recensioni

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Da "La Stampa, 10 gennaio 2000:
...un viaggio nella memoria e nella tradizione ci viene suggerito da 1 nuova formazione, i Fiamma Fumana. un trio il cui progetto si può sintetizzare così: "far ballare ragazzi e ragazze, come ieri nelle aie, oggi nelle discoteche" ma riconciliando "echi di canti di mondine e campionamenti pop e punk". Ilprogetto si inserisce in 1 più vasta onda che ostinatamente va a recuperare la carica vitale delle tradizioni musicali e culturali in genere, sforzandosi di adattarle alla sensibilità e ai gusti attuali. Sinead O'Connor e Afro Celt Sound System per l'Irlanda, Talvin Singh per la comunità indiana a Londra, Goran Bregovic per i balcanio, Capercaille per la Scozia sono alcuni, e famosi corrispondenti dei Fiamma Fumana.E' rivolto al pubblico delle discoteche, ormai preponderanti punti di aggregazione giovanile, questo appello a non dimenticare le radici padane espresso in undici canzoni. Nel gioco dei rimandi tra passato e presente, si è voluto dare al disco il titolo "1.0" (Mescal, 1 cd), ovvero il codice che battezza la prima versione dei software. Accompagnato dalla fresca, duttile voce di Fiamma, dalle tastiere e dai campionamenti du Marco Bertoni, c'è Alberto Cottica (fisarmonica, piano, organetto). E si capisce l'origine del progetto, nel senso che Cottica è stato tra i fondatori dei Modena City Ramblers, gruppo dalla più marcata impronta folk ma già portatore di 1 filosofia simile.Anche nel disco dei Fiamma Fumana emergono molteplici sonorità irlandesi ("Mare Oceano", "Di madre in figlia", "L.I.L.T.") Ma a dominare sono i paesaggi dell'Emilia, il cui punto migliore del recupero è "Quattro Piemontesi", canto di mondine con pulsazioni jungle. Alla fine "1.0" risulta 1 opera interessante, con molti lati curiosi e gradevoli. 1 primo importante passo di 1 opera che ci auguriamo cresca ancora, in modo da rompere quel senso di omologazione che si respira in discoteca.

Alessandro Rosa


Dalla mailing list dei Modena City Ramblers:
Atto Primo: leggo una decina di giorni fa su www.ramblers.it(consultatelo spesso! sennò Andreuz che lavora a fare? ;-)) che è uscitoil cd del gruppo parallelo di Albertino, i Fiamma Fumana appunto. Neavevamo parlato proprio con lui al concerto di Padova (giugno o luglio,non mi ricordo) e mi aveva colpito il progetto di fondere il folk conl'elettronica.Atto secondo: ne riparlo con lui nel dopo-concerto al Leonka perchè nonriesco a trovarlo nei negozi di dischi che frequento abitualmente e miindica un paio di posti a Milano dove è sicuramente in vendita.Atto terzo: lo compro due giorni dopo nonostante il prezzo sia un po'alto per un acquisto al buio e lo metto nel lettore di cd.Dopo i primi istanti di sconcerto di fronte a un attacco stile "Pump upthe volume" ;-) arrivano subito le pipes di Massimo Giuntini (o diAlberto Massi) a rassicurare sul prosieguo del disco.Lo ascolto e riascolto e sempre più mi entrano nel cervello i ritmiinusuali intrecciati con la dolcezza delle melodie, l'atmosfera sognantedelle ninnenanne e i canti tradizionali provenienti una volta di piùdalla Piva Dal Carnèr e dalle Mondine di Novi. Il tutto legato dallasplendida voce della cantante Silvia "Fiamma" col suo vago ma deliziosoaccento emiliano che traspare qua e là tra le parole.Dopo una settimana il disco è già entrato nella cerchia dei miei ascoltiprediletti. Tanto ero stato "tiepido" con Fuori Campo, tanto mi sento diconsigliare questo disco che pur rimanendo targato MCR, per i temi e lepartecipazioni, esplora in modo coraggioso una fusione musicaleapparentemente impossibile.Hypnananna è splendida sia nella versione acustica che in quellaelettronica, Tre Sorelle è frizzante, Di Madre In Figlia riprende l'usodel dialetto per dare "consigli erboristici", Mare Oceano ti trasportalontano.[…]

luigi
Esprimo un sincero ringraziamento a chi ha consigliato in lista il cd dei Fiamma Fumana.
L'ho comprato a scatola chiusa e sono assolutamente soddisfatto... Entusiasta direi!
Mi garba proprio un casino, è da stamani che gira di continuo rubando il campo agli idoli pagani dell'oscura sacerdotessa discotecare che è mia sorella...
Le forze del bene musicale trionferanno!
("Tre sorelle" mi fa impazzire!!!!)

Daniele Petracchi
Da www.rockit.it
Non è forse casuale il fatto che oggi in Italia ci si trovi di fronte a prodotti del genere, considerato ormai il background che si è venuto a formare grazie a gruppi quali Modena City Ramblers, Mau Mau, Folkabbestia e Bandabardò (l'elenco potrebbe continuare ancora). Molti di voi potranno certo obiettare che i punti di contatto tra il terzetto protagonista della recensione e i quattro nomi suddetti non siano molti, ma ritengo probabile che un possibile fruitore della proposta targata Fiamma Fumana debba già avere un certo tipo di background musicale. Chiariamo subito che il progetto non si riduce ad un'ennesima rielaborazione 'semplicistica' sul tema del folk, ma va decisamente oltre, raccogliendo tutti quegli input che provengono da ambienti musicali come il big-beat, il drum 'n' bass e la techno, meglio raccolti nel calderone dell'elettronica. È così ancor meno casuale che le note stampa relative al gruppo della scuderia Mescal parlino proprio di 'elettro-folk' quando devono indicare la strada battuta dal proprio 'cavallo'; ma c'è di più: l'esemplare è guidato da un fantino di razza, ovvero quell'Alberto Cottica, già membro in pianta stabile con i Ramblers modenesi. Come già scritto, l'aspetto più interessante di 1.0 sta nella grande capacità di non ripetere formule già conosciute dal pubblico, recuperando invece le radici di certo folk irlandese innestando ritmi che viaggiano anche oltre ai 120 bpm (la title-track è abbastanza esemplare). Certo parlare di 'innesti' al giorno d'oggi può essere fuorviante, ma in questo caso le manipolazioni 'musicali' non riservano cattive sorprese. Penso sia veramente adeguato parlare di 'progetto', viste le prerogative che hanno spinto e animano i 3 musicisti: da Talvin Singh a Loreena McKennit, passando per Afro Celt Sound System e Nusrat Fateh Alì Khan, l'album è un concentrato di world music, in chiave pop/folk, che si fregia dei natali italiani. A questo punto rimane l'incognita del mercato interno, ovvero se sarà ricettivo o meno nei confronti del prodotto; rimane il fatto che gli oltre tre quarti d'ora del disco sono godibilissimi: il singolo "Mareoceano" potrà servire come apripista, ma è nel resto degli 11 pezzi che bisogna scavare per scoprire ottimi spunti, partendo da "Hypnananna" fino a "Via del ritorno", senza dimenticare "Walking song" e "Incantata". Adesso aspettiamo di vedere quale potrà essere il futuro di questo progetto che, secondo il sottoscritto, può contare su un presente di solide basi (musicali e non) .

Faustiko
faustiko@rockit.it