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Le vacanze 2001 dei nostri amici:

La pescata di Piero

Un cefalo?

Ieri sera avevo messo la sveglia alle 5.38, mezz'ora più tardi della volta precedente.
Infatti ancora ripensavo a due giorni fa quando, nella mia prima pescata di questa vacanza in Sardegna, sintonizzato sull'alba di inizio agosto ero sceso in spiaggia col buio pesto e sono rimasto per quasi mezzora sdraiato su uno scoglio, muta già indossata, a contemplare le stelle (e a pensare al mio letto).

Alle 5.16 però mi sveglio e la disattivo, non per alzarmi ma perché sono troppo stanco per andare. Chiudo gli occhi e abbraccio il cuscino, ma alle 5.19 mia figlia si sveglia. So già che passerò un'ora a ballare la samba con lei ed infatti alle 6.20 la riaddormento, mentre dalla finestra vedo il mare che piano piano prende colore.

Ormai sono in piedi e ben sveglio, e non è ancora tardissimo, se mi sbrigo ho un'oretta e mezza prima che i bagnanti si impossessino dei miei territori di caccia. Mi infilo svelto la muta, percorro il viottolo fino al mare e alle 6.50 mi immergo.

Il luogo di caccia!

Appena metto la maschera sott'acqua penso che questa di oggi può essere una buona giornata per le orate. Decido quindi di agguatare nel basso fondo.
L'agguato è una tecnica divertente, la stessa usata dai Pellerossa d'America, dai Kmer e da tutti i felini. Ha una sola regola: vedere la preda senza essere visti e avvicinarsi come fantasmi fino a scoccare il tiro. Certo il pesce ha un'arma in più che il pescatore subacqueo non ha e che non hanno nemmeno le prede cacciate dai felini: la linea laterale che consente al pesce di sentire anche il nostro battito cardiaco. Figuriamoci una pinneggiata o una botta contro uno scoglio.

Pesco quindi in meno di due metri d'acqua utilizzando ogni nascondiglio possibile per non farmi vedere e soprattutto sentire. Per far questo percorro quaranta metri in quindici minuti. Durante il percorso vedo un sasso che delimita una piccola baietta, all'interna della quale potrebbe esserci un'orata al pascolo. Per arrivare al sasso però devo percorrere tre o quattro metri allo scoperto. Lo faccio avanzando lentamente, tirandomi con la mano libera senza fare alcun movimento di pinne. Purtroppo a metà percorso l'ipotesi di orata diventa realtà e si affaccia dal sasso. Una frazione di secondo che non mi permette di allineare il fucile ed è già scodata via.

Ormai non ha più senso guardare all'interno della baietta e quindi torno piano piano sulla mia rotta originaria.

Arrivo a ridosso di un grosso masso dove alla pescata precedente avevo visto mangiare alcune salpe, rallento e penso che se ci sono anche oggi potrebbero aver attirato qualche orata.
Mi affaccio al rallentatore ma non c'è nulla che bruca l'altro lato del masso.
Resto ancora al riparo e con lo sguardo passo in rassegna l'orizzonte da destra verso sinistra.

Mi pietrifico: in lontananza vedo un cefalo stimato sul kilo che mi punta.

Mentre si avvicina mi ritraggo per incuriosirlo e per fargli credere che ho paura di lui.
Qualcosa però non mi quadra: nuota strano per essere un cefalo.
Si avvicina ancora e finalmente lo vedo bene, e vedo l'inconfondibile faccia a punta, no non è un cefalo, è un barracuda.

Mi ritraggo ancora, e intanto lo stimo sui 50 cm. lui si abbassa per passare sulla mia sx e sotto il sasso dove mi sto nascondendo. Appena non lo vedo più avanzo e punto l'arbalete verso il punto in cui stimo debba comparire.

Pochi attimi e vedo la testa, poi inizia a comparire il corpo, lui ruota su se stesso per guardarmi meglio col suo occhio sinistro e sparo.
Non faccio in tempo a rilasciare il dito sul grilletto che lui è già a 10 metri (azzo, l'ho mancato!!), ora è a 15 metri: va verso il largo.

Poi mi sento uno strano rumore e quindi guardo il mulinello e si, è lui che borbotta mentre fa il suo dovere, vedo il sagolino che continua ad uscire dal rocchetto evviva!!
Il pensiero successivo è rivolto alla stima delle sue dimensioni, provo a prendere in mano il sagolino e non riesco a bloccare la sua corsa ma solo a rallentarla. No, decisamente non è 50 cm.!

Il barracuda è a 20 metri supera uno scoglio passandoci a dx e poi improvvisamente vira a sx bloccando la sagola contro lo scoglio sui 6 metri di fondo. Lascio il fucile e parto a razzo, mi immergo e libero la sagola. Lui fa altri 5-6 metri e poi si ferma a mezz'acqua (e mo che faccio?) Ora ha cambiato colore è molto più chiaro e lo vedo in tutta la sua lunghezza (85cm). Dopo pochi secondi inizia a scendere sul fondo, che è sempre a 6-7 metri, quindi lo assecondo, aspetto che si adagi e infine lo catturo.
Un bel
barracuda di 3 kili e mezzo.

La preda

Piero ©