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Solidarietà gommonautica

In mare, aiutare chi è in difficoltà non è sintomo di buon carattere, è un dovere!

Non è stata inventata solo come applicazione di buoni sentimenti. La solidarietà fra naviganti è una necessità, un obbligo che molti dimenticano.
Oggi a te… domani a un altro. A noi? Non ci capiterà mai il più piccolo problema? Riusciremo, nel caso, sicuramente a cavarcela da noi?
In una ventina d'anni di navigazione girovaga ne abbiamo viste tante, di offerte e di richieste d'aiuto. Forzate, spontanee, utili, inutili, esperte, impacciate.
Qualche volta, con sforzo minimo, abbiamo risolto situazioni che sembravano critiche, altre volte abbiamo dato un sollievo minimo, spesso siamo stati inutili o inefficaci, mai abbiamo rimpianto la nostra offerta d'aiuto. Di solito, le difficoltà anche più banali si complicano per l'alzarsi del vento, per ancore che non fanno presa: dopo essere passati oltre con indifferenza o addirittura aver rifiutato l'assistenza, dovremmo essere capaci di non soffermarci a pensare su come la cosa possa essere andata a finire
Pur non avendo mai chiesto espressamente aiuto, abbiamo ricevuto molte offerte spontanee quando eravamo in difficoltà e le ricordiamo tutte con piacere. Gente mai vista e conosciuta che ci offriva di rimorchiarci, ci offriva le sue candele di scorta, perdeva una mezz'ora del loro tempo per essere utile. Una buona cura contro un pessimismo verso l'umana specie. Forse anche questo ha alimentato il nostro complesso del buon Samaritano nautico.
In parecchi ambienti, abbiamo visto comportamenti da automobilista anni 60, ma il resoconto di Rocco, nei guai con una batteria "morta" ed un motore che neanche a mano voleva partire, ci hanno sinceramente stupito. Anche perché l'odissea di Rocco (per gli aspetti tecnici vedere Batterie, quanto durano, quali scegliere?) non è avvenuta in agosto, in mezzo a turisti nautici frettolosi, ma a maggio e nel golfo di Napoli, zona dove abbiamo sempre incontrato molti veri marinai e gente disponibile.

L'evento

Pozzuoli 13.5.2000, sabato ore 7,30.
Sono al porto , pronto per una delle mie rare battute a prima mattina , con grandi sacrifici. Giro la chiave ..... nisba. Vedo almeno quattro imbarcazioni che si apprestano a uscire. Sono fortunato, penso. Macché: chi dice che la batteria è scomoda da togliere, chi addirittura non vuole sporcarsi le mani di grasso, chi , più onesto , dice che altrimenti si fa tardi per andare a pescare. Che bella solidarietà! Vado allora da un elettrauto a pochi metri, ma mi chiede almeno 100,000 di cauzione per prestarmi i cavetti e tentare di fare un ponte. Ho solo 40,000 , mi dico disponibile a lasciargli i documenti. Si rifiuta. Inizio a bestemmiare, perso ogni freno inibitorio. Non è possibile, penso fra me e me! Alla fine il parcheggiatore abusivo mi presta i fatidici cavetti - e perlomeno nella loro abusività - servono a qualcosa. Ora però, come d'incanto, non c'è più nessuno in partenza! Finalmente monta Michele, che mi conosce e, dopo vari inutili tentativi, finalmente troviamo una imbarcazione col vano aperto. Il ponte è cosa fatta, il motore parte. Sono le 8,40 !!!
Parto per Ischia, 45 minuti di navigazione circa, convinto che sto ricaricando la batteria. Mi fermo al primo sito per un'oretta, il motore si accende. Secondo sito, altra oretta di pesca, riparto , sempre in moto. Terzo sito, termino la battuta, vado per rimettere in moto. Batteria morta!!!
Non ci sarà nulla da fare.
Ho il cordino, tento disperatamente l'avviamento manuale, sembro anche aver fortuna, ma niente. E' troppo dura. Due ore ad arrostirmi sotto il sole, sbracciandomi invano. Poi, finalmente, un barcone di turisti tedeschi mi rimorchia a S. Angelo. Il proprietario, un taximare, dopo aver estortomi la facile promessa di una mancia al suo ragazzo, stacca solo allora la sua batteria da 80 Ah. Nuovo ponte e via. Altri 50 min. di navigazione e rientro a Pozzuoli. All'ormeggio tento di riaccenderlo. Niente, la batteria sembra non essersi ricaricata proprio...

D'accordo, non è il caso di drammatizzare. Rocco ha passato una giornataccia, ma in fondo non ha mai corso rischi, né per lui né per la barca. Anzi, ha sbagliato ad intestardirsi a partire lo stesso sapendo che c'era qualcosa che non andava. Un'esperienza che gli sarà utile per il futuro, magari quando si spingerà in zone più solitarie.
E' troppo comune il caso di diportisti che si trovano in difficoltà per la loro imprevidenza. Browsando in giro, abbiamo avuto modo di recepire le - giuste - lamentele in proposito addirittura della Guardia Costiera americana, troppo spesso costretta ad impegnative ricerche di diportisti poco esperti che lanciano richieste di soccorso da naufragio a fronte di banalità. Si arriva quasi al caso di quelli che lanciano l'SOS perché hanno finito le sigarette. Allora, Rocco se l'è meritata? In mare non ci sono taverne, bisogna prevedere l'imprevedibile, etc..
Ma, siamo onesti, quanti, nelle condizioni di Rocco, avrebbero fatto la stessa sua scelta? A parte che l'ipotesi che la batteria avrebbe ripreso la sua carica era plausibile, la navigazione che ha intrapreso non era certo impegnativa e, soprattutto, non avveniva in località deserte! E poi, Rocco non ha mica lanciato un SOS mettendo in allarme tutta l'organizzazione per la salvaguardia della vita a mare. Si è limitato a chiedere ai "passanti" una semplice cortesia: un ponte con la batteria. Ciò non toglie che, se a sera non avesse risolto, la rogna non sarebbe stata da poco.
Cari amici che avete fatto gli indifferenti, non pensiate di potervi giustificare dicendo che il problema non era drammatico, la situazione non pericolosa e che avete fatto bene a non aiutarlo (così "
si faceva le ossa"). Siete stati degli egoisti e meritate che, quando toccherà a voi (e prima o poi succederà, statene certi), gli altri seguano il vostro esempio.

Gabriele ORSINI ©

Prossimamente.Solidarietà in pratica (Cronaca di una fortuna annunciata)

La disavventura di Rocco innesca uno scambio di e-mail; quanto dura un accumulatore in gommone? Che modello conviene scegliere? I consigli di Rocco, l'accumulatore portatile di emergenza, i commenti ed i suggerimenti di Juergen, gommonauta camperista (o viceversa).Batterie, quanto durano, quali scegliere?

Dal contributo degli amici gommonauti, uno spazio dove portare le proprie esperienze relative a noie meccaniche, alla loro sintomatologia, al modo trovato per superare l'emergenza, oppure arrivare alla soluzione definitiva, a quali costi, con quali competenze di meccanici piu o meno qualificati , etc. etc..Mal comune mezzo gaudio

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