Capita spesso nei mesi primaverili od autunnali,
che comitive di turisti provenienti da altri paesi, organizzino delle gite
nel Bel Paese ovviamente utilizzando il treno. Sono queste le occasioni
giuste per gli appassionati di vedere in circolazione treni speciali sulle
linee più belle della nostra penisola. Queste comitive di stranieri sono
composte per lo più da amatori dell'Italia e della sue ferrovie e quindi
noleggiano convogli d'epoca, spesso i più belli, dal punto di vista della
composizione, che si possano vedere in circolazione in tutto l'anno.
Per la seconda settimana di giugno 2003 era previsto un percorso simile,
organizzato da una comitiva di inglesi, con un programma molto
interessante: solo treni a vapore lungo le più belle linee di Marche,
Umbria ed Abruzzo.
I primi giorni prevedevano che il convoglio d'epoca, composto da tre
vetture a terrazzini in livrea castano/isabella, percorresse la linea
Ancona - Civitanova - Macerata - Fabriano; la linea Fabriano Pergola e la
linea Ancona - Fabriano - Foligno - Assisi.
Questo primo programma è stato rispettato fedelmente, dando prova di vera
professionalità delle nostre ferrovie, che per l'occasione hanno
addirittura ridato vita alla locomotiva a vapore 940.006 del deposito di
Fabriano, spenta da almeno quindici anni, che ha trainato senza alcun
problema il treno lungo la linea per Pergola, per la gioia di appassionati
inglesi ed italiani.
Il 12 giugno 2003 era previsto il lungo
trasferimento della comitiva fino a Terni, facendo tappa alla bellissima
Assisi, utilizzando sempre le tre vetture a terrazzini, trainate stavolta
dalla locomotiva 740.160, coadiuvata dalla pure storica E.626.266 di
Ancona.
Per impegni di studio che non mi hanno permesso di partecipare ai primi
viaggi di questa serie, ho deciso di recarmi direttamente ad Assisi per
fotografare il convoglio d'epoca proveniente da Ancona - Fabriano -
Foligno.
Il treno è giunto nella bella stazione umbra con mezz'ora di ritardo, al
traino della sola E.626.266, dal momento che la 740 era stata lasciata a
Foligno per non farla marciare a tender avanti.
Dopo quasi dieci anni ho potuto rivedere con i miei occhi una E.626
"vera", dal momento che la .266 è rimasta esteticamente come
era negli ultimi anni di servizio regolare, cessato a metà degli anni
'90, senza più essere stata mai riverniciata, a differenza delle altre
unità dello stesso gruppo oggi preservate ed utilizzate in occasione di
treni d'epoca.
Effettuata la manovra nella stazione di Assisi, ho avuto modo di
immortalare il bel convoglio d'epoca e di precederlo nell'altrettanto
piacevole stazioncina di Spello, a pochi kilometri da Foligno.
Dopo il transito di un Eurostar, effettuato con un ETR 450, la campanella
della stazione ha iniziato a suonare, avvertendomi dell'imminente arrivo
del convoglio storico, che è stato ricoverato sul terzo binario, in
attesa di incrociare un complesso di ALe 601 in livrea XMPR proveniente da
Foligno.
Dopo aver fotografato la partenza del treno mi sono spostato
nella stazione di Foligno, dove era già in corso la manovra delle
locomotive d'epoca: la E.626 è passata dalla testa alla coda del treno,
mentre la 740.160, ricoverata nella rimessa, si è attestata nuovamente tra le
sbuffate di fumo e lo stupore dei viaggiatori presenti in stazione.
Ripartito da Foligno ho deciso di spostarmi nella zona di Giuncano
Scalo, nei pressi di Terni, dove la ferrovia Roma - Ancona si addentra
in una aspra ma bellissima valle, compiendo numerose e fotogeniche anse.
Sicuro di aver preceduto il treno, mi sono posizionato proprio nel punto
in cui la ferrovia affianca il pittoresco abitato di Borgo Lavarino,
piccolo centro evidentemente medioevale, arroccato su di una collina.
In attesa del treno storico, che tardava ad arrivare, sono stato
distratto da un rumore inconfondibile che pervadeva la valle ed aumentava
sensibilmente: non ho avuto alcun dubbio nel riconoscere una E.636 che si
sforzava di trainare il suo convoglio, probabilmente molto pesante, lungo
la rampa prima di Giuncano Scalo. Decisa l'inquadratura ho atteso di veder
spuntare il treno e di confermare o meno la mia intuizione; il rumore dei
motori si faceva sempre più forte ed inconfondibile per la valle, ma di
E.636 ancora nessun ombra. Dopo alcuni minuti finalmente è spuntato il
muso di una E.636, ma la sorpresa è stata che oltre alla prima, la
E.636.300, alla testa del merci di cisterne cariche di gas liquido, ce ne
era una seconda, anch'essa attiva e a pieno regime sulla rampa.
Lo spettacolo è stato davvero bello e a seguire non è stato da meno
il transito di ben due ETR 450 pellicolati nella livrea originale e per
questo privi di graffiti ed altri atti vandalici, in servizio Eurostar tra
Roma ed Ancona.
Si è fatto attendere a lungo ma alla fine è transitato anche il treno
degli inglesi, tra il mio stupore e la mia delusione: la 740.160 infatti
ha avuto dei problemi al biellismo ed è stata fermata a Spoleto, dove la
E.626.266 si è attestata al convoglio, per trainarlo fino a Terni.
Giunto in stazione a Terni ho cercato subito di informarmi su cosa fosse
successo ed ho appreso del guasto accorso alla 740, ma subito mi sono
rincuorato nell'apprendere che già a Fabriano era stata accesa la
bellissima 940.006, che avrebbe raggiunto la cittadina umbra in nottata
per trainare la mattina seguente il convoglio speciale fino a Sulmona,
lungo la bellissima linea non elettrificata che passa per L'Aquila.
Poco prima di andarmene a dormire da un amico vengo invece a sapere che è
stato annullato il programma che prevedeva l'arrivo a Terni della seconda
locomotiva a vapore e che per il momento non era più sicuro nulla sul
programma del giorno successivo.
La mattina seguente avevo in
programma di seguire il treno a vapore fino a Sulmona, ma date le vicende
del giorno prima non ero davvero sicuro più di nulla. Giunto in stazione
a Terni non vedo alcun pennacchio di fumo e penso al peggio. Così è ed
il convoglio di tre vetture a terrazzini è stato affidato alla locomotiva
diesel D.343.2004 del deposito di Fabriano.
La delusione è grande, soprattutto per le centinaia di kilometri fatti,
per fortuna in compagnia di altri amici, ma appositamente per inseguire e
fotografare treni d'altri tempi su linee da sogno.
Lasciato da parte lo sconforto decido di inseguire ugualmente il treno,
data la bellissima giornata e dal momento che la D.343 era fortunatamente
ancora priva di patacche adesive XMPR e di graffiti.
L'accostamento D.343 e carrozze in livrea castano/isabella non era dei
più felici, perché storicamente mai esistito, ed è per questo che ho
privilegiato inquadrature frontali, per documentare la presenza di una
D.343 che raramente circola sul tratto di linea tra Rieti e L'Aquila.
Esiste infatti un servizio merci più o meno regolare tra Terni e Marmore
ed uno molto sporadico fino a Rieti, ma oltre è oggi davvero difficile
vedere in circolazione locomotive diesel da treno, la dove la fanno da
padrone le ALn 668 nella nuova livrea XMPR.
Il treno inizia il suo viaggio sotto un sole bellissimo e caldo, correndo
lungo la linea impiegando, ovviamente, meno tempo rispetto a quello
previsto dalla traccia realizzata appositamente per una vaporiera.
Giungendo in ogni stazione con una buona mezz'ora di anticipo, il treno si
è fermato in quella di Antrodoco, dove alle 11:30 del mattino la comitiva
di inglesi si è diretta con un pullman appositamente noleggiato, in un
ristorante locale per pranzare.
Nel primo pomeriggio il treno ha ripreso il suo viaggio, affrontando la
rampa ed il tornante prima della stazione di Rocca di Corno, dove è
giunto a bassissima velocità e si è fermato, dal momento che la
D.343.2004, vuoi per il caldo torrido, vuoi per l'attività poco regolare
della stessa locomotiva, non poteva continuare senza far raffreddare un
poco l'acqua del motore (i macchinisti ci han detto che quasi bolliva!)
Giunta poi in stazione a L'Aquila, la D.343.2004 ha effettuato una
manovra, lasciando le tre vetture a terrazzini sul primo binario, mentre
la comitiva andava in visita alla bellissima cittadina abruzzese. Poco
dopo è giunta da Sulmona la D.345.1007, anch'essa priva di graffiti e
patacche adesive, che avrebbe rilevato il treno e condotto da
Sulmona fino a Castel di Sangro il giorno seguente.
Data la situazione non esaltante che si profilava per l'indomani,
ho deciso di rientrare a casa la sera stessa assieme agli amici, non senza
inseguire quasi fino a Terni la D.343.2004 che rientrava nella stazione di
assegnazione in testa ad un treno regionale in servizio regolare, ovvero
ad una ALn 668 serie .3300 in livrea XMPR.
Ho avuto così modo di fotografare questo insolito convoglio con una luce
serale davvero bella e calda, lungo una linea pittoresca ricca di scorci
fantastici.
Alla fine si è rivelata una gita breve rispetto al previsto, ma non priva
di sorprese e divertimento!
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