Cari Gabriele e Flora,

vi ringrazio dell'accoglienza e mi complimento dello spirito che dal sito promana.

Vorrei scrivere solo due righe sulla discussione tra velisti e gommonauti.

Io lavoro come skipper l'estate, navigando tra Croazia, Grecia e Turchia e ... Italia. Se posso riferire il dato statistico delle mie piccole esperienze devo dire che il mezzo col quale si naviga proprio non c'entra niente con la cultura di quelli che ci stanno sopra.

Potri raccontare di quella volta che, ancorato in una baietta di Hydra col motore in panne, un ridente francese con gommone rattoppato mi trainò, con gran fatica, fuori dalla baia perchè potessi raggiungere un porto a vela per poi chiedere assistenza, o del meraviglioso Swan di 27 metri a Milos che con grande classe scaricava rifiuti (comprese le buste di plastica) in mare, ma non è questo il punto.

Gli scarichi e i consumi dei gommoni, e anche dei famigerati ferri da stiro, fanno ridere, in termini quantitativi, rispetto a qualsiasi altra fonte inquinante. Una nave della Costa Classica da sola "inquina" quanto 5.000 gommoni, ossia quasi tutto il parco nautico realmente navigante di una stagione...

Quello che manca ai velisti come ai motoristi, è un po' di quella umiltà con la quale lo scontro di due differenti modi di andar per mare diventa incontro di passioni comuni e scambio di esperienze.

Il mare, come i pontili, le baie e gli ormeggi, sono di tutti, e quindi, come dice quell'antico adagio: volemose bene.

Io uso il gommone per andarci a lavorare, al posto della macchina, e lo uso come tender per raggiungere quegli anfratti che la chiglia delle barche a vela non riesce a raggiungere, e non riesco a capire come tra i vari mezzi non possa esserci altro che fratellanza.

Quanti consigli per calette e ristoranti ho avuto dagli equipaggi dei gommoni, e quanti birrini bevuti al tramonto.

Saluti, Bernardo

In Catamarano nelle acque del Parco della Maddalena