I Protagonisti



L'Ammiraglio Chester W. Nimitz

L'Ammiraglio Isoruku Yamamoto
Adolf Hitler
Benito Mussolini
Stalin


L'Ammiraglio Chester W. Nimitz

Chester Nimitz, nato a Fredericksburg (Texas) nel 1885, si specializzò come sommergibilista. In qualità di comandante in capo della flotta del pacifico (CINCPAC), nella seconda guerra mondiale dette prova di un talento eccezionale come stratega. Dopo l'attacco a sorpresa su Pearl Harbor del Dicembre 1941, dovette rimanere sulla difensiva, ma la vittoria decisiva delle Midway gli permise di prendere l’iniziativa. Le difficoltà incontrate alle isole Salomone, nell’estate - autunno del 1942, lo indussero a sviluppare la strategia del "salto della rana", che consisteva nell'aggirare i capisaldi giapponesi impadronendosi delle isole meno difese. Nel 1943 portò l'assalto alle Isole Gilbert e nell'estate successiva vi furono gli attacchi a Saipan e a Guam, nelle Marianne, oltre a diverse vittorie in battaglie aeronavali. Nel febbraio-marzo dei 1945 l'isola di Iwo-Jima fu conquistata dall'assalto anfibio dei Marines, cui seguì la presa di Okinawa nell'aprile - luglio. Nimitz e il suo stato maggiore stavano pianificando l'attacco finale alle isole metropolitane del Giappone quando il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki pose fine alla guerra. Mori nel 1966.


L'Ammiraglio Isoruku Yamamoto

Il primo impegno bellico di Yamamoto fu la battaglia di Tsushima nel 1905. Divenne capitano di vascello agli inizi degli anni Venti, e addetto navale a Washington dal 1925 al 1928, prima di assumere il comando della portaerei Akagi. Allorché fu nominato ministro della Marina militare (1936-39) caldeggiò l'impiego delle portaerei quali mezzi d'attacco principali della Marina giapponese; fu un politico moderato e consigliò cautela, ritenendo che una guerra con gli Stati Uniti avrebbe condotto a un'inevitabile sconfitta. Yamamoto sperava che Pearl Harbor avrebbe indotto gli Stati Uniti a un negoziato di pace, ma il suo ottimismo risultò infondato.

Nell'aprile 1943, mentre si recava a ispezionare le forze giapponesi, nelle Salomone, il suo aereo fu abbattuto da caccia americani e Yamamoto perse la vita.


Stalin

Nato a Tiflis nel (1879) da un ciabattino alcolizzato e da una lavandaia. Lenin lo notò a causa delle sue azioni spregiudicate. Dopo la rivoluzione dell'ottobre del '17 S. si adoperò per vincere la guerra civile, divenne segretario del comitato generale nel 3 aprile 1922, col progredire del processo di burocratizzazione del partito il suo potere aumento notevolmente. Con la morte di Lenin (24 gennaio 1924) Stalin iniziò uno duro scontro con Trockji, il primo voleva imporre le sua idea di socialismo in un solo paese, il secondo avrebbe voluto continuare con le idee di Lenin. Prevalse il segretario di partito, che avvio delle riforme per perseguire le sue idee (che vedevano un distacco dalla tradizione internazionale del Marxismo), realizzò la collettivizzazione delle campagne e ideò i piani quinquennali per industrializzare la Russia. Nel '36 si cominciava a porre il problema del nazismo, Stalin per aver più libertà di agire, decise di eliminare ogni tipo di opposizione (ovvero fu l'inizio delle purghe staliniane), partendo dai leader come Kamenev, Zinov'ev, Trozkji, Radek che avrebbero potuto sostituirlo in caso di crisi, vennero o esiliati o fatti uccidere come Trozkji. Nel '39 cominciò la guerra, che mise a dura prova le capacità di S. che comunque seppe resistere anche nei momenti più difficili, usò il conflitto per reintrodurre i valori tradizionali, come il patriottismo, la solidarietà slava, la valorizzazione della storia russa. A fine guerra riuscì a imporre regimi comunisti in quei paesi occupati dall'armata rossa, alterando così la teoria di socialismo in solo paese, comunque in un certo senso si accontentò di quei risultati e tornò alle sue idee conservatrici anche se i contrasti con i paesi capitalisti si accentuarono (iniziò la guerra fredda).

 

Adolf Hitler

Nato a Braunau (Austria 1889), figlio di un doganiere frequentò un istituto tecnico a Linz fino alla morte del padre, nel '14 si arruolò volontario in un reparto bavarese, partecipò alla grande guerra dove rimase ferito.

Hitler come molti altri tedeschi diede la colpa della disfatta militare ai marxisti e agli ebrei. Forse fu questo che lo fece entrare in politica, per cercare di uscire dalle imposizioni di Versailles e vendicarsi dei "nemici interni" alla Germania. Nel '24 con Ludendorff organizzò il Putch di Monaco (colpo di stato) che però fallì. Hitler fu condannato a 5 anni ma dopo pochi mesi fu scarcerato, nei mesi di prigionia fece in tempo a scrivere buona parte del Mein Kampf (La mia battaglia) dove esprimeva le sue idee antisemite, razziste e sulla superiorità della razza ariana.

Nel '32 vinse le elezioni, il 30 gennaio del'33 fu nominato cancelliere e a marzo ottenne i pieni poteri, ciò gli permise di eliminare ogni libertà democratica, e quindi di creare una dittatura personale e di partito. Nella notte del 30 giugno del '34 (la notte dei lunghi coltelli) Hitler fece eliminare alcune frange estremiste delle S.A. compreso il loro capo E. Rohm, colpevoli di essersi ricavati un autonomia ritenuta eccessiva, e di essere malvisti dai generali dell'esercito, che d'ora innanzi rimarranno fedeli al nazismo.

Il 2 agosto grazie a una legge deliberata dal consiglio dei ministri le cariche di presidente del Reich e cancelliere vennero unificate. Il Fuher divenne così il capo assoluto dello stato (confermato tra l'altro dal plebiscito del 19 agosto), si potè dedicare alla creazione e affermazione della razza ariana in Europa e alla distruzione di tutti quei stati e popoli ritenuti inferiori, cosa che portò allo scoppio della seconda guerra mondiale (settembre '39), nel '41 si autoproclamò capo dell'esercito, ma la sua eccessiva ambizione gli fece commettere errori gravissimi come a Stalingrado (dove non permise la ritirata alla sesta armata, forte di 300.000 uomini, che fu costretta alla resa), che fecero cambiare corso alla guerra.

Il malcontento che generarono le sempre più numerose sconfitte fece crescere l'opposizione al leader nazista (ma solo da parte dei militari, la popolazione era ancora ingannata dall'abile propaganda di Goebbels) tanto che il 13 marzo '43 fu vittima di un attentato ad opera di Fabian von Schlabrendorff, anche nel '44 vi fu congiura organizzata da alcuni alti ufficiali della Wehrmacht, ma anche questo attentato non diede gli effetti sperati. Hitler sopravvisse e fece uccidere tutti i cospiratori, si ritirò a Berlino visto il continuo avanzare del nemico, dove morì suicida nel suo bunker quando i russi ormai entravano nella città, il 30 aprile '45.

 

Benito Mussolini

Nasce nel 1883 vicino Forlì, figlio di Alessandro, fabbro, socialista più volte processato, e Rosa Maltoni maestra elementare. 

Con lo scoppio della Grande Guerra Mussolini cambiò radicalmente idea sulla doveri dell'Italia, pensava dovesse entrare nel conflitto. Venne richiamato alle armi nel 1915 due anni più tardi venne ferito in un esercitazione, una volta guarito tornò alla direzione del giornale. Nel dopoguerra fondò il movimento fascista (23 marzo 1919), nel 1922 dopo la marcia di Roma il Re lo incaricò di formare il nuovo governo, nel 1924 consolidò il suo potere grazie anche al risultato delle elezioni. Mussolini dopo l'assassinio di Matteotti che aveva denunciato irregolarità nelle elezioni, entrò in crisi ma i partiti antifascisti non ne approfittarono, Mussolini ne uscì con un atto di forza. Col discorso alla camera (3 gennaio 1925) e le misure adottate di seguito (le leggi fascistissime) sconvolsero la struttura liberale dello stato italiano. Nacque il culto del Duce. Concluse con la Chiesa un accordo, con i Patti Lateranensi (la Chiesa riconobbe lo stato italiano e la sua capitale che a sua volta riconosceva lo stato della Città del Vaticano, inoltre l'Italia si impegnava a pagare una forte indennità per ripagare il Papa della perdita dello Stato Pontificio, inoltre fu ideato un concordato che intaccava il carattere laico stato, la politica interna fu conservatrice. La politica estera faceva perno sulle rivendicazioni nazionalistiche, tentò di essere al centro delle vicende internazionali, a volte con successo, come durante il tentativo di annessione tedesco dell'Austria, e quando promosse il convegno di Stresa con l'Inghilterra e la Francia dove sembrava essere nato un fronte antitedesco, ma le cose cominciarono a cambiare quando conquistò l'Etiopia, cosa che gli mise contro gli inglesi e gli fece sprecare grandi quantità di entrate dello stato, inoltre fece combattere alcuni reparti dell'esercito a fianco di truppe dell'esercito tedesco nella rivoluzione spagnola, permise senza opporsi l'Anschluss e la persecuzione ebraica, il suo destino si legava sempre più a quello di Hitler.

Nel 1939 scoppiò la guerra, Mussolini nonostante i venti anni avuti a disposizione e a dispetto dei suoi stessi discorsi non aveva preparato militarmente l'Italia ad una guerra, infatti cercò di non entrare subito nel conflitto, dichiarò la "non belligeranza", si decise solo quando la vittoria tedesca sembrava a portata di mano, ovviamente non fu così e il fallimento prima della guerra parallela (intendeva combattere contro l'Inghilterra impegnadola in fronti diversi da quelle tedeschi), poi anche di quella a fianco della Germania, oltre allo sbarco alleato effetuato in Sicilia il 10 luglio, diedero il pretesto al Gran Consiglio del Fascismo di approvare un ordine del giorno contro di lui era il 24 luglio del 1943 .

Poche ore dopo il Re ne approfitto per riprendere il potere, lo fece arrestare, fu portato prima a Ponza poi alla Maddalena infine al Gran Sasso (Campo Imperatore), dove venne liberato e portato in Germania dai paracadutisti tedeschi, pochi giorni dopo l'armistizio del governo italiano (8 settembre 1943). Mussolini ritornò in nord Italia per fondare la Repubblica Sociale Italiana (o Repubblica di Salò) che cercava di far rivivere il mito fascista ma ormai era tardi e anche la Germania dava segni di cedimento.

Negli ultimi mesi di guerra lo si vide raramente in pubblico, una volta crollata la linea gotica pensò di rifugiarsi a Milano tentando di venire patti col Comitato di Liberazione Nazionale, temendo la cattura fuggì verso Como per poi andare in Svizzera, nonostante fosse vestito da soldato in una colonna di tedeschi in ritirata venne riconosciuto ad posto di blocco partigiano che dopo un sommario processo venne fucilato (28 aprile 1945), il suo corpo venne esposto in piazza a Milano assieme alla compagna e alcuni gerarchi fascisti, poi dopo numerose traversie venne sepolto a Predappio.