bio

All'inizio dell'estate 1999 i Fiamma Fumana entrano in studio per la registrazione del loro primo album "1.0". Una solare 23enne con un sogno nel cassetto ed il timore di donargli un paio d'ali, un fagotto di allegria, irrequietezza ed energia da portare con sè; un 33enne con una fisarmonica in mano, da suonare ed amare, un bagaglio di esperienze non indifferente da cittadino del mondo nonché convinto militante; uno strano personaggio che fonde in sé irriverenza e determinazione, desiderio di essere alternativo a tutti i costi ed un cosmopolitismo di fondo a guidare i viaggi della sua creatività.
Sono Fiamma, Alberto e Marco.


Alberto, Fiamma e Marco

Dietro, 3 storie: Fiamma, fin da bambina ha una passione per il canto, iniziata con le filastrocche in dialetto che le insegnavano la nonna e la bisnonna, proseguita in diverse bands alternative da cantina; Alberto, membro fondatore dei Modena City Ramblers, sente nel folk -la "voce dei popoli", il "canto della terra"- le sue radici musicali; Marco, computer musician e produttore indipendente, usa il computer come un hacker della musica: per portare il caos nel sistema.
Davanti, un unico progetto da condividere e portare avanti insieme, composto di voglia di innovazione, di fornire un alternativa ad una musica preconfezionata ed inscatolata come un banale prodotto di mercato, di ricomporre ciò che è spezzato e ricordare ciò che è dimenticato.

Marco e Alberto

Infatti man mano che i confini si cancellano e il mondo si restringe c'è sempre più bisogno di identità culturale, di differenza, di legami ancestrali che diano senso ed energia al McWorld, dove il mercato ti vende tutto, ma non c'è poi molto che valga la pena di comprare. Questo è forse il motivo principale del successo della world music negli ultimi quindici anni, e soprattutto della sua crescente influenza su quasi tutti i generi musicali "di massa". La cosa che è emersa con forza è che chi fa rock (U2, Mano Negra) o pop (Sinead O'Connor, Bjork, Loreena McKennit, e l'elenco potrebbe continuare) muovendo da una tradizione musicale vitale e ben caratterizzata riesce ad infondervi quella ventata di freschezza in più che è preclusa a chi non può fare altro che copiare gli hit degli ultimi cinque anni e rimescolare un po' l'ordine dei fattori. I Modena City Ramblers hanno fatto un po' di lavoro sulla loro tradizione, e hanno conosciuto e assimilato la lezione di musicisti che lo fanno da molto più tempo. E' venuto il momento di cominciare a giocarsi questo piccolo patrimonio. Basta con la McMusic: che sia il canto delle donne d'Emilia a far ballare ragazze e ragazzi, come ieri nelle aie oggi nelle discoteche. I Fiamma Fumana sono un progetto pop, nel senso in cui lo è Sinead O'Connor: come è sempre stato, nuovo.


Fiamma

Perché se è vero che il ruolo della world music è quello di riannodare i fili con il passato, permettendoci così di vivere meglio il nosto tempo, sembra naturale che questo ruolo sia affidato alle donne, che in ogni cultura, dagli tzeltales del Chiapas messicano alle Gaeltachta irlandesi e alle pianure d'Emilia sono le custodi degli usi e dei riti del passato. In Emilia presente e passato convivono e si fronteggiano: ipermercati e campanili, comunismo e disimpegno, fabbriche e campi.

I CCCP hanno vissuto tutto ciò in modo distruttivo, come schizofrenia: dal punto di vista della generazione successiva e, soprattutto, dell'altro sesso, passato e futuro sono entrambi elementi costituenti di un'identità mutante ma rappacificata. L'"Emilia paranoica" degli anni 80 si riconcilia con se stessa nella voce di Fiamma, che contiene echi di canti di mondine insieme a campionamenti pop e punk.

D'altronde, già molti musicisti contemporanei si rivolgono alle tradizioni del mondo per sfruttare la loro energia. Così facendo, essi ne rinnovano la carica vitale e migliorano le loro capacità di adattamento ai tempi nuovi. Questo è un fenomeno di portata mondiale: Sinead O'Connor o gli Afro Celt Sound System per l'Irlanda, Talvin Singh per la comunità indiana a Londra, i Mano Negra trattati da Kwanzaa Posse per l'America latina, Michael Brook che tratta e filtra il canto Qawwali di Nusrat Fateh Alì Khan, Goran Bregovic per i Balcani, i Varttina riletti da Richard Horowitz per la Finlandia, gruppi come Capercailie o Mouth Music per la Scozia stanno rileggendo, riscoprendo, ricordando con metodi simili le tradizioni musicali più diverse. Sono questi i compagni di viaggio e gli interlocutori ideali di Fiamma Fumana.