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Le vacanze 2001 dei nostri amici:

Itinerario Sant'Elmo

Da Piero un'itinerario per una giornata

L'itinerario che vi propongo è realizzabile in mezza giornata ma può essere esteso sia verso sud che verso nord aggiungendo un paio d'ore di navigazione.
Per le mie vacanze 2001 non mi sono portato il gommone ma dove risiedevo c'era un buon servizio di noleggio.
Un giorno ho quindi affittato i due Zodiac Pro II 4,20 ed insieme alla mia famiglia ed a quella di mia cognata ho effettuato il giro che mi ero proposto.

La cartina

Per evitare la brezza pomeridiana, avendo nell'equipaggio 4 bambini tra uno e sei anni siamo partiti alle 9 e mezzo facendo subito rotta per l'isola di Serpentara, l'unica tappa non ridossata a libeccio e maestrale. Su questa prima rotta si incrocia lo scoglio di Sant'Elmo 0,6 miglia al largo. Nelle ore più calde è meta di diversi sub con le bombole, ma la mattina presto è possibile girarci intorno senza pericolo per alcuno. Lo scoglio è caratterizzato da una bellissima franata sul lato esterno formata da massi ciclopici ben visibili dalla superficie, grazie alla trasparenza dell'acqua.

L'Isola della Serpentara che dista dal punto di partenza 4 miglia, fa parte del Parco Marino di Villasimius è quindi soggetta a restrizioni. In pratica è possibile navigarla solo dal lato esterno (est) ed inoltre bisogna arrivarci e partirne con un angolazione di 45° rispetto al lato navigabile. Infatti c'è tutta una zona non navigabile che ha la forma di trapezio isoscele la cui base minore è proprio l'isola di Serpentara, e la base maggiore è tra l'isola e la costa.

Piero e famiglia

L'isola è lunga circa un miglio e venti compresi gli isolotti a contorno (Varaglioni) e sulle sommità nidificano i falchi. Quando l'abbiamo raggiunta c'erano già due gommoni con sub che però con buona probabilità sono arrivati da sud-ovest, infatti nel nostro tragitto da nord-ovest abbiamo incontrato centinaia di gabbiani fermi sull'acqua immobile.

L'isola è piena di anfratti che con un gommino di 4,20 si riescono a vedere tutti.

Lasciata l'isola abbiamo fatto rotta a sud-ovest verso Punta Molentis che si raggiunge dopo 2,3 miglia di navigazione. Bisogna stare attenti in entrata nella baia perché vi è una zona di massi che vanno da est a ovest e che sono solo pochi centimetri sotto il pelo dell'acqua quindi con mare piatto non si vedono. Su questa spiaggia sono stati girati diversi spot tra cui uno di una nota società di telecomunicazioni.

Da li si prosegue verso nord costeggiando le splendide insenature che si incontrano, senza tralasciare una sosta con bagno a "le piscine" (tra punta Molentis e punta Porceddus dove l'acqua, forse grazie al colore della sabbia sembra ancora più trasparente.

Superata punta Porceddus si raggiunge la bellissima Cala Pira e dopo punta di Cappuccinius si arriva a cala Sinzias. Logicamente attenti al limite dei trecento metri perché queste cale sono frequentate da bagnanti.

Calasinzias

In questo tratto di mare, precisamente tra Punta Molentis e "le Piscine" c'è un altro agglomerato di scogli semi affioranti che ha comportato diversi naufragi, quindi bisogna allontanarsi di almeno 200 metri dalla costa.

L'itinerario termina costeggiando il monte che guarda lo scoglio di Sant'Elmo. Il tratto sotto costa da Punta Molentis ed il punto di partenza è lungo 5,5 miglia.

Selmo

Se raggiunto il punto di partenza resta ancora del tempo a disposizione si può proseguire per un miglio e quaranta fino allo "scoglio di Peppino" che è il nome con cui i locali conoscono la punta di Santa Giusta. È in pratica un sasso molto caratteristico ma da due anni è una zona sovraffollata a causa dell'apertura di un residence di lusso su quel tratto di litorale.

Avendo una giornata a disposizione si può proseguire a sud dopo Punta Molentis fino all'isola dei Cavoli. L'isola dista da Punta Molentis 2,7 miglia, però consiglio di raggiungerla direttamente da Serpentara con 4,3 miglia di navigazione e da li portarsi sotto costa per vedere Porto su Forru, Porto Giunco e, sbarcando, lo Stagno di Nottari.

In alternativa si può proseguire a nord dopo lo scoglio di Peppino per altre 4 miglia e mezzo fino a Capo Ferrato.

Per chi ha la possibilità di arrivare in zona col gommone c'è un rimessaggio sulla spiaggia tra Sant'Elmo e lo scoglio di Peppino, mentre tra Piscina Rei e Capo Ferrato, in località Porto Pirastu c'è uno scivolo privato. Di quest'ultimo non so però se è possibile usufruire a pagamento.

Mezzo utilizzato

Il gommone utilizzato era uno Zodiac Pro II 4.20 ultima serie abbinato ad un Mercury/Mariner da 25 cv.

Il gommone è agilissimo e si guida in modo molto semplice. Infatti l'ha portato anche mio figlio di 5 anni e mi ha subito chiesto di vendere il mio Cherokee 4.80 per comprarne uno.

E' un gommone molto spartano che presenta di serie solo la Plancia di guida senza cassetti ed un gavone sotto alla panca. A prua non c'è nemmeno il gavone per l'ancora. Ha però una buona carena abbastanza profonda anche per il 4.20.

Per me che sono sub la versione Pro II 5.00 (4,90m.) potrebbe essere molto appetibile. Tra l'altro è sì un gommone spartano, ma anche economico costando oggi € 3667 (€ 5113 per la versione 5.00).
L'ho provato con vento di libeccio e onda di 50-70 cm. stretta e ripida e la navigazione è rimasta asciutta. Il tessuto (il solito della Zodiac garantito 5 anni) ha un grip fantastico e non ci sono problemi a starci seduti in navigazione.

Il motore è più che sufficiente per questo tipo di gommone e con il peso della mia famiglia contenuto a meno di 150 kili. Ha l'avviamento a strappo ma parte dopo aver tirato soli 5 o 6 centimetri di cinghia. Presenta lo sblocco motore solo in prima con motore spento il che se da un lato non consente la navigazione con gambo alzato dall'altro semplifica molto il suo utilizzo.

Nel mio giro ho percorso in totale più di 15 miglia consumando circa 12 litri di carburante.

Piero ©

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