Il diorama di Torrino

di Franco Bellucci e Marco Feliziani

Il diorama nasce dall’idea di costruire un fondale con ambientazione, idoneo a fotografare i nostri modellini ferroviari ed a esporre convogli. Poi, come sempre, l’appetito viene mangiando e così dal semplice fondale siamo passati alla costruzione di un diorama per poi, dopo qualche anno di costruzione svolta nei ritagli di tempo, renderlo operativo con un circuito avanti-indietro, illuminazione e segnali.
Le dimensioni (2.50x0.20 divisibile in tre parti) sono dettate dallo spazio disponibile per la sua sistemazione definitiva sopra una libreria. Il nome della stazione è un omaggio al nostro quartiere situato nella zona sud di Roma e non riguarda l'omonima fermata, non attiva, situata sulla linea Roma – Ostia Lido.

Il diorama di Torrino, composto da un binario di corsa che serve l'omonima fermata.
Rimane ancora qualcosa del piccolo scalo merci, il cui binario abbandonato è visibile in secondo piano.



L'idea, elaborata sulle basi d'immagini di plastici e diorami apparsi nel tempo sulle varie riviste del settore, è di ricreare una tipica situazione ferroviaria. Ovvero una stazioncina situata in una linea a semplice binario che però, dopo un periodo d'incertezza, ha riacquistato importanza per la trasformazione in servizio metropolitano della linea, come la sorte toccata alla linea Roma – Viterbo.
Come nella realtà, dall'originale trazione diesel si è passati alla trazione elettrica con la conseguente applicazione della linea aerea (non funzionante sul diorama). Il fabbricato stazione è stato ristrutturato recentemente e nel piccolo scalo sono arrivate le nuove traversine in cemento per la sostituzione di quelle in legno. Il casello, vestigia del passato, è da qualche tempo in mano ad un privato che lo ha trasformato in abitazione.


Una E.645 transita nella stazione di Torrino, mentre un viaggiatore attende il suo treno.



Componenti ed accessori

La gran parte degli accessori e dei componenti che rendono possibile l'ambientazione e il funzionamento del diorama sono di nostra costruzione oppure elaborati da kit. Di provenienza commerciale sono: stazione, casello, paraurti e staccionata Rivarossi, lampioni banchina C.L.M., segnale e pali linea aerea Linea Model, catenaria Sommerfeld, armamento Fleischmann Profi.
Per arricchire la scena abbiamo usato dei prodotti forniti in kit da montare e verniciare di varie ditte come lo splendido cancello dello scalo e il bidone della spazzatura della MFAL, le fioriere e il cassone verde della spazzatura di Linea Model, telefono Telecom IL Treno, cippi kilometrici Norma 87 e personaggi Preiser, tra i quali spicca il capostazione con paletta verde sapientemente e pazientemente elaborato dal modellista Alessandro Casalini.
Il resto è stato tutto autocostruito con tubi d'ottone, cartoncino e materiali vari. E' il caso del segnale giallo lampeggiante a protezione del P.L. e delle lanterne stradali, anch'esse perfettamente funzionanti grazie a un circuito realizzato appositamente dall'amico Enio Trevisan.

Una "sogliola" impegna il PL, protetto lato strada dalla croce di Sant'Andrea, con segnalamento luminoso realmente funzionante.



Gli apparati che rendono possibile il funzionamento di tutto il diorama sono circuiti elettronici autocostruiti, reed, led, lampadine (ottime le americane Model Power) e relè telefonici. I muri della stazione e del contrafforte vicino al casello sono realizzati con fogli Heki-dur arricchiti da dettagli come l'inferriata nera in rame proveniente da... un circuito elettronico! I due lampioni, quello in cemento nel parcheggio auto e quello in legno vicino il P.L., sono autocostruiti con tubi, rondelle d'ottone e bastoncini per spiedini; anche il telefono di linea è autocostruito con cartoncino e plasticard.

Il capostazione di Torrino da' il "pronti" per la partenza all' ALn 556, mentre sopraggiungono due viaggiatori in ritardo.



La vegetazione

In principio a fare la parte del leone era il classico lichene, ora quasi del tutto eliminato. Con il tempo è stato sostituito da elementi verdi della Heki-flor. Ad arricchire la vegetazione ci pensano i prodotti Woodland, Jordan, Busch qualche rametto naturale e dell'ottima erbetta ricavata da... un campo di calcetto. Le rocce sono ricavate da pezzi di sughero, gli alberi sono in parte Faller in parte autocostruiti con ramoscelli d'uva secondo la tecnica descritta sulla rivista I Treni.

Il retro del casello, con il pergolato.



Questa è stata la nostra prima realizzazione, a cui sta facendo seguito un nuovo modulo lato scalo merci, in avanzata fase di realizzazione.
Sono comunque inevitabili alcuni errori, soprattutto per quanto concerne l'impianto elettrico, dovuti ad inesperienza e voglia di finire subito il lavoro. Però la soddisfazione per avere realizzato con le nostre mani questo diorama e i complimenti ricevuti durante l'esposizioni nelle mostre modellistiche, ci ripagano delle molte arrabbiature, inevitabili nella costruzione di questo genere di cose. Ringraziamo tutti gli amici che hanno collaborato con schemi elettrici, elaborazioni e consigli ed in particolare: Mario Di Fabio, Mauro Matassi, Alessandro Casalini, Enio Trevisan, Gianni Nalin e tutti gli amici del G.R.A.F..

Particolare del marciapiede; da notare la fioriera, il secchio dell'immondizia ed il telefono pubblico, abilmente elaborati.