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Norme VHF fisso e portatile:

Credo che la regolamentazione attuale, in tema di VHF, sia logica ed adeguata

Paolo rompe con il trito schema mentale di considerare la burocrazia sempre e solo un inutile costo

Intendo dire che non vedo niente di trascendentale nel fatto che un impianto (ricordo che questo termine identifica l'insieme di antenna/connettori/cavi/ricevitore/trasmettitore/alimentatore) venga collaudato. Se questo non avvenisse le frequenze destinate alla navigazione sarebbero piene di emissioni spurie che limiterebbero molto l'efficienza e l'efficacia del VHF e, badate bene, non solo di quello male installato.

Non dimentichiamoci che in molti, in situazioni di emergenza, affidano la "buccia" al VHF ed al suo corretto funzionamento. Il vero problema consiste nel fatto che per molti "navigatori" il VHF non è niente più che un "balocco" da aggiungere ad una mega consolle, una serie di lucine e numeri che si accendono, la possibilità di comunicare a chi è ormeggiato a due metri "PESCE IN CANNAAAAA" o, peggio ancora una ulteriore, fastidiosissima, banale, inutile, costosa dotazione di bordo.

Ritengo anche corretto che il collaudo non sia previsto su un palmare in quanto, per questi oggetti, l'impianto coincide con l'apparato il quale subisce, a monte, le sue prove di omologazione. Anche la soluzione "all'italiana" da me suggeritaAntenna esterna, in realtà devo riconoscere, prevedendo un' antenna, cavi, connettori, dovrebbe essere sottoposta a collaudo periodico (ho il capo cosparso di cenere).

La verità, a mio parere, sta nel fatto che il nostro amato gommone (e tutti i suoi accessori) è sempre più uno status simbol. Chi di noi non ha mai visto mega gommoni farciti, ad esempio, di GPS megagalattici con le carte nautiche dettagliatissime che vanno dalle Azzorre alla Grecia e oltre ma portati da veri incompetenti che fanno si e no un giretto fuori dal porto? Sbaglio o capita spesso di vedere incredibili "macchine del mare" che costano oltre 100/150 milioni di vecchie lire che hanno delle consolle piene di ogni accessorio possibile ed immaginabile ma che troviamo rigorosamente ormeggiate nella caletta ad un miglio circa? A mio parere, questi sono i "marinai" che si lamentano del collaudo del VHF e che affermano che ha come unico scopo una ulteriore, esosa, inutile gabella.

Ritengo inoltre che una maggiore attenzione dovrebbe essere dedicata alla concessione del patentino di "radiotelegrafista per navi" che avviene esclusivamente su domanda (cioè senza il minimo esame). In molti, anzi, troppi ignorano le benché minime nozioni di base sull'uso del VHF, sulla sua corretta installazione, il funzionamento, ecc. Questo mi ricorda quanto è avvenuto nel corso degli anni '80 nella Citizen Band o CB come la chiamano tutti: l'assoluta libertà di utilizzo di una banda di frequenza, la facilita con cui si otteneva la "concessione per l'installazione e l'utilizzo di apparati rtx di debole potenza", l'utilizzo di amplificatori lineari che avevano come unico limite i tre KW di potenza che una normale abitazione ha in dotazione, ha portato, poco alla volta, ad un guazzabuglio incredibile di voci e suoni assolutamente inutilizzabile se non nel raggio di poche centinaia di metri. Questo non può e non deve succedere anche nelle frequenze marine!!! Come ho già avuto modo di dire c'è chi ha affidato la pelle al VHF. Dura Lex................

Paolo ©