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SCUOLA DI FINANZA

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LEZIONE INTRODUTTIVA

Ogni impresa per l’esercizio della sua attività ha bisogno di denaro da poter investire in beni e servizi necessari all’attività stessa.

Il denaro infatti è il principale fattore della produzione di qualsiasi impresa, e per reperire denaro, che da ora in poi chiameremo capitale, esistono sostanzialmente due canali:

- il canale del credito; in cui operano gli istituti bancari

- il canale dei mercati mobiliari; in cui operano anche altri intermediari

La nostra analisi tralascerà (almeno per il momento) il settore creditizio, concentrandosi sui mercati mobiliari e sulla grande quantità di nozioni in questo campo, che devono essere assimilate prima di passare a livelli superiori di analisi.

I mercati mobiliari sono un luogo, non necessariamente fisico, nel quale vengono negoziate talune attività finanziarie (valori mobiliari) che costituiscono uno strumento per allocare il risparmio verso investimenti produttivi.

I mercati mobiliari sono una parte dei mercati dei capitali; a questi ultimi appartengono ad es. anche i mercati interbancari.

I mercati mobiliari riguardano alcuni particolari strumenti: azioni, obbligazioni, obbligazioni convertibili, altri strumenti detti derivati (poiché le loro caratteristiche derivano dagli strumenti principali), e su questi torneremo successivamente in modo molto approfondito.

I mercati mobiliari si possono distinguere tra mercati primari e mercati secondari, e ancora tra mercati organizzati e non organizzati (detti anche over the counter).

I mercati primari riguardano quelle operazioni attraverso le quali un determinato valore mobiliare viene offerto per la prima volta al pubblico degli investitori; ad es. offerta di nuove azioni oppure azioni vecchie che vengono offerte per la prima volta alla pluralità degli investitori (per chiarire tale concetto possiamo indicare come esempio pratico di mercato primario il recente collocamento di azioni ENEL tramite offerta pubblica di vendita)

I mercati secondari sono quelli in cui i valori mobiliari vengono negoziati successivamente all’operazione di mercato primario; un esempio è la Borsa Valori Italiana in cui le stesse azioni ENEL verranno quotate e negoziate una volta terminato il collocamento; un altro importante esempio di mercato secondario è il Mercato Telematico dei Titoli di Stato (MTS).

Nei principali paesi sviluppati i mercati primari sono sempre organizzati, nel senso che esistono sempre precise regole per sollecitare il pubblico all’investimento; la distinzione tra mercati organizzati e non è più rilevante con riferimento ai mercati secondari.

Un mercato organizzato, o ufficiale, è tale se coloro che vi agiscono operano in base a precise regole. Queste regole possono essere il prodotto di una norma di legge o di un regolamento (regolamento di un organo delegato come ad es. la CONSOB), oppure possono essere regole definite in comune accordo dagli operatori. Tipicamente i mercati italiani sono regolati da leggi o regolamenti, mentre nei mercati anglosassoni e olandesi le regole sono state codificate dagli operatori stessi.

Anche i mercati non organizzati hanno delle regole, qui però le regole non sono codificate (mercati spontenei). Sono regole implicite e gli operatori devono comunque tenere un comportamento conforme allo stile di mercato se non vogliono incorrere in sanzioni.

 

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