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Le locomotive appartenenti al
Gruppo D.443 furono costruite tra il 1967 ed il 1968 in 50 esemplari
classificate D.443.1001÷1030 e D.443.2001÷2020.
La diversa classificazione adottata era dovuta al diverso tipo di motore Diesel
utilizzato, tipo 2312 SSF Fiat per le prime e tipo 12 YLCL Breda-Paxman per le
seconde.
Alla realizzazione di queste macchine che assieme alle D.343 costituivano i
primi gruppi di locomotive Diesel italiane unificate con trasmissione elettrica,
contribuirono molte ditte allora nel campo dell'ingegneria ferroviaria, quali OM,
Pistoiesi, Sofer, Reggiane, Aerfer e Savigliano.
Caratterizzate dal rodiggio B'B' e in grado di erogare una potenza massima di
1.400 kW, furono rese in grado di raggiungere agilmente i 130 km/h.
La livrea d'origine di queste macchine, inizialmente impreziosite dai cristalli
anteriori curvi poi sostituiti, prevedeva il classico castano sul telaio e
sull'imperiale con al centro il verde scuro. Tali colori si alternavano alla
stessa maniera anche sui frontali con l'aggiunta della fascia infortunistica
rosso segnale inglobante la fanaleria e ripetuta poco più sotto sul pancone.
Vezzo cromatico era costituito dalle modanature in alluminio presenti nelle
giunzioni tra le fasce cromatiche, in seguito sostituite da strisce adesive
color argento.
Nella foto la D.443.1025 nella rimessa di uno dei Depositi Locomotive che le ha viste da
sempre protagoniste, quello pugliese di Taranto. |
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David Campione |
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25 aprile 2003 |
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nuova"
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