gommoni e gommonautiStoria di un incidenteTATS: le questioni tecniche generaliHomepage tecnica gommonauticahomepage

TATS: questioni tecniche di gestione - Storia di un incidente

Le cause

Analisi dei motivi di un incidente apparentemente poco spiegabile

Velocità contenuta, assenza di vento e turbolenza, strada un po' ondulata... Nessun segno precedente della propensione a "scodare". Come è successo? La domanda sorge spontanea, anche perché nessuno vorrebbe che incidenti del genere gli possano ricapitare!

I parametri da esaminare:
1. rapporto peso motrice/peso rimorchio
2. passo vettura/distanza asse carrello-gancio
3. peso sul gancio 
4. condizioni vettura (gomme, ammortizzatori)
5. condizioni carrello (gomme, ammortizzatori)

Giorgio ed io ricordiamo, con rimorchi più leggeri, di essere riusciti a viaggiare, per anni, in condizioni di ottima sicurezza, anche usando vetture molto più leggere di quelle che usiamo oggi. Quindi ci sembra che più che di rapporti si tratta di valori assoluti: è evidente che "all'aumentare del peso e della lunghezza, tutti i problemi diventano macroscopici e basta poco per andare in crisi con il sistema".

Giorgio ammette di non essere riuscito ancora a capire, anche con il consulto di addetti ai lavori, cosa di preciso abbia scatenato il disastro, ma propone due ipotesi e, col senno di poi, si colpevolizza:

- Carrello troppo leggero sul gancio: circa 35 Kg contro i 50-60 consigliati. Per il principio stupido : "tanto sono tre anni che lo uso e non ha mai avuto reazioni strane, va bene così!" non ha mai spostato il carico verso il davanti per aumentare il peso sul gancio. Questa situazione di pesi può generare un possibile scodamento del carrello in certe condizioni, avvero quando tutto il sistema viene sottoposto a movimenti ondulatori da fondo stradale o da cause esterne (vento, sorpassi ecc.). Oltretutto il peso a sbalzo sul posteriore del carrello provoca un abbassamento e innalzamento del posteriore della macchina con perdita di controllo se queste oscillazioni longitudinali diventano rilevanti.

- Ammortizzatori parzialmente scarichi (per il principio di cui sopra pensava di cambiarli prima delle vacanze estive, tanto erano ancora abbastanza efficienti), che non riescono a smorzare le oscillazioni trasversali innescate da quanto sopra descritto.

Aggiunge che una settimana prima aveva sostituito guaine e freni, provveduto all'ingrassaggio generale ed al controllo dei cuscinetti.

Qualche considerazione aggiuntiva la possiamo fare sui pneumatici. Per ovviare a problemini di scodamento ho anche usato, per la vettura, cerchi fuori misura, coi quali la situazione è nettamente migliorata (anche se ho rischiato grosso col codice della strada...). Sia Giorgio che io abbiamo anche usato ruote del carrello maggiorate, con buoni risultati.

Tornando però alla dinamica dell'incidente e con lo scopo di evitarne futuri, vincente senza dubbio è l'ipotesi degli ammortizzatori della vettura e del carrello, con l'aggravante dello scarso peso sul gancio. Non per assecondare una nota reclame di una casa che produce ammortizzatori ma decisamente li trascuriamo! La qualità del fondo delle strade che percorriamo quotidianamente (lamentarsi è d'obbligo ma non possiamo negare che tutto sommato...) e le velocità ridotte, causa traffico e limiti, tendono a desensibilizzarci nei riguardi degli ammortizzatori e quando, con un traino da più di una tonnellata, il loro corretto funzionamento diventa essenziale ...