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Il momento dello Stupido:

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L'imbecille potrei essere io

Molte volte mi sono lamentato, arrabbiato o addirittura imbufalito per comportamenti maleducati, idioti, poco corretti, se non criminali, di diportisti. Le tragedie, che tanto clamore suscitano in agosto (in carenza di altre notizie più importanti), fortunatamente, sono poche rispetto al numero di natanti ed al loro comportamento. Molte sono sfiorate. Me ne ricordo una che ancora mi fa rabbrividire. Navigavamo, nel mese di agosto, nelle affollate acque dell'arcipelago della Maddalena. Un cabinato a motore (un Raffaelli), ad elevata velocità, puntò deciso sul gommone di mio cognato, con moglie ed un bambino di tre anni, che mi seguiva a circa duecento metri. L'impressione era che avesse l'intenzione di tagliarlo di netto in due. Vista la malaparata, pur avendo - teoricamente - la precedenza. mio cognato virò deciso verso dritta e si fermò; il cabinato gli passò a meno di dieci metri, ad almeno trenta nodi. Ripensandoci, è possibile che lo skipper fosse distratto o non vedesse bene, ma l'impressione che avemmo fu che lo avesse puntato. Roba da far venire in mente la barzelletta della Mercedes con il "mirino" o il metodo per evitare pedoni lenti che attraversano le strisce pedonali senza dover minimamente rallentare: puntarli, così si scansano (incredibile come persone anziane ritrovino, in questi casi, l'agilità dei vent'anni!).

Davanti ad episodi del genere, sorgono irrefrenabili un sentimento di riprovazione ed una voglia di giustizia sommaria. Ma troppi altri casi, pur meno gravi, di maleducazione, distrazione e stupidità abbiamo visto e criticato.

Chi, però, è senza peccato... Infatti, a parte i comportamenti deliberati (dubbio che mi resta per il primo caso), ognuno dovrebbe ricordare che il momento dello Stupido viene per tutti, basta un attimo di distrazione.

A me è capitato, in almeno quattro casi.

1. Il primo, e più grave, in zona arcipelago della Maddalena: bellissima giornata ma, come al solito, ventosa, ritorno serale su un mare finalmente liscio, velocità elevata. Quando l'ho vista, ero ormai ad una ventina di metri. Possibile che un attimo prima non c'era? Ancora adesso non capisco come possa essere successo, ma sono passato ad una decina di metri dalla boa di segnalazione di un sub, che, fortunatamente, non è emerso proprio in quel momento. Da allora, faccio molta più attenzione...

Una campagna informativa meritoria: Boe sub

2. Fesseria di fine stagione. Gargano, avevo due serbatoi portatili che scambiavo, ma, essendo l'ultimo giorno, non mi preoccupai di procedere allo scambio quando l'indicatore del serbatoio segnalò l'approssimarsi della fine. L'idea era di finire tutto il carburante. Solo che il carburante mancò all'improvviso, mentre il motore era al massimo dei giri: grippaggio. Mi avvicinai a remi ad una spiaggia (affollata), ancorai e, dopo aver atteso che il motore si raffreddasse, aggiunto dell'olio nell'altro serbatoio e pulite le candele, feci alcuni tentativi d'accensione, provocando l'ira dei bagnanti. Il motore si accese e lentamente e fumosamente tornammo alla base. Potete immaginare l'imbarazzo. Poi, comprai un'ancora galleggiante.

3. Grecia. Sollevare onde fastidiose per le barche ormeggiate o ancorate è uno dei peggiori biglietti da visita quando si entra in un porto o in una caletta e può anche provocare danni seri alle barche o alle persone. Ci sono stato sempre attento, ma non per questo ho evitato il mio momento. Costeggiando un'isola a velocità minima di planata, doppiato un capo, vediamo una baietta con un minimo di spiaggia: accelero e vi punto deciso, poi mi fermo di botto. Questo è il modo migliore per creare delle belle onde, che vanno ad investire una barchetta che un signore anziano sulla battigia sta tenendo per far scendere la moglie. Fortunatamente, la signora non è caduta, ma mi sono meritato in pieno gli improperi (credo fossero in tedesco).

4. Ancora in Grecia. Sosta breve per comprare qualcosa al supermercato e fare una telefonata. C'è un discreto vento. Ormeggio di prua alla banchina con ancora (lontana) di poppa . Mentre Flora telefona mi accorgo che il gommone, spinto dal vento, va ad urtare di fianco contro la banchina di cemento (magari pure con qualche ferro sporgente). Mi precipito sul gommone e mi accorgo che la cima dell'ancora è stata tagliata di netto dall'elica di un motoscafo di ragazzi tedeschi che si stanno allontanando, non essendosene neppure accorti o semplicemente fregandosene. Contrariato, volgendo lo sguardo verso quei simpatici e rumorosi ragazzotti, prendo dal gavone di prua l'ancorotto ad ombrello, lo apro e lo getto più lontano possibile. Il cavo, arrotolato, lo segue. Vedo sparire ancora e cima in acqua. Mi guardo intorno, spero che nessuno abbia notato la manovra, degna dei primi Fantozzi. Ho recuperato le due ancore ma non l'orgoglio ferito ...