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Interferenze pericolose - Boe sub:

Il perché dell'adesione alla Campagna boe sub: informazione e sanzioni

Molte leggi ben poco rispettate prevedono sanzioni molto severe, che si applicano raramente. Si è, forse inconsciamente, diffusa l'opinione che per far rispettare norme disattese basti aumentare le sanzioni. Inconsciamente, perché basta a chiunque un attimo di riflessione per capire che, accanto alle sanzioni, occorre la conoscenza della norma, la comprensione e la condivisione della sua motivazione, nonché, ovviamente, un'azione di controllo e repressione più o meno a tappeto, almeno finché la norma non entra nel nostro bagaglio culturale. Tutte cose piuttosto carenti, forse per il gran numero di norme dettate, forse per Il gap fra chi detta le norme e chi le deve rispettare sempre più profondo.

Forse, il problema più grave della tranquillità con cui ormai accettiamo che vi siano norme generalmente non rispettate è che questo virus si propaghi a tutte o che, comunque, si considerino i limiti di legge come eccessivamente o ridicolamente cautelativi, per cui, per rispettare il principio che c'è dietro la legge (per esempio, evitare l'incidente), vi sono ampi pratici margini di manovra. Ad alimentare pericolosamente convinzioni del genere sono divieti e limiti esagerati. Per esempio, a chi non è capitato di trovare un limite di velocità di 50 Km su una strada rettilinea a 4 corsie? Così abituati, una volta che il valore indicato è corretto, chi ci crede? Curva pericolosa: chi si immaginava che, andando ad appena trenta chilometri l'ora oltre il limite, risultasse veramente pericolosa?

Che c'entrano queste chiacchiere con le boe sub e le sanzioni?
Andiamo ai numeri: Bisogna passare a 50 m da una boa con una barca, il sub deve stare entro i 50 m dalla boa. Non c'è, considerando le misurazioni "spannometriche" alcun margine di sicurezza.
Non appare però consigliabile modificarla più di tanto. Potremmo pensare di imporre che una barca debba passare a 200 m (e perché non 500?) da una boa sub. ma, paradossalmente, questo generebbe maggiori rischi. Divieto difficile o scomodo da rispettare, il diportista ed il sub sapendo che c'è un ampio coefficiente di sicurezza, non lo rispetterebbero.

Rotto il diaframma del rispetto, non c'è limite!

Altro discorso è il proprio comportamento, per scelta di prudenza personale. Ok, per la legge bastano 50 m, ma il sapere che non ci sono margini di sicurezza e che così il rischio di incidente è remoto ma possibile, per essere certo di stare almeno a 50 m, passo ad una distanza sicuramente maggiore. Anzi, dove posso scegliere il percorso senza vincoli, passo ad almeno a 100-200 m. In immersione, mi lego un sagolino di 20-25 m ala boa, così sono sicuro di non allontanarmi mai troppo dalla stessa.

Sanzioni: hanno un potere deterrente sulle infrazioni, direttamente proporzionale alla loro entità ed inversamente alla loro difficoltà applicativa.

Nel caso delle boe sub e di molte altre infrazioni alle norme di navigazione, la percentuale delle infrazioni contestate su quelle commesse non può che essere risibile. A meno di non ricorrere ad un grande fratello satellitare…
Sembra perciò logico compensare la difficoltà con un inasprimento delle sanzioni. Ma quanto è giusto ed efficace?
Lo scopo, non dimentichiamocelo, è quello di
evitare incidenti, non di ottenere per principio il rispetto del limite fissato. Inoltre, teniamo presente un ovvio limite: non si può punire più severamente chi naviga a 49 m da una boa sub senza conseguenze di chi, avvicinandosi più del consentito, le provoca!

Per rispetto all'umanità sono convinto che almeno il 90% di chi infrange la regola, non la conosce o non lo fa intenzionalmente. NB: il restante 10% è, almeno moralmente, inqualificabile!
Di qui la scarsa fiducia che un inasprimento delle sanzioni possa servire effettivamente e la certezza che
opere di informazione e sensibilizzazione possano fare molto di più. Allora, l'applicazione "pepata" di sanzioni è sacrosanta: i distratti o gli ignoranti, in numero molto più ridotto, non hanno giustificazioni e gli altri…

Purtroppo, gira gira, si torna sempre al problema della qualificazione (patente) in un campo dove, stranamente, l'Italia è di una liberalità estrema. Niente patente per barche con meno di 40 CV, chiunque può immergersi in apnea. E qui vado in crisi: invocare patenti, esami, rinnovi, bolli, visite periodiche? Non lavorando in un'agenzia o in una scuola specializzata, ma soprattutto per convinzioni personali, sono spaventato dall'idea del mare di carte che ci invaderebbe. Bisogna saper dosare questi obblighi per evitarne lo svuotamento di contenuti.
Caspita, ma è l'informazione - intelligente - la carta vincente.
- Informazione dell'esistenza del problema, suscitando interesse;
- informazione chiara dei principi fondamentali di sicurezza, con un occhio particolare a motivazioni, conseguenze, casi accaduti, etc.;
- informazione delle norme specifiche, con relative sanzioni.

Per questo abbiamo aderito volentieri, direi entusiasticamente, alla campagna. La diffusione dei suoi contenuti vale mille volte una decuplicazione della sanzione.
A proposito, qualcuno sa esiste davvero e dove è riportato l'obbligo di tenersi almeno a 50 m da una boa segnasub e la sanzione? Sembrerebbe infatti che la sanzione si applichi solo ai sub!
Attendiamo notizie.

Gabriele Orsini ©

La legge non ammette ignoranza. Comprensione e condivisione. Situazioni decisamente paradossali. Controlli e repressione.Il gap fra chi detta le norme e chi le deve rispettare

Attenti alle boe sub! Collegamento al sito www.pescasub.it