17. Aculzu a Betlemme
Testo di P. Casu - Musica di A. Sanna - Armonizzazione di P. Solinas
 
Aculzu a Betlemme il logu asprosu

b'haiat una grutta povera, nuda e brutta,

ue sas amas b'haiant reposu:

in cussa grutta est nadu su Deus umanadu.

Santa grutta, ses domo reale,

ses palattu de marmaru e oro.

S'infiamet in te d-ogni coro,

adorende su Re immortale.

Gia sos primos isteddos sun bessidos

e Zuseppe e Maria, istraccos fora 'e via,

chircan alloggiu che duos fluidos.

E intran a sa grutta povera, nuda e brutta.

Santa grutta, ses domo reale,

ses palattu de marmaru e oro.

S'infiamet in te d.ogni coro,

adorende su Re immortale.

  Vicino a Betlem il luogo inospitale

c'era una grotta umile, nuda e sporca,

dove si rifugiavano le greggi:

in quella grotta è nato il Dio umanato.

Santa grotta, ora sei una reggia,

sei un palazzo di marmo e oro.

S'infiammi di te ogni uomo,

adorando il Dio immortale.

Sono appena uscite le prime stelle

e Giuseppe e Maria, stanchi per la strada,

cercano riparo come due esuli.

E trovano la grotta, umile, nuda e sporca.

Santa grotta, ora sei una reggia,

sei un palazzo di marmo e oro.

S'infiammi di te ogni uomo,

adorando il Dio immortale.

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