gommoni e gommonautiIl perché dell'adesione alla Campagna boe sub: informazione e sanzioni

Boe sub - Il perché dell'adesione alla Campagna boe sub: informazione e sanzioni:

Il gap fra chi detta le norme e chi le deve rispettare

Cosa sia, penso che lo vediamo tutti in infinite occasioni, riflettiamo solo sulla sua origine

Conoscenza: la legge non ammette ignoranza. Una volta pubblicata… Se la consultazione quotidiana di gazzette ufficiali statali e regionali, di ordinanze di tutti i tipi fosse facile (con internet le cose stanno migliorando) e soprattutto semplice, il discorso non farebbe una piega. Ma, così come stanno le cose, scusate, ma è un po' farisaico. Diciamo che un buon cittadino s'informa e studia le norme che lo riguardano direttamente nella sua quotidianità, quando deve fare qualcosa di diverso e nuovo, cerca d'informarsi. Di più, non gli può chiedere. Alle norme, invece, si può chiedere di essere "logiche", cioè di non pretendere cose fuori dal buon senso, ed armoniche.

Comprensione: punto dolente in un Paese come il nostro, patria del diritto. I tentativi di semplificazione del linguaggio qualche volta sono addirittura controproducenti. Purtroppo, il gergo non serve solo ad escludere i non addetti (i maligni dicono, per far lavorare gli avvocati), ma è necessario quando si vuole approfondire. Tranne casi limite, il linguaggio è complicato perché complicate sono, concettualmente, le norme, con eccezioni, puntualizzazioni, etc., necessarie.

Condivisione: le motivazioni delle norme sono, in genere, abbastanza chiare e logiche e quindi condivisibili - almeno teoricamente - dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Norme "avanzate" che spingono verso un miglioramento, un cambiamento delle cose cozzano spesso contro abitudini inveterate, comportamenti di comodo, etc.. In questi casi chiunque può notare la sindrome del predicatore (predica bene…). Cinture di sicurezza, caschi, etc.. Ben pochi, intervistati pubblicamente, hanno avuto il coraggio di dire "Capisco che sono utili, però mi danno fastidio, perciò non li uso". Molti hanno invece il coraggio di non indossarli.

Ecco situazioni decisamente paradossali:

1. il legislatore fa il suo dovere di civiltà;
2. il popolo (80%) condivide la norma dimostrando un elevato livello di civiltà;
3. il popolo (90%) non rispetta la norma perché scomoda;
4. il sistema - nella sostanza - evita di contrastare quella che sembra essere la volontà popolare, lasciando che la norma resti inapplicata.
5. La cosa si sopisce per un po', poi i promotori della norma, resisi conto di essere stati fatti contenti e canzonati, ripartono all'attacco. Ok: raddoppiamo le sanzioni. Il giro ricomincia. Si spera solo che la percentuale al punto 2 non si abbassi e quella al punto 3 diminuisca ad un valore accettabile prima che si arrivi ad ipotizzare, come sanzione, la pena di morte.

Controlli e repressione: con tutte le norme che ci sono, pensare di dare la colpa del mancato rispetto a chi non fa azione di repressione sarebbe come minimo superficiale. Tra l'altro, non viene a nessuno il dubbio che, davanti a norme generalmente non rispettate, i controllori si trovino in serio imbarazzo? Non possono fare altro che procedere a campagne repressive, dopo averle ampiamente pubblicizzate, per evitare di sanzionare il 90% degli Italiani! Nel caso singolo, come si fa a multare un tizio perché non indossa la cintura di sicurezza se non la indossa quasi nessun altro? Perché lui? Estratto a sorte?

Banali e naif considerazioni sulla superficialità e la noncuranza che caratterizzano il Paese, che lasciano sicuramente il tempo che trovano. Indubitabilmente, questi comportamenti sono anche una difesa contro l'ipernormativismo dilagante che spesso porta ad una impossibilità di un completo rispetto di norme "esagerate". Ritengo che i comportamenti della maggioranza dovrebbero essere aderenti alle norme PRIMA che queste vengano dettate. Le norme dovrebbero servire solo a costringere anche la parte residua a rispettarle. Lo so, con frasi del genere si rischia di essere bollati (così non cambieremo mai le cose!). Sono convinto, al contrario, che solo così si possano cambiare sul serio e non sulla carta. Però, ci vuole più impegno.

Prima però di fare la figura di chi vuole raddrizzare le banane, penso che sia meglio lasciar perdere le questioni filosofiche generali e tornare alla normativa nautica.

Gabriele Orsini ©

Attenti alle boe sub!