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Copristrumenti

Gommoni & Bricolage: la soluzione di Massimo S.

Sarà capitato anche a Voi, dopo qualche ora di esposizione al sole, di non riuscire più a distinguere nulla sugli schermi a cristalli liquidi di ecoscandagli e GPS. Un bello sfondo nero, sfumato di grigio, e nemmeno modificando il contrasto si distingue qualcosa, porca miseria!!!

Quando sono fermo all'ancora li copro subito con un telo chiaro, una maglietta può andare, ma mentre navigo come fare? Il GPS non lo copro di sicuro, ma lo scandaglio quando non è acceso sicuramente e tutto sommato anche la bussola, finché il GPS funziona e la navigazione avviene lungo la costa.

L'idea mi è venuta durante una gita con la barca a vela di un amico. Le barche a vela, al contrario dei nostri gommoni, che passano la maggior parte della loro vita sul carrello in un rimessaggio, sono sempre in acqua. Gli strumenti sono coperti da appositi schermi di protezione in plastica bianca che vengono forniti direttamente dal costruttore degli apparecchi stessi. Peccato che nessun costruttore faccia lo stesso per gli strumenti dedicati a noi gommonauti, a parte Navionics ma solo per gli apparecchi al top della gamma, d'altra parte siamo o non siamo i "nautisfigati" o meglio i cugini poveri?

No problem, gli schermi di protezione me li faccio io!

Come? Elementare Watson, con la vetroresina!!
Ma su quale sagoma, con che stampo? Ancora più elementare mio caro Watson: usando lo strumento stesso!!

Confessatelo, vi vengono i brividi solo a pensarlo, vero? Qualche precauzione e si può, già fatto!

Prima di tutto ci serviranno: lo strumento per il quale vogliamo costruire lo schermo, pellicola ed alluminio per alimenti (domopack, proprio quello ), un straccio un po' spesso, resina e tessuto di vetro, pennello, forbici, guanti ecc…

Attrezzatura e materiali

La prima operazione sarà il rivestimento dello strumento: primo strato di pellicola trasparente magari doppio o anche triplo, meglio abbondare. Sovrapporremo poi lo straccio, servirà a fare spessore, di modo che lo schermo venga di misura leggermente abbondante, poi un altro strato di domopack (doppio o triplo ) per finire con uno di alluminio. Curate bene che non vi sia nessuna apertura attraverso al quale la resina possa raggiungere lo strumento; la regola è sempre quella che …è meglio abbondare che…….

IMPORTANTE: non dimenticatevi l'alluminio! La pellicola è una bomba ma non garantisce l'impermeabilità assoluta rispetto alla resina!!

Il risultato sarà un bello scandaglio od un GPS pronto per essere rivestito .

Rivestimento

Dal foglio di lana di vetro taglieremo due pezze della misura necessaria per rivestire la parte frontale ed i lati dello strumento, leggermente abbondante ma senza esagerare ( 2 o 3 centimetri ).
Appoggeremo quindi il primo strato sullo strumento e lo impregneremo di resina; gli angoli probabilmente non vorranno stare a posto, basterà un taglio con le forbici in diagonale per far tornare tutto alla perfezione. Procederemo con il secondo strato e, volendo, con un terzo, anche se non dovrebbe essere necessario.

Guscio

Dopo 5 o 6 ore la resina dovrebbe essere indurita, dipende dalla temperatura e dal tipo di catalizzatore usato, potremo quindi estrarre lo strumento dal guscio. Lo strato esterno di alluminio resterà molto probabilmente attaccato alla resina ma, con un po' di pazienza e con l'aiuto di una spatola riusciremo a toglierlo.

Guscio grezzo

Passate 24 ore, una volta che la resina sarà ben indurita, potremo rifilare a misura il guscio, carteggiarlo per togliere ogni imperfezione e dargli una bella verniciata di bianco.
Asciugata la vernice, incolleremo all'interno uno strato di tessuto morbido ( un ritaglio di una vecchia felpa, un vecchio asciugamano o simili ) per evitare di rovinare lo strumento e l'opera sarà finita.

I pezzi finiti

Soddisfatti del risultato? Io si e penso anche alcuni amici che, chiedendomi come si fa, mi hanno invogliato a scrivere queste note.

Massimo S. ©