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Parliamo di consumi e benzine?

L'effetto pompa

A proposito della tabella dei consumi, Silvio ci ha scritto rilevando: "Andare a 18 /20 nodi con simili mezzi e' come viaggiare sempre ai 50 Km all'ora con una Mercedes o non so con quale altra auto, per non parlare poi dei dieci nodi, vuol dire andare in dislocamento"; la critica si fonda sul fatto che i gommoni elencati nella tabella possono vantare velocità massime ben superiori ai 30 nodi.
Bisogna però considerare che si tratta di un gruppo (la velocità di gruppo deve adeguarsi alla velocità di crociera del mezzo più lento), di grandi "sgroppate" nelle quali si cerca di contenere al massimo i consumi e non affaticare i motori e che i dati sono ricavati "a consuntivo", dividendo lo spazio percorso desunto dalla carta per i litri consumati.
Per quanto riguarda poi i dieci nodi, certo si tratta di condizioni in cui si plana, si perde la planata, si naviga in dislocamento, con forte aggravio sui consumi. D'altra parte, non può che navigarsi così in presenza di mare "ostico" e con l'equipaggio che si lamenta di botte e docce.
Dunque, i risultati mi sembrano pienamente rappresentativi di quanto ci si può aspettare di consumare in un giro come quello descritto da Gigi, in cui si incontra un po' di tutto. Non condivido perciò l'affermazione finale di Silvio "
Certo che fare 900 miglia così non deve essere proprio divertente".
L'obiezione dell'amico Silvio appare invece fondata davanti a comportamenti un po' strani che spesso si riscontrano per la scelta della velocità di crociera e per ridurre al minimo i consumi.
Ricordo il nostro stupore quando, in un (raro) giorno di calma piatta, abbiamo visto filare silenziosissimamente un Mostro (gommone semirigido greco) con un'Honda 90: riusciva a planare a forse qualcosa di meno di dieci nodi. Sembrava una scena al rallentatore. Forse i due occupanti a bordo tentavano di stabilire un primato tipo
economy run o forse avevano scelto quella velocità per godersi il panorama col minimo rumore (anzi, qui si può dire col minimo impatto ambientale!). Nella seconda ipotesi, nulla questio, nella prima, anche se effettivamente la scia era pulita ed il gommone sembrava navigare in planata netta, ho qualche dubbio che quelle siano le le condizioni che determinano i minimi consumi. Ricordiamoci che anche il motore vuole la sua parte ed il regime di coppia massima è quello con il minimo consumo specifico!

La frase effetto pompa risale al tempo in cui la benzina aumentava vertiginosamente (facendo preferire le vetture diesel, magari anche al di là dell'effettivo limite di convenienza) per descrivere l'effetto psicologico che aveva su molti automobilisti spendere sempre di più per fare un pieno: tentarle tutte per consumare di meno.

Una situazione simile vivono i diportisti. Soprattutto a seguito dell'escalation delle potenze e del prezzo della benzina sono più o meno sconvolti dai consumi da Ferrari dei loro fuoribordo, con l'aggravante che questi riducono l'autonomia e che spesso, in acqua, vi sono difficoltà di rifornimento. Niente di strano quindi se sono vittime dell'effetto pompa, che, in caso di rimotorizzazione, li porta a preferire motori caratterizzati da più bassi consumi specifici (il che, ovviamente, è corretto, fermo restando che bisogna tenere conto di prezzo d'acquisto, ore d'uso, etc.), ma anche a comportamenti che arrivano a condizionare la fruibilità del mezzo. Molti pensano di ridurre i consumi navigando alla minima velocità (di planata) possibile, qualcuno arriva addirittura a rinunciare ad un'uscita per non consumare troppo…
L'argomento è trattato, dal punto di vista economico, in
La voglia matta. Certo, anch'io sono ancora sconvolto dalle trecentocinquantamila lire lasciate al benzinaio per - quasi - riempire i serbatoi per la prima uscita, ma mi ripeto: magari le principali spese per un gommone fossero quelle per il carburante!
Piuttosto, perché non verificare se è veramente un grosso semirigido che ci serve? Tanti sono i vantaggi di gommoni più piccoli, non solo dal punto di vista economico…

Gabriele Orsini ©