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Oltre il mare d'agosto

una Lettera Aperta di un socio dell'Adventure Club di Rino Bisciotti

Tutto ebbe inizio anni addietro, quando una sera di tarda primavera, rilassato al fresco di un meraviglioso crepuscolo su di una poltrona in vimini in un noto BAR della mia città, caddi preda dello sconforto più puro rattristato dal pensiero di trascorrere l’ennesima e noiosa vacanza sotto l’ombrellone della solita, se pur bella spiaggia dei miei ricordi giovanili.
Spaziando con la mente, pensai Cosi di risolvere il problema, con l'acquisto di un piccolo natante anche se di seconda mano, ma dove la principale ed ineluttabile condizione da non sottovalutare, era "sic"! "Piccolo ed economico" avrei soprasseduto su tutto, tranne sui costi e la grandezza, tanto dicevo, tra me e me, per girovagare tra le belle calette del Gargano non essendo un "Vasco De Gama "dell’Adriatico, infatti le mie "conoscenze marinare erano praticamente nulle" , un tre metri con 4 o forse 5 milioni dovrei farcela. mi basterà e sarà certamente utile allo scopo. Sbagliavo!!!
Decisi così di riferire a mia moglie dell’insano pensiero e fu così che cominciò la mia avventura, quando proprio lei mi consigliò di telefonare ad un vecchio e più che fraterno amico di infanzia , che non vedevo "per mia fortuna" da molto tempo, di questo forse poi per un po’ se ne sarà certamente pentita, mi ricordai di lui dicevo, e decisi di chiamarlo per telefono.
Sì, ormai avevo deciso, dovevo compiere il passo, previo quanto ovvio e imprescindibile consiglio di mia moglie, affermato professionista di cui Ippocrate ne sarebbe fiero e della quale ho la massima stima sul profilo professionale, non venni pertanto preso così da alcuna incertezza sulle mie capacità di intendere e volere, quanto su quella di agire, quando ebbi l’immediato assenso suo , e il conforto della famiglia tutta, "tanto, dicevano la somma è talmente esigua!?!?. anche se non lo utililizzeremo che importa.
Mi chiedo adesso, se era amore , forse sopportazione o forse ancora non aveva anche Lei , come me, ben valutato il fatto nella sua interezza.

Non lo sapremo mai!

Così decisi, allegro e pimpante di convenire sulla sua idea, poiché appunto non sapevo ancora cosa mi riservasse il destino, e telefonare per chiedere un consiglio, come l'ultimo dei fessi sapete a chi? a MARCELLO CAVALLO già Presidente dell’ormai mitico ADVENTURE CLUB DI FOGGIA, uno pensate, che chiama il suo Gommone Jena come lo definireste? Che tra i primi con un gommone poco più di tre metri e un motore di pochi CV, mettendo a repentaglio anche la vita della amata consorte Maria, navigò alla fine degli anni 70 sino alle Isole Strofadi in Grecia "e per poi rifarlo successivamente con la moglie incinta e una figlioletta di pochi mesi, ancora ignara la piccola, di che genitori l’infausto destino le avesse riservato .".
Dovevo individuarlo subito come un segno del destino, quando gli telefonai e ovviamente come sempre, non lo trovai in casa ", sarà da Cirillo o Micucci, mi rispose candidamente e "faina" la moglie, dando per scontato che io li conoscessi e subodorando immediatamente qualcosa di marino, poiché dovete sapere che anche Lei che conosco bene da tempo tanto diversa dal marito non è, difatti al mio larvato accenno sulla questione, mi consigliò immediatamente un mezzo decisamente superiore, dribblando così subdolamente ogni mio precedente desiderio.
Per farla breve alla fine previo consiglio Presidenziale, accompagnandomi dal Sig. Trombone , mi ritrovai ovviamente con un Gommone più grande del previsto un MARLIN 4,80 fiammante e un saldo in Banca decisamente ....... più piccolo del previsto," ma purtroppo non era che l'inizio," poi lo attrezzai di tutto punto , e il conto continuava a scendere sempre più, e pensai tanto ho finito, non sapendo che era, come si dice nella mia città,’ "il miglioramento prima della morte" poiché mancava ancora il carrello e ancora spese , i salvagenti e il conto scendeva, le tasse, le assicurazioni e via dicendo non si finiva mai, fu così che pensai per la prima volta, ma chi me l’ha fatto fare...!?!..ma ero comunque felice!!!?........Forse.
Così in una magnifica e assolata giornata "almeno questo"di inizio Estate mi ritrovai finalmente a varare il fatidico gommone, che in onore e all'affetto dimostratomi da mia moglie, chiamai Patrizia. "o forse lo feci subdolamente per motivi reconditi per cercare di salvare la pelle"?
Mi sembrò di varare un panfilo, ed io, sarà capitato certamente anche a voi la prima volta, un capitano di lungo corso, ma io invece non lo ero neanche lontanamente , di mare non ne sapevo niente, le uniche nozioni che conoscevo e che poi spiattellavo alla rinfusa e senza senso,"gradi, cime, maree, tramonti e rotte", come un vecchio lupo di mare, le avevo sbirciate di nascosto di mia moglie la sera a letto, su riviste specializzate, cercando di infonderle poi un coraggio che non avevo neanche io , difatti al mio esordio mi ritrovai quasi immediatamente attorcigliato tra cime "ndr si dice così "termine sconosciuto sino a poco prima, difatti conoscevo solo il termine corda e tutto mi sembrava normale invece, solo a nominarlo tutti mi guardavano accigliati senza capirne ovviamente il perché, dicevo dunque, in men che non si dica, mi ritrovai attorcigliato ad un maledetto tendalino parasole, senza riuscire poi al colmo della sfortuna neanche ad aprirlo, rammentandomi così una scena di un Film di Fantozzi alle prese con una sdraio sulla spiaggia , per non dire poi sui nodi, il Parlato che sino ad allora per me non era altro che il participio passato del verbo parlare e non altro.
Varammo finalmente quello che mi sembrava il panfilo di un petroliere Arabo, e senza approfondire molto per ovvie ragioni di decenza tutta la giornata trascorsa a mare, dicendovi invece solo di come dopo aver percorso poche miglia di navigazione, mi sembrò di aver doppiato capo Horn, di mia moglie e mio figlio seri, muti, stretti praticamente atterriti.
Avevo ormai ben capito quanto non si fidassero per niente del sottoscritto, ero ormai tristemente consapevole di come il Comandante aveva perso la fiducia della ciurma prima di iniziare addirittura la navigazione, ormai sapevo in cuor mio, che tacevano solo per non peggiorare le cose, e per non umiliarmi, io nel frattempo scrutavo l’orizzonte cercando così di offrire un immagine da lupo di mare , conscio che il primo alito di brezza avrebbe rotto quell'equilibrio già così precario.
Con un vento forza olio scrutavo l'orizzonte cercando di non allontanarmi e non perdere di vista le altre imbarcazioni, "solo allora capii effettivamente quanto mi amasse la mia famiglia" , e non ultimo quando mi capitò anche di rimanere senza carburante, con mio figlio che gridava ai quattro venti saltando come un tarantolato sui tubolari NAUFRAGIO NAUFRAGIO! aiuto! aiuto! soccorreteci , ma questo è poca storia in quanto venni prontamente soccorso dal Presidente non più lontano di cinque o sei metri al massimo, tra lo sdegno di mia moglie, per la figuraccia e lo scherno dell'amico Mimmo Piemontese per l'iniziazione, ma in questo caso a mia discolpa c’è da dire però, che a quei tempi non immaginavo lontanamente quanto consumassero i motori marini e che il pieno del classico serbatoio portatile mi sembrava sulle prime addirittura esagerato, se paragonato poi al consumo della mia auto, difatti al momento del rifornimento, pensai come al solito di aver addirittura esagerato per trascorrere solo poche ore in mare.
Da quel giorno ne sono passati di anni e di acqua sotto le chiglie dei successivi gommoni acquistati, il mio conto in banca ovviamente si è ulteriormente assottigliato abbiamo navigato su tanti mari Nazionali ed Esteri e a volte in condizioni davvero proibitive , abbiamo compiuto traversate di centinaia di miglia beccando tonnellate d'acqua sia da sopra che da sotto e Zia Pina leggendo annuirà , esplorando spiagge solitarie , navigazioni e grigliate notturne, i campeggi nautici al fuoco di un bivacco " e ai canti stonati di Gianfranco Calderisi e al suono della chitarra di Fabrizio, se penso a quando sceglievamo invece con mia moglie gli alberghi a suon di stelle e invece le abbiamo per tetto, sotto i tendalini cuciti magistralmente da Eliana. i meravigliosi tramonti solitari delle isole della Grecia con Massimo e Assunta, i bambini: FABIO, LAURA, FRANCESCA, MARCO , GIUSEPPE, NIKI, PIERA, in acqua sino al buio e cacciati fuori a forza solo per decenza, quando ormai danno segni di mutazione genetica assomigliando più a pesci che essere umani, e vederli nuotare e giocare con FILIPPO la nostra Mascotte quasi a sembrare la trama di un film. "forse riconoscendoli più come suoi simili" che nostri figli.
Mia moglie adesso, la sera partecipando ai briefing, prepara con i comandanti dei RAID le rotte, e gli itinerari, mi aiuta e consiglia guardando il vento come ormeggiare in banchina, mio figlio appassionato di informatica , usa il GPS cartografico con la praticità di un video game, e viene a pesca con me , e impara i nodi con l'amico Franco Cetta, se solo penso a quando aveva addirittura paura del mare
E da ultimo in ordine di tempo, ma non di importanza anche per me, quando alla Vigilia dell'ultimo RAID a Ventotene un nostro giovane socio mi venne vicino prendendomi in disparte, bisbigliandomi:" durante il RAID per favore,stammi vicino sai è la prima volta che partecipo ad una manifestazione del genere, così impegnativa tu hai molta più esperienza di me" In quel momento tra i sogghigni di Paolo Larquier, e gli sberleffi di Piero, ho pensato a quando tanto tempo prima, dissi la stessa cosa anch’io a Zio Nicola Susca il nostro saggio e decano Vice Presidente nonché astro di sicurezza del nostro Club, e a quando Lui con la sua voce baritonale mi rispose allo stesso modo:" non ti preoccupare non ti perderò di vista", Infondendoti quella sicurezza che solo un amico riesce a offrirti e che poi acquisisci personalmente solo con il tempo e l'esperienza .
Tutto questo è vivere il mare, è liberta, è amicizia tutto questo è: "
VIVERE AZZURRO è ADVENTURE CLUB".

Rino detto Daffy

Daffy's RIB

Rino a Mare Senza Barriere 2000

Le gommonate, i Raid, le manifestazioni con i ragazzi disabili, non avrei conosciuto nulla di tutto ciò, non avrei conosciuto voi, non avrei avuto una SEDE per l'inverno ed un pontile per l'estate, solo con Voi, mi sembra di essere al mare ad Agosto, anche se siamo a Novembre e citando da ultimo, ma non perché sia l'ultimo in ordine di importanza, ma solo perché ci rimanga più impresso il detto di Zio MIMÌ:

GLI DEI NON COMPUTANO NEGLI ANNI DELLA VITA DESTINATI AGLI UOMINI QUELLI TRASCORSI IN MARE

BUONA SEDE A TUTTI