Motivi dell'adesione alla campagna Free speech on line

Mentre scriviamo queste righe (fine agosto 1996) i mass media italiani, europei e - forse - internazionali, stanno dando molto risalto alla notizia dell'arresto di una coppia di belgi. L'accusa che viene loro rivolta é quella di essere gli autori di una serie di rapimenti di bambini ed adolescenti, che avrebbero in parte inviato al mercato nero internazionale della prostituzione minorile, in parte torturati, violentati ed uccisi. Il livello culturale della coppia in questione è molto basso, e probabilmente entrambi appartengono alla categoria del cosiddetto "analfabetismo informatico": un computer non saprebbero utilizzarlo in alcun modo, figuriamoci per navigare in rete... Ciononostante, la notizia è stata condita con l'immancabile affermazione che INTERNET sarebbe il luogo di riunione e di organizzazione dei pedofili di tutto il mondo e che, attraverso la "rete delle reti", si organizzerebbero immondi traffici: il tutto per concludere che le autorità internazionali dovrebbero mettersi d'accordo per operare una sana operazione di censura ed impedire la anarchica libertà di espressione in rete.
Invocazioni come questa vengono fuori ad ogni pie' sospinto, utilizzando di volta in volta la notizia di neonazisti che diffondono le loro ben poco condivisibili idee sulla realtà dell'Olocausto, di organizzazioni criminali che utilizzano la comunicazione criptata per organizzare le loro poco piacevoli attività, ecc., e sono lo spauracchio ideologico agitato dalle tendenze che vorrebbero intervenire ad operare un controllo sulla libertà di espressione in rete. Ma scomodiamo un attimo un antico filosofo:

Come può, ad esempio, colui che non frequenta le anticamere dei potenti, che non li segue, che non li loda, essere trattato nella stessa maniera di coloro che fanno tutte queste cose? Sarebbe ingiustizia ed ingordigia che tu, non pagando quel prezzo al quale si acquistano i favori ed i benefici dei potenti, li volessi avere gratis. (...) Ora, facciamo che uno, spendendo un obolo, abbia ricevuto in cambio della lattuga, e che tu non spendendolo, non ne abbia ricevuta: non devi però pensare di aver ricevuto meno di quel che ha avuto costui. Infatti, se lui avrà la lattuga, tu avrai l'obolo che non hai speso. Lo stesso nel nostro caso. Non sei stato invitato a cena dal tale potente: ma nemmeno hai dato a lui il prezzo a cui egli vende la sua cena. Egli la vende al prezzo di lodi, di obbedienza, di ossequi. Paga dunque il prezzo se la merce fa per te. Ma se non vuoi pagare il prezzo ed avere la merce, questa è certo ingordigia e furfanteria. Forse che in cambio della cena tu non hai nulla? Tu hai sicuramente questo, il fatto di non aver lodato chi non volevi, il fatto di non essere stato ad aspettarlo in anticamera.
(EPITTETO, Manuale)

Epitteto ci ricorda che tutto - anche la libertà - ha un prezzo. Coscienti di ció, sosteniamo senza eccezione la totale facoltà di espressione in rete: la libertà di parola da concedere a tutti - anche a chi riteniamo del tutto diverso da noi - ci sembra un prezzo equo per la nostra (e la vostra!) libertà di pensiero e di espressione. Anche perché: con o senza la "rete delle reti" sadici violentatori ed assassini, pedofili, ed amenità simili sono sempre esistiti; le organizzazioni criminali conoscono da sempre la crittografia e senza la possibilità di usarla su INTERNET torneranno semplicemente ad usare la posta ordinaria; le teorie "revisioniste" sullo sterminio conoscono certamente maggiore pubblicità sui mass media di quanta ne possano ricevere sulla rete...
Certo, potrebbe apparire bello girare in una rete dove nei newsgroup o nelle pagine WWW dedicate alla sessualità non trovassimo mai alcun riferimento a violenze (su adulti o minori, poco importa), dove i poteri criminali (legali o meno, anche qui poco importa) non fossero presenti in alcun modo, ed i seguaci politici di ideologie autoritarie non avessero diritto di parola... Sarebbe davvero un bel cybermondo, almeno fino a quando dalla rete non scomparissimo anche noi e tutto ciò che ci interessa: perché la censura è un'arma incontrollabile, e tutti i poteri che l'hanno introdotta ne hanno sempre, senza eccezione alcuna, "abusato".

Ecco allora...

Motivi dell'adesione alla campagna Free speech on line


Chi volesse approndire la faccenda della campagna a favore di un intervento censorio sulla rete, dia un'occhiata a

La Repubblica, Internet e la pedofilia


(insomma, "la Pedofilia: se non ci fosse, bisognerebbe inventarla...")


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