Carrelli TATS: quadro permanente Grazie all'impulso dell'amico Samuel, uno spazio dedicato Una email di Samuel in cui, con grande conoscenza e competenza mi presentava un quadro del mercato dei carrelli TATS venduti in Italia mi ha convinto. E' ora di affrontare organicamente nel sito quest'argomento.
Amici, siete anche voi stufi di spendere cifre enormi per quattro tubi quadri di ferraccio (acciaio al carbonio) saldati e zincati, sospensioni da Balilla, ruote da 126, freni che funzionano da schifo, impianti elettrici da albero di Natale?
Non che tutta la produzione di carrelli TATS corrisponda a questa descrizione, ma, abituati come siamo, ad avere pezzi notevoli di tecnologia (computer, cellulari, elettrodomestici, autovetture, etc.) a prezzi stracciati, il rapporto qualità / prezzo è, per tutti i carrelli, fuori norma. Molti motivi di questa situazione si possono capire e non vale la pena di partire con polemiche ed accuse: ingombro, peso, lavorazione artigianale, numeri produttivi relativamente modesti, tasse e costi burocratici, trasporto e distribuzione.
Nel mercato globalizzato, quello dei carrelli è uno dei pochi che ha ancora una connotazione molto locale. In effetti, se fino ad una quindicina d'anni fa il fenomeno era evidente, ancor'oggi rimane una certa - giustificata - propensione all'acquisto di un carrello prodotto in zona.
Altro sottoprodotto di questa situazione sono la scarsa diffusione di notizie sui vari modelli e qualità: oltre alla portata, l'unica cosa di cui ci preoccupiamo per un acquisto è il prezzo. Sì, si tratta, di un acquisto obbligato, funzionale all'uso del nostro gommone, il che può giustificare il nostro scarso interesse ad approfondire, ma giustamente osserva Samuel:
Vedere carrelli fatiscenti stracaricati, magari con motori e gommoni di ultima generazione costati una tombola! Capisco a volte che per un natante vecchio dia fastidio comperare un carrello nuovo, ma quando vedi gommoni con motori costati quaranta o più milioni, che senso ha risparmiare un milione sul carrello?
Come anticipato, il quadro del mercato che - al volo - ci ha fornito Samuel è piuttosto esauriente. Abbiamo pensato di usarlo per raccogliere le opinioni e le esperienze degli amici, creando una specie di forum. Creiamo così un argomento aperto, dove ci sarà sempre spazio per una nuova marca, un nuovo modello, un'esperienza di chi ha posseduto un certo carrello.
Gabriele Orsini ©
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