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CRISTALLI - LA PIETRA DI LUCE

"Dunque dobbiamo affrontare il fatto che la malattia è interamente opera nostra, e che la sola cura è di correggere i nostri difetti. Tutta la vera guarigione mira ad aiutare il paziente a mettere in armonia il suo spirito, la sua anima, il suo corpo. Ciò può essere compiuto solo da lui stesso, sebbene il consiglio e l'aiuto di un fratello esperto possa essergli di forte sostegno."

da ESSERE SE STESSI - del Dr. Edward Bach, medico realizzatore della Floriterapia

FLORITERAPIA NON E' OMEOPATIA :
quelli che vendono in farmacia non sono fiori di bach, ma qualcosa di ispirato ad essi.
DILUIZIONI: IL CAOS, LA SPERIMENTAZIONE E LA FACCIA TOSTA
CHI E' IL FLORITERAPEUTA, E CHI NON E'
QUANDO SCEGLIERE I FIORI DA SOLI E QUANDO NO
TINTURE MADRE FAI DA TE? SE CONOSCI LE PIANTE

VUOI CONOSCERE I PASSAGGI CHIAVE DELLA STORIA DELLA FLORITERAPIA, DOPO LA MORTE DI BACH?
Vuoi sapere cosa c'è dietro l'etichetta delle boccette?
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I FIORI DI BACH non sono solo una moda

Uno stato d'animo sereno costituisce il migliore terreno per qualsiasi intervento terapeutico e preventivo; la partecipazione consapevole al disagio, e la forza dell'autoconvincimento, sono ingredienti della nuova medicina, che ha notato quanto quest'ultimo, se negativo, possa vanificare le cure convenzionali.

L'OMS ne consiglia l'uso agli stati membri dal 1978, anno in cui definì la Floriterapia medicina complementare. Sono semplici da usare, adatti ai bambini, agli anziani, ne traggono beneficio anche animali e piante. Non provocano effetti collaterali, non hanno controindicazioni, perchè non sono medicinali. Conoscerli è un piacere, non conoscerli equivale a perdere una occasione di benessere: avvicinarsi ad essi è semplicissimo, visto che ormai se ne parla ovunque, ma stabilire con loro un rapporto profondo, significa andare oltre la lettura, l'uso passivo. Entrare in contatto con i Fiori di Bach significa percepirne la forza trattenuta e condivisa della Natura, composta di molteplici aspetti positivi e indispensabili, riconoscendo nel sussurro del loro messaggio, la possibilità di rinnovamento.

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FLORITERAPIA, NON OMEOPATIA


Il simile cura il simile" è il primo principio dell'omeopatia. Bach notò che, conseguentemente dovremmo curare il dolore con il dolore, il male con il male, e non fu d'accordo con questo. Come omeopata, la sua ricerca di una NUOVA TERAPIA partì proprio dall'insoddisfazione dei risultati che otteneva dai rimedi omeopatici, e proseguì allontanandosi da quello che è l'omeopatia.

Ritenere i fiori di Bach dei prodotti omeopatici, rappresenta un passo indietro nel sistema di guarigione ideato da Bach, vibrazionalmente efficace su piani ben differenti.

  • I rimedi omeopatici non sono di derivazione esclusivamente vegetale, ma possono anche essere di origine animale e minerale, con veleni e tessuti morti.
  • In Floriterapia si usano solo Fiori, espressione della massima vitalità della pianta, prelevati senza nuocere alla stessa.
  • I rimedi omeopatici sono a basse, medie, alte, altissime diluizioni; le prime vengono usate per ridurre sintomi chiave di una malattia; le seconde e le ultime sono per le malattie croniche e sistemiche poiché si deve agire anche sulla costituzione dell'individuo.
  • In Floriterapia di assume una sola diluizione, quella della miscela, riservando a pochi casi l'assunzione dalla stock bottle.
  • Fondamentale dell'omeopatia è la dinamizzazione, vale a dire il processo con cui si carica di energia il rimedio, attraverso la sucussione (forte agitazione).
  • In Floriterapia questo non avviene assolutamente: le proprietà dei fiori si fissano nella memorioa dell'acqua, grazie al processo mediante calore (metodo del sole o bollitura).

Bach fu molto chiaro nello specificare il suo procedimento di preparazione: procedimento che il TRIBUNALE INGLESE, nel 2000, ha riconosciuto essere DIVERSO da quello omeopatico.

Pertanto I Fiori di Bach NON sono omeopatia. Il fatto che esistano preparazioni floreali con su scritto "prodotto omeopatico" e vendute solo in farmacia, è dovuto al fatto che ne è stato cambiato volutamente il procedimento di preparazione (la diluizione in percentuale d'alcol), che di conseguenza non è più il metodo originale.

Bach, che fu medico e omeopata, creò rimedi che fossero fuori del presidio medico, pertanto ogni appropriazione è concettualmente errata in partenza.

La mancanza di chiare informazioni riguardo ai diversi aspetti della floriterapia e dei rimedi floriterapici, dovuta a poca competenza o ad interessi commerciali, producono un caos che non fa altro che ledere la credibilità e diffusione di questo metodo.


QUALE DILUIZIONE, QUINDI?

I Rimedi si preparano con esposizione - al sole o per bollitura - delle parti prescelte, immerse in acqua. Finito questo primo processo, al liquido filtrato viene aggiunta pari quantità di brandy: otteniamo così le MOTHER TINCTURE o tinture madre (vedi), che non sono in vendita, e che posseggono solo i produttori dei rimedi.

A questo punto, in una boccetta si mettono 30 ml di brandy e due gocce di Tintura Madre: si ottiene così la STOCK BOTTLE, o boccetta di scorta.
Questa diluizione è quella contenuta nelle boccette "monofiore", sigillate ed etichettate, in vendita in erboristerie e farmacie, da 7,5 o 10 ml.

E' dalla stock bottle che vengono prelevate le gocce di ogni fiore che deve comporre la vostra miscela finale: in una boccetta da 30 ml vengono messi 2/3 di acqua (minerale o di sorgente) e 1/3 di brandy (o aceto di mele), e si aggiungono 2 gocce - prelevate dalla stock bottle - di ogni fiore che è stato scelto.

Quindi, se vi fate preparare la miscela, assicuratevi che rispettino queste diluizioni.
Se volete prepararvi da soli la miscela, dovrete acquistare le stock bottle corrispondenti ai fiori che vi servono.


EDWARD BACH spiegò che il Brandy doveva essere UN BUON BRANDY (e non altro) titolato a 40°. Al di sotto di questo valore è contenuta acqua, che cambia sensibilmente i rapporti di diluizione.

I PREPARATI FLOREALI CON IL 27% IN ALCOL NON SONO PREPARAZIONI DI BACH: sono preparazioni che si "ispirano" a Bach.

Fanno effetto lo stesso? Chi li prende è soddisfatto, ma ne usa - seppure inconsapevolmente - una quantità maggiore.
A parte "l'effetto placebo", in genere insinuato da qualcuno, che non dovrebbe invece stimolare alcun tipo di reazione "quantitativa" :o)), è interessante osservare che - da questo comportamento - ne trae sicuramente beneficio anche il produttore, che vende molto di più.

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CHI E' IL FLORITERAPEUTA?

Un professionista che ha studiato specificatamente la materia e che si aggiorna, ogni anno, partecipando a corsi specifici. Ha partita IVA, rilascia ricevuta, e segue un codice deontologico. Non deve essere un medico o uno psicologo, nè il titolo di erborista o di farmacista garantiscono gli studi a riguardo: troppo spesso questi NON hanno la preparazione per essere Floriterapeuti e divulgano uno scorretto messaggio sull'uso dei fiori.

Le Scuole, che formano il Floriterapeuta, sono triennali, e prevedono frequenza, esami e tesi finale, in linea con le direttive generali del Ministero della Pubblica Istruzione, ma ancora in attesa che i titoli vengano riconosciuti ufficialmente in Italia, cosa che già avviene in Inghilterra, Francia, Spagna e Germania.

Ci sono Scuole e Associazioni che offrono corsi di vario contenuto e durata, ma nessuna scuola ha titolo ufficialmente accettato dallo Stato Italiano (non credete a "frasi ad effetto" che richiamano a riconoscimento ospedalieri e di enti non meglio citati: la legge in Italia è una per tutti).

Successivamente alla frequenza dei corsi, c'è la possibilità di iscrizione al RIF (Registro Italiano Floriterapeuti), previa dimostrazione degli studi conseguiti e dopo esame.
Ogni scuola offre valide basi anche solo per una cultura ed uso personali, ma non si diventa terapeuti in uno, due, e nemmeno tre weekend. Allo studio aggiungete la necessaria esperienza che si consegue negli anni di effettiva pratica.

 

R.I.F.
Registro Italiano Floriterapeuti
Albo professionale dei Floriterapeuti Italiani

Il RIF è nato nel 2000, è una associazione professionale, e rappresenta e tutela i floriteraeputi italiani, definendone le caratteristiche e le competenze professionali.
Raccoglie i floriterapeuti che si riconoscono in un preciso iter formativo e codice deontologico, con i requisiti di una seria e solida formazione teorico-pratica, competenze accertate, esperienza e serietà professionale, garantite da un continuo e verificabile aggiornamento professionale.
Il RIF è stato inserito dal CNEL nella Banca Dati che riunisce le associazioni professionali in attesa di riconoscimento ufficiale; aderisce alla IAS (Interassociazione Arti per la Salute) e al Colap.

 

 

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Scegliere i fiori da soli

Nulla vieta di individuare da soli i fiori, anzi! Con la guida di un buon manuale e dopo un corso di floriterapia, è possibile imparare a identificare la propria situazione e a conoscere le proprietà dei singoli fiori in modo da decidere i rimedi adatti per ogni caso.

Unica difficoltà? Non essere obiettivi e non accorgersene. Spesso si valuta il problema mantenendo il punto di vista che lo genera, sviluppando un'autoanalisi che torna sempre allo stesso punto, insieme al problema.
In qualunque caso, evitate di prendere i fiori come fossero aspirine, cioè per dei sintomi.

Quando rivolgersi ad un Floriterapeuta

- quando il disagio emotivo ci accompagna da molto e non siamo in grado, quindi, di analizzarlo con obiettività; quando ricadiamo periodicamente nello stesso problema e negli stessi rimedi;

- quando sono chiamate in causa persone care, a cui daremmo i rimedi che ci piacerebbero (la diversità che noi vorremmo vedere i nostri figli, i partner, i parenti e gli amici), ma non quelli di cui hanno bisogno;

- quando non sappiamo distinguere le sfumature che differenziano gli stati d'animo e non riusciamo ad individuare le caratteristiche del nostro malessere.

Tenete in considerazione che non tutti i floriterapeuti sono uguali: alcuni vi sembreranno troppo rigidi o troppo permissivi. Il terapeuta deve mettervi a vostro agio, ma non essere accondiscendente.....

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PREPARARE I FIORI DA SOLI
LA MOTHER TINCTURE

Se conoscete bene le piante, cioè non confondete le specie, e avete la possibilità di recarvi dove siano selvatiche o naturalizzate, non contaminate da sostanze chimiche o smog, potete farvi da soli la Tintura Madre che vi interessa.
Occorre una piccola quantità di fiori - appena sbocciati -che, appena colti, vengono adagiati in un repiente di vetro incolore, colmo di acqua di sorgente, in modo da coprirne la superficie.

Metodo solare:
La giornata prescelta deve essere soleggiata e senza nubi o vento, ora giusta: entro le nove del mattino, d'estate anche prima.
Ponete il recipiente in un luogo soleggiato, per 3-4 ore, e ritiratelo appena i fiori iniziano a sbiadire.

Metodo della bollitura:
Ponete l'acqua e i fiori a bollire in una pentola smaltata di bianco, fate bollire per 30 minuti: attenzione che il liquido deve dimezzarsi, non di più.

Filtrate il liquido ottenuto (per entrambi i metodi), diluite con la stessa quantità di brandy: chiudete, etichettate. La Mother Tincture è pronta. Ne avrete per una vita! (vedi qui come ottenere le diluizioni)

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LEGGIAMO L'ETICHETTA
Cosa ci dice l'etichetta della Stock Bottle?

a) Quale rimedio contiene, col suo nome in inglese o italiano e il corrispettivo latino;
b) Da chi è stata preparata;
c) Il grado alcolico della miscela (40 gradi, in quanto deve contenere solo brandy. Se la gradazione alcolica è inferiore, c'è acqua);
d) la data di scadenza, necessaria per legge: in realtà i fiori non scadono;
e) la quantità di liquido contenuto;

Cosa dice l'etichetta della miscela da assumere?
Al contrario della precedente, che è stampata, questa è scritta a mano da chi fa la miscela e riporta:

a) i rimedi che sono stati inseriti;
b) la data di preparazione;
c) l'eventuale conservante usato (brandy o aceto di mele)

il volume deve essere comunque di 30 ml totali.
Per volumi superiori (50 ml) verificate che siano rispettate le proporzioni di diluizione (rarissimo che avvenga)

IL COSTO
Quanto costa una stock bottle?
Dai 9 euro in su...

Quanto costa una miscela?
Che sia composta di uno o di sei fiori non importa, il costo non cambia. Ma a seconda della città e del negozio, si va dai 6,5 ai 22 euro, per 30 ml.
Perché questa diversità? Un costo maggiore agli 8 euro è motivato dal libero arbitrio. Buon Karma a tutti.

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