Nessus Generation

di
Pierpaolo Pappalardo

 

Molti associano la parola hacker a termini poco lusinghieri come pirata informatico, stupratore telematico o assassino, scippatore, eccetera… Personalmente, fino a qualche tempo fa, mi sentivo molto hacker per il solo motivo di essere riescito a sostituire un modulo di memoria RAM. Dopo aver visto War Games ho capito che mi stavo sopravvalutando. Cos’è realmente un hacker, cosa fa?

Se dobbiamo dare retta ai soliti “organi di disinformazione”, si tratta di moderni pirati che al posto di assalire galeoni spagnoli assaltano banche dati per impossessarsi di non ben precisati segreti industriali o militari; che scopiazzano impunemente programmi riducendo alla fame molte povere software house indifese (tipo quella di Seattle che comincia per “M”). I mass media hanno anche provveduto a cospargere, almeno nei primi tempi, la figura dell’hacker con un alone di misticismo romantico prefabbricato, tipo “corsaro gentiluomo” ultimo alfiere degli antieroi contro il sistema.
Tutti questi stereotipi hanno si un fondo di verità, ma non sono “la verità”: esistono molti significati del termine hacking, molti modi di esserlo e non tutti coincidono con qualcosa di disonesto. Sostanzialmente si tratta di persone che traggono godimento dal capire come funzionano le cose oltre che da loro utilizzo e che spesso cercano di migliorarle. Dicendo questo mi riferisco a tutti quelli che hanno collaborato alla diffusione e al perfezionamento di Linux (clone di Unix sviluppato da Linus Torvalds con la collaborazione di migliaia di hackers sparsi per il World Wide Web). Tutte queste persone hanno una cosa in comune, cioé il fatto di credere ardentemente nella filosofia dell’OpenSource, filosofia che vorrebbe aperti (modificabili/utilizzabili liberamente) i codici sorgenti di tutto il software esistente.

Molti hacker hanno trasformato in lavoro quello che prima era solo un divertimento e adesso si trovano a dover penetrare all’interno di reti e sottoreti per conto delle aziende che vogliono controllare il grado di sicurezza dei loro apparati di networking. È questo il caso di Tom Cervenka, ventottenne canadese conosciuto col nome di “Blue Adept”, che si autodefinisce un “hacker etico“ e spesso viene assoldato da aziende private che vogliono testare il grado di sicurezza dei loro firewalls.

Molto spesso gli hacker si riuniscono in associazioni più o meno organizzate, in modo da acquisire un maggior peso e di condividere esperienze e nozioni. Anche in Italia ci sono associazioni di questo tipo, come per esempio i “Dislessici”. In questo caso si tratta di una vera e propria organizzazione, ben strutturata e con obiettivi precisi. Evangelizzare il maggior numero di persone al mondo di Linux e alla filosofia dell’OpenSource sembra essere il fine ultimo di questi hackers. Dal loro manifesto si deduce come essi amino “smanettare” col computer, quasi si tratti del motore di una macchina sportiva che deve essere portato a pieno regime. Addirittura proclamano l’obsolescenza di ogni programma uscito dalla fase beta in favore di una continua ricerca. Sul loro sito ospitano il mirror italiano del Nessus Project di Renaud Deraison, e le funzionalità del Nessus ci hanno ispirato il titolo di questo articolo. Si tratta di un programma che può scansire un computer o un’intera rete testandone la sicurezza in modo da scoprirne le eventuali debolezze che potrebbero causare ingressi e fughe di dati indesiderate.

Allora la trama del celebre film War Games è solo un’esagerazione cinematografica? Non direi, visto che l’esercito degli Stati Uniti ha deciso, dopo l’ultimo raid di un hacker solitario, di eliminare i suoi server con Windows NT per il più sicuro Mac OS di Apple. Ricordiamo inoltre che nella stragrande maggioranza dei Paesi, i governi si sono premurati di aggiungere al codice penale severe sanzioni per punire i reati informatici. La nazione più “avanzata” in questo settore è certamente la Cina, che meno di un anno fa ha giustiziato due ragazzi colpevoli di hackeraggio. Ci auguriamo che il progresso e la modernizzazione non tocchino mai punte così elevate anche in Europa…

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