Chiesa della Madonna del Rosario

 

Il culto della Madonna del Rosario, già diffuso, prese grande vigore dopo la battaglia di Lepanto, svoltasi il 7 ottobre 1571, in cui una lega formata da Spagna, Venezia e Santa Sede sconfisse la flotta turca. Pare che durante la battaglia fosse stata invocata, e che il suo intervento fosse stato ritenuto decisivo.

Nelle visite pastorali (cfr. Ebner) la Chiesa del Rosario non viene citata nel 1606, ma nel 1698 troviamo "Fuori abitato, cappelle: del Rosario (dell'università, vi sono due Gubernatores, uno del Clero e l'altro dell'università eletti nella prima domenica di ottobre); ...". Vengono indicati alcuni altari, tra cui quello di San Martino e di San Rocco, entrambi con icona. Nel 1716 viene indicata "dei fedeli, Confraternita". Le confraternite, ancora diffuse nel Cilento, erano delle associazioni laiche con fini mutualistici; potevano possedere cappelle, altari e rendite, ed erano dotate di statuto. Lo statuto della Confraternita del Rosario dettava i principi cui i confrati dovevano attenersi e ne specificava i diritti che, in buona sostanza, riguardavano gli onori da conferirgli dopo la dipartita.

Nelle relazioni delle successive visite spesso si leggono lamentele dei vari vescovi sulle pessime condizioni della Chiesa e sulla necessità di porre rimedio al degrado.

L'attuale Chiesa è stata completamente sfigurata nell'ultimo sciagurato intervento di "restauro" terminato nei primi anni Settanta, segno di ignoranza più o meno colpevole dei soggetti coinvolti. In quella occasione si costruì anche la casa parrocchiale contigua alla Chiesa.