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Ritorno alle origini:

RIB on THE TOP, ovvero il gommone CVR sul tetto

Dall'amico Fausto, un ricordo del piccolo, facile da maneggiare e con ampio spettro d'uso.

Kit elettrico per trasportare un gommone o una piccola imbarcazione sul porta-bagagli del veicolo (da Francesco-caps)

Vorrei portare la mia esperienza, alquanto positiva, in merito al trasporto del gommone con chiglia in vtr sul tetto di una comune station wagon.
Il gommone in questione era un Lomac 2001 (392 cm x 172 cm, 70 kg) equipaggiato con ruote di alaggio ribaltabili in acciaio inox. L'auto: una Tempra SW con profili portabagagli sul tetto (carico max 100 Kg).
Per sostenere il gommone avevo scelto due barre portatutto di generosa sezione, quella anteriore
dotata di assicella in legno con piccole sponde laterali per distribuire il carico della prua e per tenere fisso il carico nelle curve, quella posteriore dotata di un rullo centrale per consentire lo spostamento longitudinale del gommone in fase di carico e scarico. Un piccolo ma robusto "trampolino", amovibile, in legno opportunamente sagomato, infilato sotto la barra posteriore, consentiva di portare la prima zona di appoggio utile all'esterno della figura del retrotreno dell'auto.
La modalità di carico era la seguente: due sole persone (di normale corporatura) prendevano la prua e la innalzavano fino a farla appoggiare all'estremità posteriore del trampolino, la poppa seguiva in appoggio sulle ruote di alaggio. Scorrendo con le mani lungo il bordo del gommone (per evitare che questo scivoli indietro) ci si portava a poppa ed afferrate le ruote di alaggio si innalzava e si spingeva la poppa facendo scivolare la chiglia sul rullo della barra posteriore fino al corretto posizionamento. Le ruote stesse, in battuta sul portellone posteriore, costituivano un buon fermo per l'imbarcazione nelle frenate. Una cima dal golfare di prua andava a fissarsi sull'occhiello di traino anteriore dell'auto per impedire gli spostamenti longitudinali mentre gli spostamenti laterali erano impediti da due robuste fettuccine a cricchetto in corrispondenza delle barre (raccomando di assicurare in maniera pignola il carico sul tetto per non creare gravi danni a se e agli altri ). Per evitare spiacevoli strisci in carena avevo dotato l'estremità del trampolino di tre dischetti in materiale plastico antifrizione (di quelli solitamente usati per spostare mobili pesanti). Il gommone era così pronto per essere trasportato in lungo e in largo per la penisola senza spese aggiuntive di autostrada, di traghetto, e senza limitazione di velocità a 70-80 km/h.
Piccoli spostamenti (60-100 km) venivano fatti col gommone gonfio (velocità massima 90 km/h), altrimenti a gommone sgonfio ed impacchettato col telo in dotazione (velocità massima 125 km/h).
Il resto dell'attrezzatura ed il motore venivano stivati nel baule posteriore. Avevo costruito un gavone-panca amovibile entro al quale riponevo i giubbini salvagente, i razzi, l'ancora etc, e che in gran velocità installavo a bordo mediante delle cimette, una volta che il gommone era in acqua. Il motore (Yamaha 430 cc, 25 Hp) si distingueva per leggerezza ed affidabilità e spingeva il gommone con quattro adulti a bordo a velocità ragguardevoli. Completava la dotazione (oltre al serbatoio fissato a prua) una robusta asse in legno listellare che appoggiata, e legata, trasversalmente ai tubolari, costituiva una comoda postazione seduta per il pilota impegnato nella guida a barra.
Rimpiango ancora l'agilità negli spostamenti auto e nel parcheggio, e la libertà di alaggio che una soluzione del genere mi consentiva, da non trascurare anche l'economicità: il carrello comporta infatti delle spese significative quali l'assicurazione, la tassa di proprietà, le spese di revisione (ogni 2 anni), le spese di manutenzione, eventuali passaggi di proprietà, i pedaggi autostradali, i passaggi in nave etc. etc..
La guida a barra del gommone è, a mio avviso veramente emozionante e "marinara", anche se meno sicura del più comodo volantino automobilistico. Un gommone leggero e scattante con poco pescaggio consente poi di raggiungere ogni spiaggia e di scaricare gli occupanti a riva senza turbare la quiete pubblica (meglio fare gli ultimi metri che ci separano dalla riva a remi!).
Purtroppo quando le dimensioni della famiglia crescono, le signore vogliono viaggiare comodamente sedute all'asciutto, si vuol navigare anche di notte magari in autunno, un gommone così spartano non va più bene e si deve per forza passare al pachidermico gommone-barca con carrello.
E' un po' come mettere la testa a posto e prender moglie: aumentano le comodità, aumentano le spese, cala la libertà!!!!!

Fausto Tosato ©

Il piccolo a San Cipriano - Corsica (foto Fausto Tosato)

Il piccolo a Lavezzi - Corsica (foto Fausto Tosato)