A L B E
R T O P A L M U C
C I
S
T E L L E E
Poesie
Stelle
e zanzare
Poesia prima classificata in Arianna
(voce "premi poesia" - 30/3/2001)
" "
" in
Excite (voce "autori poesia" - 25/5/2001)
" " " in Excite (voce "autori poesia Tarquinia - 25/5/2001)
Tante zanzare,
stasera,
sul mio balcone,
nella notte di San
Lorenzo.
Ma
io guardo nel cielo
le stelle cadenti
e le luci degli aerei
che brillano
intermittenti
come fossero lucciole.
Quante
volte, fanciullo,
in questa notte,
alzai gli occhi
per chiedere alle
stelle
che i miei sogni
diventassero veri.
Ora,
penso però
Che vissero e morirono
solo
Sulla scia luminosa
delle meteore.
E
mi ritrovo
Pieno di punture di
zanzare.
Che
siano state le stelle?
10/8/1997
______________________________________________________________
Bambino
triste
Poesia prima classificata in Arianna
(voce "poesie" - 30/3/2001); seconda classificata in Excite dopo Stelle
e Zanzare (voce "autori poesia"- 25/05/20001);
seconda classificata in Excite dopo Stelle e zanzare (voce
"autori poesia Tarquinia - 25/05/2001).
Camminando
fra le gente,
sul lungomare,
stasera,
credevo d'esser solo,
ma avevo per mano
un bambino
ch'era più triste di
me.
22/7/1997
_____________________________________________________________
Preghiera
Poesia
terza classificata in Excite, dopo Stelle e zanzare e Bambino
triste (voce "autori poesia Tarquinia" - 25/05/20001).
Signore Gesù Cristo,
abbi pietà di me;
abbi pietà, Signore,
abbi pietà di me,
della sposa,
della madre, del
padre,
dei figli e dei
fratelli.
Pietà
di noi, Signore,
Abbi pietà dei vinti,
pietà dei vincitori.
Pietà di chi per
vivere
Mangia un altro che
vive.
Perché
tu sei l'agnello,
e chi beve il tuo
sangue
e mangia la tua carne
avrà la vita eterna.
21/8/1997
______________________________________________________________
Solitudine
Poesia
seconda classifica in Google, dopo Stelle e zanzare; quarta
classificata in Excite, dopo Stelle e zanzare, Bambino triste
e Preghiera (voce "Autori poesia Tarquinia" - 25/05/2001)
In
casa,
mentre
riposo
seduto
sulla sdraio,
a
volte mi dimentico
che
adesso sono solo.
Oggi,
ho
inteso un suono di passi
nella
stanza accanto.
Credevo
fossi tu.
24/7/1997
______________________________________________________________
Un
cane randagio
Poesia quinta classificata in Excite, dopo Stelle e zanzare, Bambino triste, Preghiera e Solitudine (voce "autori poesia Tarquinia" - 25/05/2001).
Mentre
il cielo imbruniva,
sul
marciapiedi del lungomare
c'era
un cane randagio.
Andava
a testa bassa
lentamente
camminando
fra
la gente qua e là;
e
m'ha guardato.
Sembrava
cercasse
Qualcuno
che amava.
______________________________________________________________
Medusa
Stamani,
ero
sul mare;
e
c'era una medusa
vagante
nell'acqua
sull'onda
della bassa marea.
Accanto,
nuotava
una bambina.
Le
ho detto:
<<Attenta,
non
toccarla,
ti
gonfia mani ed occhi>>.
<<Perché.
E' bella>>.
<<Sì,
un tempo era una dea.
Se
la guardavi
Diventavi
di pietra>>.
<<Tu
l' hai guardata?>>.
<<Io?
Perché?>>.
<<Perché
quando mi guardi
tu
mi sembri cieco>>.
1/9/1997
______________________________________________________________
Un
giorno
Un
giorno mi dicesti:
<<Fra
le tue braccia
mi
sento come un punto
così
piccolo
che
non ha dimensioni;
potrei
perdermi in te
o
diventare infinito>>.
20/7/1997
______________________________________________________________
Io
e Tagete
Per
le strade del mio paese,
ieri
sera,
ho
incontrato un bambino.
M'
ha detto:
<<Vuoi
giocare con me?>>.
E
mentre giocavamo insieme,
lui
invecchiava,
e
io tornavo bambino.
1996
________________________________________________________________
Il
figlio
Il
padre è come il figlio,
e
il figlio è come lui;
il
padre ama il figlio,
ed
il figlio ama lui.
Questo
cantava il cuore
Quando
tu, bambino,
la
sera,
sereno
come un dio,
sulla
mia spalla abbandonavi
la
tua testa stanca.
21/9/1997
______________________________________________________________
Alla
mia terra
Io
vado pei tuoi colli
come
sui bianchi seni
d'un'amante
distesa
sotto il cielo.
Vedo
l'immenso, lontano ondeggiar
nelle
pianure
delle
tue binde chiome di grano
mosse
ddal vento.
Hanno
labbra le bocche
delle
tue fontane,
e
nidi i boschi
delle
profonde valli.
T'amo
come il bifolco
che
con l'aratro solca la sua terra.
Io
sono come il vento
che
dal mare, lontano,
feconda
sui tuoi colli
le
giovenche del sole.
Tu,
dalle aperte zolle,
come
una dea invaghita
del
suo giovane amante
mi
donerai
il
chicco del grano.
9/5/1997
______________________________________________________________
La
vostra poesia
Io
non amo la vostra poesia
fatta di buie
metafore;
di parole isolate che
da metà pagina
cadono giù sul rigo
sottostante
come bulloni
su lastre di resina
sintetica;
di frasi sospese fra
parentesi,
trattini, puntini e
virgolette
come formule
algebriche.
Sembrano
suoni che non suonano,
e fiamme che non
bruciano.
A
me, poi, non piace
La musica fatto col
frastuono
Dei barattoli presi a
calci,
né quella che spezza
i timpani
e fa vibrar lo
stomaco.
Io,
piuttosto, vibro
Se incontro gli occhi
della mia donna.
Amo
i silenzi che stanno fra due note,
gli spazi fra due
fiori,
l'intervallo negli
atti d'amore.
Amo, però, della
poesia
La strofa che chiude
Con l'ultimo verso che
taglia violento
Come la
<<t>> della mia firma Alberto.
19/8/1997
______________________________________________________________
Assurdità
Sono colpevole
fin'in fondo,
ma non volevo,
non volevo,
credimi,
ferirti l'anima.
La mia è spaccata
perché un demonio
sbatte l'ali sue
inquiete
nella mia vita;
e in sogno mi riporta
l'eco di giorni
e volti non chiamati.
Ho
l'anima ingannata
D'un poeta malato,
ma è solo te che amo.
Io
sto morendo
come un cristo
assurdo, diviso,
lacerato
da un grido d'angoscia
che solo chi è
innocente
può mandare.
20/8/1997
______________________________________________________________