gommoni e gommonautiHomepage riflessioni ed esperienze gommonautichehomepage

Honolulu arrivo!

Scivoli, scivolate, vari, alaggi

Non parliamo di improbabili traversate Fiumicino-Haway ma solo di scivoli, scivolate, vari ed alaggi.

Mutuato dalla Spada nella roccia (Mago Merlino con occhiali da sole, camicia a fiori e bermuda), Honolulu arrivo era il grido di gioia con cui salutavamo il nostro primo giorno di gommone, dopo la sosta invernale. Una giornata speciale, il primo giorno di primavera, una cerimonia.

Tanti Honolulu arrivo, tanti anni sono passati. Per esempio, non sapremmo certo ricordare se nel 93 la meta fu Giannutri, Giglio o Ponza. Ricorderemo sempre, però, quello dell'88, per vari motivi.

Flora, Gianni ed io avevamo previsto di partire prima possibile. Le giornate cominciavano ad allungarsi decisamente ma era ancora fresco. Gianni, nominato meteorologo di bordo, ci aveva telefonato la sera prima dandoci il bollettino meteo: bel tempo, sole e mare quasi calmo.

Ore 7,30, dopo l'aggancio del carrello, la verifica del funzionamento di luci, stop, etc. usciamo con cautela dal garage. Per fortuna, nessuno ha parcheggiato in modo troppo disinvolto negli spazi di manovra e ci bastano poche manovre per raggiungere la strada.

Ore 8,00 autostrada Roma-Civitavecchia. La nostra meta è infatti il porto di Santa Marinella. Prevista un'ora e mezzo di viaggio, compresa la sosta per i rifornimenti per vettura, gommone ed equipaggio.

Rifornimenti

Traino

Arrivo in perfetto orario, operazioni di preparazione in stile Ferrari (allora non si scordavano una ruota). Gianni, che ci accompagna per la prima volta, si mostra ammirato del nostro affiatamento e della perfetta procedura che seguiamo. Flora ed io ci guardiamo compiaciuti. Sappiamo entrambi cosa stiamo pensando: abbiamo battuto il nostro record personale. In un quarto d'ora carrello e vettura parcheggiati, gommone pronto per la partenza.

Siamo fortunati; fossimo arrivati dieci minuti più tardi, avremmo perso molto più tempo: immediatamente dopo di noi arrivano altri quattro carrelli!

Tutti a bordo. Mentre Gianni, autonominatosi operatore di bordo, tira fuori la telecamera e fa un giro d'orizzonte del porto, chiedo a Flora le chiavi del gommone. In un attimo, il dramma. Palleggio di "credevo" ed è subito chiaro che le chiavi sono restate "in uscita", appoggiate sul mobile dell'ingresso di casa. Quello di Flora non è intuito: è esperienza e saggezza. Per motivi pratici, nei momenti di svago, si è sempre assunta lei certi compiti logistici: occhiali da sole, fazzoletti di carta, documenti, soldi. Anche se, come minimo, la dimenticanza è comune, sa che la metterò in croce. Prima che possa dire o fare nulla, salta sulla banchina e, allontanandosi rapidamente verso la vettura, mi grida "Vado e torno". Stupidamente, le urlo dietro "dove?". E' chiaro: va a a casa, prende le chiavi e torna.

Gianni, sempre calmo e flemmatico, ripone mestamente la telecamera nella borsa. Io, furente, mi stendo sul prendisole, mentre Gianni deve prestarsi a fare il parabordo di bordo. Per il mio disinteresse, deve infatti tenersi al maniglione del moletto ed evitare che il gommone strisci contro la superficie ruvida del cemento. Dieci minuti di silenzio seguiti dall'improvviso pensiero che, per la fretta e l'agitazione, Flora potrebbe esagerare con la velocità, mi calmano completamente.

Mi rendo conto del compito ingrato di Gianni. I gavoni sono tutti chiusi, abbiamo a disposizione solo due corte cime con moschettone, che usiamo per ormeggiare il gommone in modo assolutamente scorretto, sfruttando la cima d'ormeggio di un'altra barca. Per fortuna, non c'è vento e poi saremo sempre nelle vicinanze. Il sole splende, ci togliamo i maglioni. Cerco inutilmente una sigaretta. Flora, nella sua borsa da Mary Poppins, ha sigarette e accendino. Propongo di prenderci qualcosa (così compro le sigarette). Sbarchiamo mentre lo scivolo è ormai completamente intasato, con bambini urlanti e mamme indecise fra i loro doveri materni e le pressanti richieste d'aiuto dei mariti. Manovre incerte, ripetute e risbagliate, qualche parolaccia, qualche piccolo infortunio. Un gruppetto di curiosi staziona sul moletto per godersi lo spettacolo. So quanto sia fastidioso sentirsi osservati quando si vivono queste difficoltà e sollecito Gianni a dirigerci verso il bar. Nei trenta metri che ci separano dal bar spiego a Gianni che Flora ha tutto: documenti, soldi, sigarette e che deve pagare lui. Siamo ormai alla porta quando Gianni mi informa che anche i suoi soldi e documenti sono custoditi da Flora. Non bestemmio mai.

Che ci resta da fare? Nonostante le buone intenzioni, finisce che ci adagiamo sul gommone ed osserviamo e commentiamo i vari. Serve a consolarci un po'. Anche i casi apparentemente più disperati arrivano a buon fine. I motori si accendono e, dopo i soliti impacciati trasferimenti di borse, nonne e bambini, qualche animale domestico, tutti, barchette e gommoni, se vanno. Beati loro. Noi, sempre là.

Ci godiamo le manovre per il varo di una pilotina in vetroresina, non enorme ma sicuramente sproporzionata rispetto alla vettura: una Fiat Uno. Una coppia d'amici, che presto chiameremo Stanlio e Olio non tanto per somiglianze fisiche quanto comportamentali, ci rallegrano con i loro vani sforzi di far scorrere la barca (che probabilmente giace sul carrello semiarrugginito da svariati anni) verso l'acqua. Segue un tonfo: la scivolosità della parte bagnata dello scivolo ha colpito ancora. Per fortuna, il problema maggiore sembra essere la temperatura dell'acqua e documenti e vestiti bagnati.

Decidono di arretrare il carrello fino ad immergerlo completamente in acqua, ottenendo il distacco della barca (che per fortuna galleggia, al contrario del carrello). Non è facile, per la povera Uno, risalire con il carrello pur vuoto; solo dopo aver lasciato un buon trenta percento di battistrada nelle ripetute sgommate, ce la fa. Interpreto, con Gianni, la situazione: i due amici hanno appena fatto l'"affare" in società e sono alla prima uscita. Forse l'impianto elettrico del carrello già non funzionava ed hanno intenzione di dare una bella sciacquata ed asciugatura al carrello, ma... lo vedo brutto. Passione tanta, esperienza poca. Meglio se cominciavano con un gommoncino.

Passano ai tentativi d'accensione, seguono gli smontaggi di capote, candele, carburatore, tutti preceduti e seguiti da incidenti che inevitabilmente risultano comici (perché non capitano a noi). A giudicare dal linguaggio, i rapporti fra i due amici si stanno guastando irreparabilmente. Ovviamente, la scarsa concordia (ormai litigano su tutto) peggiora le cose. Perso il cacciavite in acqua, si trovano concordi sulla decisione di alare la barca e probabilmente di riportarla indietro per tentare di farsi ridare i soldi incautamente pagati; la società è in liquidazione. Gianni osserva tranquillamente che avrebbero potuto da tempo prendere quella decisione, per esempio quando avevano perso in acqua una candela, oppure quando era caduta una vite di regolazione del carburatore, oppure...

indimenticabili

Non siamo più divertiti ma dispiaciuti: la loro delusione è evidente e penosa. Tra l'altro, ho l'impressione che la barca peschi una decina di centimetri più di prima (no, non è possibile, se avessero dimenticato un tappo, avrebbe imbarcato molta più acqua, deve trattarsi di una piccola falla...). Chissà quanto l'hanno pagata, quella pilotina.

E' facile predire guai grossi per l'alaggio. Ne siamo certi quando vediamo che, per questo, immergono nuovamente del tutto il carrello. Alla fine della gettata di cemento c'è un gradino di dieci-quindici centimetri: le ruote del carrello, con almeno una tonnellata sopra, devono risalirlo! Se la povera UNO quasi non ce la faceva col carrello scarico... Battistrada e frizione vengono torturati a morte, senza che la vettura riesca ad andare avanti di un centimetro.

Ho i miei dubbi che riesca, ma forse, se la vettura fosse in piano e non sulla rampa scivolosa... Mi avvicino e consiglio loro di collegare il gancio della UNO ed il carrello con una bella cima, in modo che la UNO possa tirare stando in piano. Ci provano. La UNO si sposta e il carrello resta impiombato. Con tutti quei curiosi intorno, la situazione è diventata pericolosa. Urlo loro di fermarsi: la cima si è allungata parecchio, se insistono ancora si spezza!

E' chiaro che occorre una cima molto più robusta, o meglio una catena. Mentre preghiamo i curiosi di allontanarsi, arriva Flora. Guardo l'orologio. Meglio non calcolare la media, l'importante è che sia sana e salva.

In fondo, la giornata non sarebbe persa. Se partiamo subito, ma ormai siamo implicati nell'operazione di assistenza e preoccupati per altri guai che il dinamico duo può combinare. L'idea è di prendere le nostre cime ed usare due vetture per disincastrare il carrello.

Non sapremo mai se il sistema avrebbe funzionato. Un'anima pia, con un grosso fuoristrada diesel, ci salva l'uscita a mare: aggancia il carrello e, in un attimo, tira fuori dall'acqua il tutto. In quello stesso istante, decido che la mia prossima vettura sarà 4 WD.

Oggettivamente, non ricordo molto di quello che è successo per il resto della giornata. Si vede che è andato tutto bene, ma, quando, in seguito, ci siamo trovati in una situazione di sproporzione simile a quella di Stanlio e Olio (varca megala, machìna micra), abbiamo proceduto da soli, con una certa apprensione e molta cautela, al varo. Poi, per l'alaggio, abbiamo preferito ricorrere ad una gru. I danni che si possono provocare a se stessi ed all'attrezzatura superano ampiamente la spesa.

Comodo!

Gabriele ORSINI ©

Lo scivolo buono (agibile, comodo, facile) - Evitiamo gli infortuni.Consigli, avvertenze, modalità d'uso per gli scivoli e le operazioni di varo ed alaggio
Le esperienze e le scelte di Juergen e Gigi. In acqua vale il principio che più il gommone è grande e meglio è. Purtroppo, su terra, vale il contrario.Mono o biasse?

Informazioni da Gigi, Gabriele e Stefano: quando serve, come ottenerla, quanto costa, un'autorevole precisazione.Patente B+E

Fausto ci ricorda che ogni due anni il nostro carrello va sottoposto a revisione periodica da parte degli organi competenti e ci racconta le modalità nella provincia di Verona. ProssimamenteEsperienza revisione carrello 

Informazioni sugli scivoli in Italia ed all'estero di prima mano fornite dai nostri amici gommonauti: Baia, San Felice Circeo, Santa Marinella, Rio Martino, Fiumaretta di Sarzana, Pescate, Sirmione, Vercurago,  Porto Ercole, Porto Santo Stefano, Brondolo di Chioggia, Malcontenta.Schede informative scivoli per regione 

Nel sito di Nautica tutte le informazioni utili e necessarieIl manuale del carrellatore

Consigli nel sito Clark County Marine PatrolTrailering your boat safety tips 

Nel sito dell'UCINAVarare/alare