Ho subito circa 8 anni addietro l'asportazione totale della vescica (per un tumore) con conseguente allaccio degli ureteri al retto. Lo sfintere rettale funziona ancora abbastanza bene, però sono costretto a evacuare ogni ora circa (tranne durante la notte quando dormo) specialmente quando cammino. Gli stimoli, talvolta improvvisi, sono causati per lo più da cause psichiche anzichè da effettiva necessità di spazio nel retto.
Chiedo cortesemente un consiglio a cui rivolgermi per cercare di attenuare tali frequenze che hanno rivoluzionato la mia vita.

 Dalla descrizione fatta il paziente è stato sottoposto ad intervento di cistectomia totale e le urine sono state deviate nell'ultimo tratto dell'intestino, insieme alle feci (uretero-sigmoidostomia o
uretero-rettostomia). Ne è derivato un fastidioso aumento della frequenza dello svuotamento dell'ampolla rettale - fortunatamente non durante le ore di sonno notturno- di circa un'ora, ma con una soddisfacente continenza.
La soluzione a questo problema non è semplice. Quale prima misura è consigliabile ridurre l'apporto di liquidi (meno di un litro al dì) ed eventualmente l'utilizzo di farmaci anticolinergici. Se le misure
conservative non dovessero sortire nessun effetto, e se la sintomatologia altera grandemente la qualità di vita del soggetto, si potrebbero prendere in considerazione altre forme di derivazione urinaria continente, con interventi di notevole entità e qualche rischio, e pertanto da affrontare
dopo approfondita valutazione e discussione. In aggiunta a tali considerazioni generiche, il consiglio è di rivolgersi ad un centro urologico di eccellenza per affrontare in dettaglio la situazione.