APPUNTI DI VIAGGIO
Valli d'Agrò e dell'Alcàntara

 

 
Il tour inizia con la scoperta delle cittadine più importanti, dal punto di vista storico, della valle dell' Alcantara.
Salendo dallo svincolo di Giardini Naxos a circa 40 km da Catania e a circa 5 km da Taormina, si prende la statale che porta a Trappitello. Proseguendo a circa 25 km si trova la cittadina medioevale di Francavilla di Sicilia addossata alla parte meridionale dei Nebrodi, fu fondata in età greca dagli esuli di Naxos  (anticamente Nasso) scampati allo sterminio di Dionisio I, tiranno di Siracusa.

Veduta panoramica di Francavilla di Sicilia da Castiglione di Sicilia.

Successivamente arrampicandosi in collina si incontra Castiglione di Sicilia, altra cittadina medievale, fondata anch'essa dagli esuli di Naxos dopo la conquista da parte di Dionisio I, si trova arroccata su uno spuntone di roccia arenaria, il quale termina con un castello fortificato da dove si domina la valle.  E' stato accertato, sulla base di innumerevoli reperti archeologici, che tutta la valle era già abitata da migliaia di anni. Molte tracce si trovano nel monte Balsamà, dove vi sono numerosi cunicoli nella roccia, molto simili a quelli che si trovano vicino Siracusa, che dimostrano una presenza antichissima in questi territori, un tempo molto ostili. Tra i monumenti rimasti sino ad oggi vi è il castello. Esistente fin dal V secolo d.c. verso il 1100 e il 1200 fu ampliato dai Normanni, e successivamente furono fortificati i muri di cinta.Oggi, dell'antico castello, rimangono alcune rovine, però, dalla cima di esso, si può ammirare una splendida vista della valle dell'Alcantara.

A fianco si possono vedere i ruderi del castello di Castiglione di Sicilia.

 
Nella parte più alta del castello fu installata la Zecca,infatti battere moneta fu uno dei più grandi privilegi che Federico II diede all'abitato di Castiglione, e ancora a tutt'oggi si possono ancora notare i pochi resti di questo edificio.
Nelle vicinanze dell'abitato troviamo la chiesa normanna di S. Nicola con splendidi affreschi bizantini .La chiesa è tuttora in cattive condizioni ma ,almeno, è stato risistemato il tetto ligneo. Gli affreschi sono molto rimaneggiati da varie colate di malta, che li ha ricoperti quasi completamente e ora finalmente stanno per essere restaurati .
La storia racconta che i monaci basiliani propagandavano al popolo la conquista normanna in Sicilia. Infatti si narra che tra il Re normanno Ruggero I ed il Papa ci fosse un accordo che prevedeva la cristianizzazione della Sicilia ed il dominio totale da parte dei Normanni.
Chiesa di Santa Domenica in territorio di (Castiglione di Sicilia) chiamata "La Cuba" è una chiesa bizantina importante il raffinato intreccio delle volte, raramente ritrovabile in Sicilia, fu costruita a pianta quadrata con tre absidi.
La chiesa, pur non essendo molto grande, offre al suo interno uno splendido gioco di volumi dando l'idea di una chiesa molto più grande di quella che è in realtà. Il suo interno è molto buio, tipico di un'epoca in cui la chiesa era una forma estrema di raccoglimento, e una delle poche fonti luminose è la bifora rivolta ad est, tipica nelle chiese basiliane.Vedi Note.
Pur avendo delle prerogative rilevanti dal punto di vista architettonico, la chiesa è in pessime condizioni di agibilità, dato che fino ad una ventina di anni fa era utilizzata come stalla, quindi, nel visitarla si devono usare molte accortezze, dal momento che e' stata abbandonata da alcuni decenni.
 
 Nel territorio di Francavilla di Sicilia si trova il monastero di S.Salvatore la Placa  che è posto su uno sperone di roccia, si notano intrecci di volte molto simili a S.Domenica (Castiglione di Sicilia).
Altro monumento, questo naturale, che si trova nella valle dell'Alcantara, sono le gole, scavate dal fiume omonimo. Le gole sono il frutto di una lenta erosione, da parte dell'acqua del fiume, migliaia di anni fa, infatti, ci fu una fortissima eruzione, con una enorme emissione di lava da parte del monte Mojo, un cratere eccentrico dell'Etna, questa lava basica essendo molto fluida, a differenza di quella che, normalmente, l'Etna emette, si stratificò e ricoprì gran parte della valle. Il particolare eccezionale è il fatto che la lava si dispose uniformemente e il basalto si stratificò lungo dei piani, perpendicolarmente alla colata lavica, e formò delle strutture pentagonali, esagonali che sono uniche in Europa, ( esempi similari si possono trovare nelle Hawaii, dove sono presenti delle colate laviche molto fluide). Il fiume ha poi scavato riportandole alla luce. La lunghezza delle gole è di circa 400-500 metri e la profondità è intorno ai 50 metri. L'unico modo per visitarle è noleggiare degli abbigliamenti anfibi e immergersi nelle freddissime acque del fiume. Una volta entrati nelle gole, lo spettacolo è bellissimo, ci sono altissimi colonnati basaltici, e strutture poliedriche quasi parallele al corso del fiume.

Passando sull'altra sponda del fiume, si intravede Randazzo, altra cittadina tipicamente medievale. La cittadina fin dall'antichità fu divisa in tre quartieri : i quartieri greco e latino che erano i più antichi, e il quartiere lombardo-normanno che fu colonizzato in epoca normanna. Infatti, come oggi si può ancora notare, ogni quartiere ha la sua chiesa. Randazzo fu uno scalo molto importante della cosiddetta "Via Regia" che conduceva dalla Sicilia Occidentale alla Sicilia Orientale,fu dimora di caccia di Federico II di Svevia, e fu anche una roccaforte normanna, molto importante nelle guerre con gli arabi.

Veduta panoramica della Chiesa di San Nicolò
(Randazzo)

Facciata della Chiesa di Santa Maria
(Randazzo)
Facciata della Chiesa di S. Nicolò
(Randazzo)

Facciata della Chiesa di S. Martino
(Randazzo)
Ridiscendendo lungo la valle dell'Alcantara, torniamo allo svincolo per Giardini Naxos, lì prendiamo la ss. 114 per andare verso Messina, percorriamo la strada superiamo l'abitato di Giardini Naxos, successivamente passiamo il Capo Taormina, superiamo Letojanni, e dopo pochi chilometri incontreremo un'altro capo, detto Capo Sant'Alessio, dove si trova l'omonimo castello.
Il castello di Capo Sant'Alessio era, in epoca remota, una torre di avvistamento araba. Successivamente, con la dominazione normanna, fu un'importante punto di avvistamento contro i nemici via mare. Narra una leggenda che esisteva una galleria segreta che portava dal Castello di Capo Sant'Alessio al castello di Forza d'Agro' ; fabbrica che, insieme a quella di Fiumedinisi, detto Belvedere, dominavano la valle d'Agro'.

Vista del castello di Capo Sant'Alessio le cui fabbriche risalgono ad epoche diverse ; la più antica ha una pianta poligonale e la più nuova ha pianta circolare con un torrione cilindrico in mezzo.

 
Nel luogo dove si trova il castello si trova un bivio che porta al primo paese storicamente importante della valle d'Agrò cioè      Forza d'Agro.
Forza d'Agro' , paese medievale, sopra l'omonimo sperone di roccia , fu molto importante nell'antichità. Per la sua posizione strategica, fu un'importante sede di avvistamento normanna. Ancora oggi la cittadina ha ancora un impianto prettamente medievale, con vicoli molto stretti, soprattutto nel centro storico, dove, anche tutt'oggi, si possono vedere, con un po' di attenzione, case ed attrezzature medievali.
Vista panoramica del Castello Normanno di
Forza d'Agro' , si nota la cinta muraria , fatta nel '500 con camminamenti interni e feritoie.
Prospetto frontale della facciata della
 chiesa della Triade
del '500.

Vista panoramica del capo Sant' Alessio
dal Castello di Forza d'Agro'.
Vista dell'arco Durazzesco del XVI sec. In fondo si nota
la chiesa della Triade.

Incamminandoci lungo la strada statale ss114 a circa un paio di km da Forza d'Agrò in direzione Messina subito dopo l'abitato di Sant'Alessio Siculo si trova una deviazione che porta alla chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Agrò nel territorio di Casalvecchio Siculo. Per andarci la strada migliore e quella che bisogna percorrere ai limiti del letto del torrente. Dopo un paio di km. si incontra la chiesa che si staglia su di uno sperone roccioso. Salendo lungo una stradina dopo poche centinaia di metri si giunge a destinazione.
Chiesa di S. Pietro e Paolo di Agrò. La chiesa fu costruita con l'aiuto di maestranze arabe , che crearono una fisionomia molto simile alle moschee che avevano costruito nei loro paesi d'origine. Questo si può notare anche guardando l'intera struttura da dove emergono  le tre cupolette in stile tipicamente arabo. Le merlature di stile arabo che si notano nel tetto sono state create appositamente per dare un senso di fortilizio, perché la chiesa dominava il fiume d'Agro quindi era il primo avamposto che si scontrava con i nemici dal mare. Lo stile ad archi acuti sarà tipico, nel futuro, del gotico catalano che, noi possiamo ritrovare in alcuni esempi a Messina, con il Duomo, e nella zona di Taormina, con vari palazzi, e Castelmola, con la chiesa di S. Giorgio, che ripropongono lo stile gotico catalano. Le pietre a faccia vista sono un'eredita' bizantina.

Una chiesetta simile per chi ama il genere e la chiesa dei SS. Pietro e Paolo ad Itala, che si può raggiungere proseguendo lungo l'itinerario della ss. 114 verso Messina, ad una decina di km dalla chiesa omonima nel territorio di Casalvecchio Siculo.

La chiesa di S. Pietro e Paolo ad Itala , è una tipica chiesetta normanna su pianta rettangolare, creata anch'essa con l'ausilio di maestranze arabe. Da notare l'evidente intreccio di archi a tutto sesto che, incrociati, sembrano archi a sesto acuto, e la costruzione esterna a pietre faccia vista tipiche dell'architettura bizantina.
 
A metà strada nel territorio di Fiumedinisi si trovano i ruderi del castello Belvedere. Il terzo castello della valle d'Agrò abbraccia la costa fino al costone di roccia denominato capo d'Alì. I ruderi ,che, salendo per una impervia stradina, si possono vedere, non mostrano la grandiosità del castello, che, anche a causa delle difficoltà per essere raggiunto, non e' stato mai curato e restaurato.
Il castello risale a circa la stessa epoca di quello di Forza d'Agro'.
I castelli furono costruiti in alto per poter dominare il mare da capo d'Alì a capo Schisò
(capo Taormina).
 
Note : Le chiese basiliane sono orientate ad est per l'evento della pasqua protestante e cristiana , infatti, si racconta, che la notte che precede la pasqua i raggi emanati dalla luna piena attraversano esattamente le bifore poste ad est ed entrando nella chiesa danno inizio alla pasqua.
 
Tutti questi monumenti sono un patrimonio della storia medievale siciliana, pertanto vanno tutelati e protetti.