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E gli olii per i 4 tempi?

Gli oli lubrificanti dei motori 4 tempi a benzina e diesel

I motori 4 tempi hanno la lubrificazione forzata, cioè l'olio viene inviato sotto pressione agli organi da lubrificare tramite una pompa, azionata dal motore stesso.

SAE 20 W 50, abbiamo visto una sigla del genere parecchie volte. Sappiamo che si riferisce alla viscosità, anzi che l'olio è tanto migliore quanto più il primo numero è piccolo ed il secondo grande.
Sappiamo anche che la lubrificazione ha lo scopo di introdurre un sottile strato di materiale lubrificante (olio o grasso) fra due superfici in movimento, per ridurre l'attrito, quindi la potenza persa ed ottenere il miglior rendimento del motore. La lubrificazione, ha in realtà, anche la funzione di disperdere il calore, di proteggere le superfici dall'ossidazione e di portare via eventuali particelle solide.
In ogni caso, tutti ci rendiamo conto che la lubrificazione del motore è importantissima per la sua durata e che gli oli devono fare miracoli per garantirla nelle diverse condizioni di funzionamento (temperature ambiente basse ed alte, variazioni improvvise delle sollecitazioni, etc.) e sappiamo che è necessario che l'olio sia viscoso e mantenga questa caratteristica. Qualcuno dice che l'olio deve restare "denso" anche a temperature molto alte. Il termine è sbagliato, però il concetto ce l'abbiamo tutti chiaro: l'olio deve avere una viscosità non eccessiva a freddo e non troppo bassa a caldo.

SAE 20 W 50 significa che, secondo le norme S.A.E., l'indice di viscosità a freddo (W sta per winter, inverno) è 20 e quello estiva è 50. Dunque, il SAE 20 W 50 è un olio adatto all'estate (50 è un indice elevato, che indica l'olio resterà viscoso a temperature elevate), meno all'inverno (20W è un po' troppo elevato quando la temperatura è bassa). Più adatto all'inverno, dunque, un SAE 10 W 40, il massimo dell'adattabilità a tutte le condizioni è un SAE 5 W 50.
Come per gli oli per i due tempi, anche questi oli possono essere "minerali" (derivati direttamente dalla distillazione del petrolio grezzo) o "di sintesi" (ottenuti per reazione chimica tra i componenti base degli oli), che hanno sicuramente migliore stabilità al calore ed all'ossidazione, ma che costano parecchio di più.

Di solto, per l'utente, basta questo, però c'è tutta una serie di altre classificazioni in relazione alle altre caratteristiche che si chiedono ad un olio lubrificante, in una selva di sigle dettate da enti ed associazioni di costruttoriAPI: American Petroleum Institute, CMCC: Comitato Costruttori Mercato Comune, JASO: Japanese Standardisation Organization. Conoscerne i significati sarebbe bello, se non altro per rendersi conto se, effettivamente, certe differenze di prezzo trovano giustificazioni reale (niente di nuovo sotto il sole), ma, alla fine ci affidiamo a quanto riportato sulla confezione: olio per motori a benzina, per motori diesel, per motori diesel turbo, per motori a benzina e diesel.

La miscibilità: si possono tranquillamente mescolare oli di marche diverse solo se hanno le stesse caratteristiche.

Gabriele Orsini ©