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Evoluzione di un cittadino pigro

A vent'anni pigro ed amante delle comodità, a quaranta Indiana Jones, o ... quasi.

Campeggio?

Cercavano di convincerlo al campeggio: "Spendi poco e vivi a contatto con la natura".
Replicava: "Animali vari, dormire per terra, scomodi, tre o quattrocento metri col rotolo di carta igienica in mano e poi la fila davanti al gabinetto! Si paga per la persona, la piazzola, la doccia, la corrente, il parcheggio dell'auto, etc. etc..".

Pretendeva di dimostrare che, fra ammortamenti, spese di manutenzione, costo dei campeggi, conveniva un appartamento all'Hilton. Le sue tesi sul campeggio erano chiaramente provocatorie, ma, con i suoi conti, insinuava qualche fondato dubbio anche nei più accaniti campeggiatori. Rimaneva, però, stupito e perplesso quando gli amici, anche ammettendo che il campeggio non era poi così economico, gli rispondevano che lo preferivano mille volte ad una vacanza più "borghese" e comoda. Cosa c'era che non andava in un albergo con piscina, bagno in camera con acqua calda a piacere? Aveva già fatto i suoi quindici mesiEvidente riferimento al servizio militare e non aveva nessuna voglia di ripetere l'esperienza.

Criticava l'intruppamento, le regole quasi militari da rispettare (e non rispettate) nel pienone estivo, la mancanza di privacy, tutte cose che considerava assurde per una vacanza. "Semmai, il campeggio libero …" Con questa apertura al campeggio, finì per farsi convincere dagli amici a fare un tentativo.

Al ritorno, dichiarò che la realtà era proprio quello che aveva sempre sostenuto: un lager assolato, la lotta per la piazzola migliore, la fila per la doccia, la polvere, le notti insonni per il rumore della discoteca e dei soliti maleducati. Aveva anche tentato con un agriturismo, ma era stato costretto alla fuga dai tafani e da un milione di formiche che gli avevano invaso tenda e vettura.

Campeggio!

Quando, l'anno dopo, decise di ripetere l'esperienza del campeggio, per gli amici l'unico motivo plausibile sembrò il desiderio di ammortizzare la spesa sostenuta per l'acquisto della tenda canadese da sei, di seconda mano, che divideva con la moglie. Forse, le spese del matrimonio lo costringevano a qualche sacrificio…

Tornò piuttosto soddisfatto: aveva trovato un posto adatto ai suoi gusti (il più caro campeggio d'Europa), in una posizione splendida ed unica sul mare della Sardegna, aveva piantato la canadese vicino alla spiaggia, dove rumore della discoteca, traffico automobilistico e relativo polverone non arrivava.

Raccontò la moglie che, per tutta la vacanza, avviandosi con borsetta ed asciugamani verso i bagni, lui cantava "Potrai lavarti in casa senza andaaar…", ma solo per abitudine in quanto non si era più lamentato della vita di campeggio. Il motivo? il gommone ormeggiato a pochi metri dalla tenda, come solo può essere in un campeggio. Partivano la mattina e tornavano la sera: doccia, pizza e tenda Mai erano tornati dalle vacanze così rilassati. Da allora, lei si affidò completamente al marito per ogni decisione sulle vacanze.

 dove se non in un campeggio?

tranquillo, sicuro e vicino

Il gommone era per loro, ancora, solo un mezzo di trasporto, per i piccoli spostamenti necessari a trovare la caletta dove piantare l'ombrellone, mettere all'ombra la borsa termica e passare la giornata fra bagni ed immersioni.

Diventarono dei campeggiatori sempre più convinti e, con gommoni via via più grandi, la navigazione diventò più comoda, allargando il loro raggio d'azione, finchè non sbarcavano neppure più: più di 12 ore al giorno a bordo.

Vacanza nautica itinerante

Abbandonata la canadese, cominciarono le piccole crociere. La sera ormeggiavano in un porticciolo e cercavamo un alloggio per la notte. Erano passati alla vacanza itinerante, di raggio sempre più ampio, dalla quale tornavano tanto abbronzati da dover mostrare i documenti per evitare la trafila del permesso di soggiorno. Ormai organizzati all'inverosimile per affrontare ogni emergenza, non si ponevano più limiti. 30 giorni l'anno di vita anfibia, così lontana dalla vita cittadina.

C'era rimasta solo, ad ogni arrivo, la preoccupazione di trovare il posto per dormire ed una sistemazione sicura per il gommone, carico di tutti i loro bagagli.

L'ovvia soluzione era il pernottamento in gommone, soluzione poco gradita alla moglie, per la presunta scomodità e per problemi di sicurezza. In effetti, l'idea di dormire magari in una baia solitaria, non raggiungibile da terra, giustamente la preoccupava, come anche non la entusiasmava quella di ormeggiarsi fra i cabinati in un porto e tirare su la tenda fra curiosità dei passanti.

Semicampeggio nautico

Lui doveva costringerla a fare una prova e, con un trucco ignobile, riuscì nel suo intento durante una delle loro crociere-raid all'estero.

Lei teneva la cassa e quindi ben sapeva che, grazie all'insaziabile sete del motore, il contante stava velocemente scemando, fino ad arrivare ad una cifra che appariva piuttosto esigua per finire la vacanza. Per questo, quando, invece di cercare un ristorante, il marito entrò in un supermercato, uscendone con una confezione di pane in cassetta ed una di mortadella e poi le chiese, se le andava, per una volta, di dormire in gommone, lei non ebbe il coraggio di dire di no.

Si ancorarono nella baia, fra gli yacht. Un'esperienza un po' squallida: dopo aver consumato la frugale cena, in mancanza della tenda da campeggio nautico, si dovettero arrangiare col telo notte e, in mancanza di sacchi a pelo, con degli asciugamani asciutti. Però dormirono meravigliosamente, sicuramente meglio di quanto avrebbero fatto in una stanza d'albergo calda ed infestata dalle zanzare. Naturalmente, nonostante il risparmio, il giorno dopo, lui andò in banca per ritirare un po' di contante, ma ormai il muro era abbattuto.

L'anno dopo comprarono una tenda e si organizzarono per il campeggio nautico.

Tenda da campeggio nautico

Dentro la tenda

Era iniziata la fase del semi-campeggio nautico: se trovano un albergo, una stanza, bene, altrimenti … meglio. Massima libertà, che consente loro di navigare dovunque, senza assilli.

Ovviamente, nessuno ha motivo di fargli notare che una vacanza del genere costa davvero più di un appartamento all'Hilton…

Gabriele Orsini ©

Una forma di campeggio in Italia ancora scarsamente praticata, a stretto contatto (se non in simbiosi) con l'ambienteCampeggio nautico (Francesco Vittiello)

Dal sito Circolo Nautico TrevisoAppunti di campeggio nautico

Dal sito di Edoardo e VeronicaTenda nautica per il Nuova Jolly King 600