Il plastico della Casalecchio - Vignola

di Maurizio Finelli

La ferrovia Casalecchio - Vignola al vero

La ferrovia Casalecchio - Vignola, lunga 24 Km ed elettrificata a 3000Vcc, viene inaugurata nel 1938 a compimento dei lavori di ammodernamento della vecchia tramvia Bologna - Vignola. A Vignola la ferrovia confluisce in un piazzale comune con la linea proveniente da Modena, gestita dalla SEFTA. A Casalecchio viene utilizzata la vecchia stazione della tramvia, in posizione centrale, e si costruiscono un nuovo deposito-officina ed il fabbricato per la Direzione d'esercizio.

La Seconda Guerra Mondiale danneggia gravemente gli impianti e soltanto nel 1950 il servizio viene ripristinato provvisoriamente fra Casalecchio e Savignano a causa dei danni subiti dal ponte sul fiume Panaro, principale opera d'arte di tutta la linea. Nel 1955, riparato il ponte, i treni raggiungono nuovamente Vignola. In questi anni l'Amministrazione Provinciale realizza un collegamento diretto di autobus sullo stesso percorso della ferrovia e la concorrenza dell'autobus accellera l'abbandono del servizio passeggeri, che avviene nel 1967.

Nel 1975 la ferrovia Casalecchio - Vignola passa all'ATC di Bologna; in questo periodo si realizza un nuovo raccordo che razionalizza il collegamento con le FS e abbandona la stazione terminale di Casalecchio, attestando i treni FCV nella stazione FS posta sulla Bologna - Pistoia. Per quanto riguarda la vecchia stazione FCV dapprima viene smantellato l'armamento, e successivamente, vengono demoliti il fabbricato e la pensilina e oggi quest'area è adibita ad ampio parcheggio.

A partire dal 1975 si registra una forte diminuzione del traffico merci, tanto da far nascere forti preoccupazioni sul futuro della linea. Oggi la ferrovia, beneficiata a suo tempo da un provvedimento per l'ammodernamento delle ferrovie in concessione, è oggetto di interventi migliorativi che ne modificheranno totalmente l'assetto e a breve è prevista la riapertura del traffico passeggeri.

In composizione con un merci minimo, la locomotiva E.400 impegna un tratto di ferrovia in prossimità di una vite.

Marzio Pisani



La ferrovia in miniatura

L'associazione fermodellistica "TRENI & TRAM CLUB", costituita a Bologna nell'Aprile 1994 con lo scopo di promuovere, senza fini di lucro, le attività svolte a favorire la conoscenza dei trasporti, ha in corso la costruzione modulare di un plastico rappresentante la ferrovia Casalecchio - Vignola.

La ricostruzione in scala, completamente autofinanziata dai soci, è stata fatta utilizzando il rapporto di riduzione 1:87 (scala H0) ed ambientando i moduli all'inizio degli anni 70, quando la linea svolgeva un regolare servizio, esclusivamente merci. La realizzazione dei moduli ha richiesto parecchie ore di lavoro, dal momento che si è optato per la scelta di ridurre al minimo l'uso dei prodotti commerciali. In poco meno di 8 anni sono stati eseguiti i rilievi fotografici e planimetrici e le autocostruzioni degli edifici, del ponte sul torrente Samoggia, della linea di contatto e dei locomotori E.400 e L.901 (PAPERO). I moduli fino ad oggi costruiti sono sette, per una lunghezza complessiva di metri 9.00, e riproducono la stazione di Bazzano, il passaggio a livello, il ponte sul torrente Samoggia e la fermata della Muffa. La stazione di Bazzano si compone di tre edifici:
- Il fabbricato di stazione ( su due piani con pensilina )
- Il magazzino merci
- La rimessa macchine

Il piazzale di stazione di Bazzano con il fabbricato viaggiatori; sullo sfondo è riconoscibile la rimessa locomotive con in sosta una locomotiva diesel di costruzione tedesca.

Marzio Pisani



Tutti gli edifici sono costruiti in legno e Keramin-S, dipinti con colori a tempera lavabili ed invecchiati, e riproducono fedelmente i fabbricati esistenti. La stazione comprende quattro binari (due di corsa e due di precedenza e/o sosta); sono inoltre riprodotti i binari di raccordo al magazzino merci ed alla rimessa macchine. E' riprodotto anche ciò che resta della diramazione verso Castelfranco Emilia, distrutta nel corso della seconda guerra mondiale e mai più ricostruita.

Su un modulo è riprodotto il passaggio a livello posto sullo svincolo stradale per Castelfranco Emilia, che si dirama dalla strada provinciale Bazzanese in prossimità di una vecchia fabbrica di conserve alimentari ormai in disuso.

E' riprodotto fedelmente anche il ponte in cemento armato a tre arcate superiori che attraversa il torrente Samoggia in prossimità della stazione di Bazzano. Il modello è costruito in legno, dipinto con colori a tempera lavabili ed invecchiato ad arte in modo da rendere la riproduzione il più possibile fedele alla realtà. L'acqua del torrente è ottenuta con resina bicomponente, colorata e colata in tre strati successivi al fine di rendere al meglio l'effetto delle varie profondità presenti al vero.

La E.400 impegna il ponte sul torrente Samoggia, mentre alcuni bagnanti ne approfittano della giornata soleggiata, per trascorre qualche ora sul greto del fiume!

Marzio Pisani



La fermata della Muffa consta di un unico fabbricato su due piani, riprodotto in legno e Keramin-S, dipinto ed invecchiato come i fabbricati precedentemente descritti, e di un unico binario di corsa.
Il ricorso alla Keramin-S e' giustificato dal fatto che, mediante stampi di silicone ottenuti da campioni in legno, sempre autocostruiti, e' possibile ottenere muri estremamente fedeli ai prototipi reali utilizzabili per la realizzazione di altri fabbricati, in quanto le costruzioni della ferrovia Casalecchio - Vignola sono modulari e derivano da un unico progetto di origine.

L'armamento (binari e scambi) e' Peco (cod. 75) mentre tutto il resto e' completamente autocostruito. Pali e portali sono realizzati in tubo e filo di ottone, la linea aerea e' costruita con filo di ottone opportunamente sagomato e saldato, gli alberi sono ottenuti da rametti di erica ed altre piante naturali colorati con polveri di diverse tonalita'. La palizzata presente sul diorama e' in parte Rivarossi ed in parte autocostruita, per fusione, in metallo bianco. Il diorama e' stato successivamente animato con figurine e automodelli rielaborati di varia provenienza.


La fermata della Muffa con il piccolo fabbricato viaggiatori su due piani.

Marzio Pisani



Il materiale rotabile

Il modello del locomotore E.400 che circola sul plastico è stato interamente autocostruito dai soci del gruppo utilizzando lastrine di ottone fotoinciso di provenienza commerciale (Tanzmodel) sagomate e saldate, con l'aggiunta di particolari quali pantografo, carrelli motore ecc. infine il modello è stato verniciato nella vistosa livrea giallo/rosso vermiglio, tipica dell'epoca ATC ed identica a quella del locomotore originale visibile presso il deposito FCV a Casalecchio di Reno.

Il locomotore L.901 (PAPERO) circolante sul plastico è stato invece interamente progettato e autocostruito dai soci del gruppo utilizzando lastrine di ottone tagliato a pantografo, con l'aggiunta dei soliti particolari (pantografo, carrelli motore, ecc.). Il modello è stato infine verniciato nella classica livrea castano/isabella.


Il locomotore L.901 soprannominato "Papero" in sosta sul primo binario della stazione di Bazzano.

Marzio Pisani



I programmi futuri

L'obiettivo di "TRENI & TRAM CLUB" è quello di proseguire nella riproduzione dei tratti più significativi della ferrovia Casalecchio - Vignola. Attualmente sono in fase di preparazione i moduli che raffigureranno la stazione di Casalecchio FCV ed il ponte stradale/ ferroviario per il superamento della ferrovia Porrettana. E' prevista inoltre la riproduzione del deposito FCV e degli edifici a margine della ferrovia stessa.

Per effettuare le riproduzioni nel modo più fedele possibile ed attinente con la realtà, saremo grati a chiunque ci presterà per farne una copia, o ci invierà tramite e-mail, fotografie o altro materiale raffigurante Casalecchio, la ferrovia FCV e le sue zone limitrofe. Per questo potete prendere accordi direttamente con Maurizio Finelli (e-mail: maurizio.finelli@tin.it).

Ai bordi della ferrovia, è stato abilmente riprodotto un tipico fienile. Non manca il cane da guardia e due agricoltori intenti a caricare i prodotti sull'automezzo.

Marzio Pisani