1. Nozioni nautiche. La legge non impone la patente nautica sotto i 40 CV. Questo non significa che si possa navigare, anche con una barchetta e motore minimo, a ridotta distanza dalla costa e con tempo buono, senza conoscere alcuna regola. Santa Pupa, protettrice degli incauti, fa del suo meglio, ma qualche volta si distrae In fondo, servono poche e ferme nozioni ed i vari manuali per la patente nautica sono ottime letture invernali.
2. Equipaggio. E' quasi inevitabile che quello che una volta si definiva "capofamiglia" assuma le funzioni di comandante. E' il caso però che anche il "sesso debole" e "l'ometto di casa" abbiano almeno qualche nozione (Occhi sbarrati). In caso di necessità, non si sa mai Forse, anche oltre i 40 CV le norme consentono (Si può condurre il gommone senza patente?) che qualcun altro conduca il gommone. I passeggeri, in fondo, sono anche equipaggio e dovrebbero dare una mano.
3. Cautele e responsabilità. Manutenzione e corretto uso del motore sono le principali forme di cautela: l'affidabilità del mezzo, in mare, è essenziale, soprattutto quando ci si assume la responsabilità di trasportare bambini, anziani, non nuotatori, etc.. Rimanendo sempre la possibilità di qualche intoppo, non si possono considerare le dotazioni di sicurezza come un fardello obbligatorio (Fardello necessario). Conoscerle e controllarne l'efficienza prima di ogni uscita è normale, non da pignoli. L'ordine di indossare i giubbetti spetta al comandante.
4. Rispetto della natura (Charte pour la mer et les rivieres). Il rispetto della natura non dovrebbe neppure comparire nell'elenco: il gommonauta va alla ricerca del bello e del mare pulito. Nonostante l'assurdo logico, qualcuno si comporta in modo scorretto e tanto basta per rovinare l'immagine pubblica dei diportisti. Singolarmente, i diportisti non possono fare danni enormi (tranne che ci si metta d'impegno, come nel caso della famosa tartaruga in Sardegna), ma è chiaro che, come diceva Totò, "è la somma che fa il totale" e la gente mormora! Sversare olio (piccola riflessione: un litro d'olio, in acqua, si spande per oltre mille metri quadrati) o benzina in acqua, gettare in mare o lasciare sulla spiaggia rifiuti non biodegradabili sono comportamenti antiecologici, da evitare, prevenire e combattere. Tra l'altro, nel caso voli in mare la busta dei rifiuti, raccoglierla può diventare un esercizio per il recupero di uomo a mare (non buttarla apposta, però). Inutile dire che anche comportamenti meno gravi dal punto di vista ecologico devono essere evitati (scarti di cibo, bisogni corporali, etc.), soprattutto vicino a spiagge affollate. Insomma, se la coscienza ecologica (che spinge i migliori a raccogliere i rifiuti degli altri) non è sviluppatissima, esiste sempre il buon senso e la buona educazione. N.B.: dato che la critica di comportamenti singoli ricade sulla collettività dei diportisti e considerato il notevole numero di telecamere e fotocamere in giro, l'impunità è sempre meno sicura ...
5. Educazione e buon senso. Non ancorare troppo vicino (Manteniamo la calma e godiamocela) ad altre barche, non infastidire i vicini con motore acceso, schiamazzi, radio, etc.. (si veda come inquinamento atmosferico ed acustico o come pessima educazione, l'importante è evitarlo). NB: anche conducendo solo un gommone, si è responsabili di quello che combinano i passeggeri.
6. Manovre. Brusche accelerazioni e decelerazioni volontarie non sono mai una buona idea: cadute di passeggeri, inondazioni (acqua da poppa nel caso di brusche fermate), sollecitazioni anomale del motore. etc.. Le brusche decelerazioni involontarie, dovute all'incontro con uno scoglio, sono ancora peggio.
7. Limiti di velocità, boe e gavitelli vari. I limiti di velocità in porti e canali sono generalmente messi a ragion veduta. Fregarsene gioiosamente può costare brutte figure, soldi, o peggio (Come si dice imbecille?). Altrettanto vale per boe, gavitelli, e segnali vari. Anche quando non si ruesce ad interpretarne il significato, è sicuro che c'è un un motivo per cui stanno là (rete, scoglio, etc.) e la cosa più intelligente da fare è non accostarsi troppo, aumentare la sorveglianza visiva e ridurre la velocità. Una boa che si deve assolutamente riconoscere è quella segnasub: 50, o meglio 100 metri, di rispetto (La bandiera/boa di segnalazione dei sub)!
8. Onde di scia. Raramente fa piacere, a chi sta in una barca che si lascia andare alla deriva o è all'ancora, che un'altra barca gli si avvicini troppo (Moto d'acqua: ragazzi, ma volete proprio farvi fregare?). Non solo in quanto gli occupanti possono ricercare la privacy, ma anche perchè possono essere impegnati in qualche attività (pesca, cucina, etc.) e le onde sollevate possono provocare guai. Una barca ferma vale come una boa segnasub; tra l'altro, potrebbe proprio esserci un sub nelle vicinanze. Ovvio che il discorso cade se gli occupanti stanno chiaramente chiedendo assistenza; sempre, comunque, avvicinarsi con cautela e pronti a mettere il motore in folle. Navigando in zone molte trafficate, bisogna tenere presente che le onde di scia, oltre che fastidiose, possono diventare pericolose; dopo averle tagliate a 45°, può allora convenire accodarsi ad una grossa barca, approfittando anche dell'effetto di "spianamento" del mare. Avvicinarsi troppo però non conviene sia perchè si va a navigare nei vortici delle eliche, sia perchè basta un attimo di distrazione...
9. Limiti inferiori di navigazione. Mantenersi ad almeno 500 metri dalle coste frequentate dai bagnanti ed evitare di atterrarvi, anche perché è un po' ridicolo usare un gommone o una barca qualunque per arrivare dove si poteva farlo anche con l'auto o a piedi. Per il mancato rispetto delle distanze minime dalla costa, in caso di pattugliamento (Pattugliamento delle coste), ci si può rovinare una vacanza; per un incidente con un nuotatore (Achtung bagnanti!) si possono rovinare più vite (la sua, quella della sua famiglia, la nostra, etc.). N.B.: nessuno può impedire ad un nuotatore di allontanarsi quanto vuole dalla riva: sorveglianza visiva nei canali fra un capo ed un'isoletta, etc.!
10. Limiti superiori di navigazione. Più o meno tutti sanno quanto, con un certo mezzo e con certe dotazioni di sicurezza, è loro permesso allontanarsi dalla costa, anche se poi, senza carte nautiche e strumenti (tipo GPS) si va "ad occhio". Oltre ai limiti massimi, per il raggio d'azione, bisogna considerare condizioni meteorologiche (attuali, previste e prevedibili), equipaggio (Equipaggio o ospiti?) e carico, condizioni dell'imbarcazione, autonomia, etc..
Gabriele Orsini ©