IL RONDONE

 

Con l’orecchio ai motori

taglio il cielo

ne strappo i colori

la mia giacca da volo

porta in tasca

un preciso lavoro

 

l’aria cresce più fina

brucia d’olio e benzina

 

vedo luci a tradire

della gente

che ascolta se vive

sono come candele

e ogni volta

ci torno a soffiare

 

l’aria suona cattiva

sporca d’olio e benzina

 

e senza emozione

mi sfioro i comandi

possiedo per ore

strumenti e congegni

 

e mentre l’esterno

m’ avvolge il cervello

mi piaccio riflesso

tra acciaio e cristallo

 

e ancora con gesto

provato più volte

rifiuto un rimpianto

e innesco la notte