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Mulier gommonautica

Chi dice che la parola Gommonauta sia solo di genere maschile? Per niente affatto! Ester ne è l'esempio...

Come sono diventata gommonauta? Eeeeh... è una storia abbastanza lunga.

Prima prima ero una barcaiola, quelle barche di un tempo, gozzi e simili, perché di quei tempi i gommoni dalle parti nostre (Dalmazia) non si conoscevano nemmeno, massimo qualche zodiachino, smilzo smilzo...

Sa, quei gozzi, da noi chiamati anche leut, con il motore diesel monocilindrico...con i loro tum... tum... tum... regolari, che svegliavano tutto il paese di mattina presto. Per andare da qualche parte ti dovevi preparare tre giorni prima. Pane, pomodori... pane, pomodori... qualche fetta di prosciutto, poi pane, pomodori...un po' di olio d'oliva per condire il pesce pescato, una fettina di carne (proprio fettina),sale,acqua,vino... Un paio di famiglie con i figli ... sorrisi, buon umore, sole, la felicità delle ferie dopo un anno di lavoro... Cinque nodi, si cantava, chiacchierava e poi si cantava di nuovo... una fermattina per il bagno, un tuffo,... e quando guardavi l'orologio erano già le otto ed eri soltanto qualche miglio da casa, dietro un paio d'isole, sdraiato su una panca guardando il cielo blu... la via lattea...il gozzo nel porticciolino... il grillo che timoroso cominciava a cantare... il focherello che cominciava a scaldare...vino.. e poi ancora a cantare fino a tardi, per poi finire a gettare le reti dietro lo scoglio, sperando di trovare all'alba il pranzo attaccato a qualche amo. Andava avanti così per un paio di giorni, da un isolotto all'altro, finché durava il pane, finché durava la voce per cantare. Si tornava a casa con la testa piena di ricordi, che durano fino ad oggi.

Poi, per tanti anni, niente, niente barca, tanti viaggi. Il mondo diventò piccolo, macchine, aerei, treni. Il richiamo del mare rimase sepolto nei pensieri più lontani per poi rispuntare all'improvviso con l'amore di qualcuno che, come me, aveva sentito tanti anni fa il canto dei grilli. Aveva una barca, un otto metri ben piazzato e mi tornò la voglia per rituffare il naso nel mare blu. E lo rituffai, alla grande... per qualche anno, finché un bel giorno non trovammo un mare da bestia, una buriana che me la ricorderò per tutta la vita. Ne scaturì una decisione drastica... mai più in mare!

Poco dopo la barca finì a terra, ma rimase il tenderino, un gommoncino!!! Ecco la mia scoperta del gommone. Isola d'Elba. Pernottamento in albergo, ma ogni mattina si gonfiava il gommoncino e si sceglieva un nuovo punto di partenza, Così si è fatta la circumnavigazione dell'isola con due metri e settanta di gommone ed un motorino di 9 CV. Una scoperta: niente rientri alle 4 di pomeriggio per trovare il posto in banchina, tramonti in mezzo al mare, il silenzio delle baie dove si spiaggiava, il pranzo al sacco, il pane, il pomodoro, il vino ....

Decisione! si torna in mare! Ed ecco il primo gommone: Mar.Co 4.70, anno 1997

La prima gita. Dalmazia, cinque giorni in gommone: Biograd, Sibenico, cascate di Krka, Primosten, Isola di Hvar, isola di Brac.... il ritorno.

Per la prima volta dormo nel gommone e la prima notte mi sveglio domandandomi:" ma come mai il mare si trova in camera mia?" Da lì in poi non sono più scesa. Quando ci monto sopra mi sembra di essere "la padrona del mondo", il vento che mi picchia in faccia mi fa cantare il cuore, l'anima,... gli occhi mi sorridono al solo pensiero di partire...e domenica prossima ci sono di nuovo in mare!!!! Il mondo è mio!

Questa è la mia storia... amo il mare, amo la libertà, amo...amo e sono felice di amare. Mi auguro soltanto di essere riuscita a trasmettere anche una piccola parte delle mie sensazioni e dei miei ricordi.

Ester ©

Mi piace troppo guidare il gommone!