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The judgment day

Da Rocco la cronaca del ritiro del suo nuovo-usato Joker Clubman 19 con Yamaha 100 4 T.

Preparativi burotecnici

Avevo deciso di montarmi direttamente sulla mia Golf Variant SW il gancio traino, evitando di infastidire il mio disponibilissimo amico di pesca che mi aveva proposto la sua auto per il ritiro del tanto agognato gommone e consentirmi quindi il traino "una tantum".

Le prime peripezie. Non si trovava sul pronto il gancio traino. Era da ordinare alla Ellebi, che comunque l'aveva pronto a magazzino. 24 h ed eccolo qua! Costi stratosferici per il montaggio: 750,000, comprensive del collaudo e ti passa la paura.

Il piccolo giallo del collaudo che mi avevano promesso IN SEDE!! Teoricamente, si sarebbe dovuti andare alla Motorizzazione ed aspettare 30 giorni ma, tramite Agenzia e super gabella inclusa nell'importo di cui sopra, ecco che il mitico adesivo da applicare sul retro del libretto mi giunge in 72 ore appena.

Poi comunicare all'assicuratore che l'auto ora ha il gancio traino. NUOVA polizza da emettere, altre 120,000 come integrazione da versare, e il secondo step è compiuto!

Si passa indi alla regolarizzazione del carrello, acquistato usato nel "package", unico oggetto a dover subire il burocratico passaggio di proprietà. L' Agenzia corrispondente dell'altra città, Lecce, mi manda con sollecitudine a mezzo PPTT prioritaria il foglio di via che mi consentirà la circolazione in attesa dei documenti originali che riceverò entro 30 giorni. Sono anche fortunato perché il tutto mi costerà, per puro caso fortuito e benevolenza del PRA di LE , solo 450,000 rispetto alle 650,000 se essa fosse avvenuta al PRA di Napoli. Misteri Italiani....

Pagamento del bollo per i rimorchi: altre 37,000 annue, nonché polizza assicurativa per lo stesso: altre 60,000 annue.

Infine, l'inaspettata norma: le TARGHE DA RIPORTO , quelle sconosciute. Il codice della strada impone, ai rimorchi, non aventi medesima targa del veicolo trainante, di esporre anche la targa del veicolo trainante , appunto la famosa targa di riporto, da richiedere alla MTC, pagando circa 100 mila ed aspettando un mesetto....

Ma stavolta il tempo non c'è e mi procuro così un pezzo di lamiera ad hoc tra gli scarti di materiale che ho, compiendo un azione ecologica e scrivendo col pennarello indelebile ed a chiare lettere la targa. Un tratto di guaina con filo elettrico sempre tra gli scarti per fissarla ben in vista e voilà, il gioco è fatto, sperando nella benevolenza del maresciallo della polstrada di turno ...

Il ritiro

Sembra proprio ci sia tutto, solo le previsioni meteo sembrano mettere tutto in discussione per il grande giorno. Il cielo al mattino presto è proprio di un grigio che non invoglia per nulla, ma l'entusiasmo oramai è alle stelle. Niente dubbi o alternative e parto con la SW alla volta di Sperlonga.

Un tragico incidente proprio ad appena 100 m del concessionario mi mette in guardia sui 120 Km circa che mi aspettano al ritorno di strada pericolosa e bagnata, con la variante di una prima esperienza di guida con rimorchio al seguito e carico al limite dei 750 Kg massimi, insomma , un bel test davvero ....

Entrato nel cantiere, mi rendo subito conto che gli operai stanno ancora ultimando alcuni ultimi piccoli particolari che volutamente il venditore ha lasciato fuori non per trascuratezza, ma per chiedermi personalmente le soluzioni soggettive che preferisco. Dovrò perdere diverso tempo in più, ma è meglio così, apprezzo la sua preoccupazione nei confronti dei gusti del cliente finanche su dettagli quali ad esempio il posizionamento fisso dell'estintore.

Siamo pronti, si carrella e si vola verso il porto per la prova a mare, non senza aver fatto prima rifornimento pero' .... E li', purtroppo l'unica sorpresa possibile: l'indicatore carburante, pur avendo immesso ben 65 litri e quindi metà serbatoio, indica appena riserva! E' ovvio che c'è qualcosa che non va...

La prova a mare fila liscia. Si rientra in cantiere per capire cos'è. Ci vorranno oltre due ore per appurare che il galleggiante non era compatibile con lo strumento e dopo svariate prove con varie marche e modelli reperiti dal fornitissimo magazzino ricambi di cui egli dispone , si deve capitolare per il montaggio di una serie completamente nuova. Povero concessionario, questo fuoriprogramma non l'aveva preventivato , il
serbatoio era vuoto, impossibile giudicare. Ma lui non batte ciglio e non discute.

E' oramai l'una e mezza, sono giunto lì alle 8:45, ci salutiamo, gli do il saldo dovuto e lui, gentilmente, dopo avermi omaggiato dei soliti portachiavi e portadocumenti, mi chiede cos'altro può offrirmi. Beh, qualche prodotto per la cura estetica del battello lo gradirei... e così lui, subito, non esita a dirigersi verso gli scaffali e a scegliermi due confezioni tra i più costosi e specifici prodotti in merito.

Finalmente riparto, purtroppo ha iniziato a piovere e dopo poche centinaia di metri decido di fermarmi per un veloce spuntino. Riesco fuori e guardo la mia auto, osservando incredulo lo stupendo oggetto posizionato sul rimorchio..: sì è proprio il mio, non posso crederci!

Indietro con il carrello, vari ed alaggi

Lungo la via assaggio il freno per rendermi conto della sensibilità da adottare e avverto la risposta sensibilmente modificata del mezzo che guido. Caspita, devo stare attento a frenare e soprattutto sia alle distanze di sicurezza, che all'uso delle marce, nonché a prestare molta più attenzione nelle curve e negli spazi stretti. Dopo quasi due ore sono finalmente nei pressi di Pozzuoli; il fido Salvatore sarà lì a minuti, nonostante la pioggia battente, sempre disponibile. Anziché vararlo allo scivolo di Baia, distante 10 minuti di navigazione, e considerando sia la pioggia che l'orario pomeridiano che ci consente di poter sfruttare la disponibilità dello spazio sull'arenile adiacente all'ormeggio ed al mercato ittico di Pozzuoli oramai chiuso, abbiamo deciso
all'ultimo secondo di variare i nostri programmi, optando per una soluzione più rapida e meno bagnata. Fortuna che il fido Michele, ex pescatore che lavora lì, non si tira indietro e per il caffè di turno è disposto ad inzupparsi e darci una mano.... Il bagnasciuga è una specie di acquitrino misto a sabbie mobili e il Joker di 5,60, complici i rulli poco scorrevoli, non ne vuol saper di entrare in acqua...la poppa c'è, ma si è alzato troppo di punta e pesa una cifra... Anche la vite per azionare la bascula non ne vuol sapere di uscire dalla sua sede e all'improvviso, mentre Michele è a bordo, mi viene un ' idea..:
Michè, spostati più a prua, nel frattempo entro pure di più col carrello nell'acqua..... La tattica funziona e finalmente il battello scivola in acqua.

E' l'ora di alare il vecchio e fido Callegari , compagno di tante battute di pesca , con un incredibile velo di nostalgia e quasi tristezza. Le operazioni sono un gioco in confronto al varo del Joker; subito lo fissiamo per bene e lo porto nel suo ultimo ricovero a 50 Km di distanza.

Sono le 18:30 , la giornata finalmente si è conclusa !

Un tè caldo mi ha rimesso un po' in sesto, ma avverto una leggera umidità nelle ossa, oltre ad avere lividi un po' ovunque, a causa dei movimenti incontrollati durante le indimenticabili operazioni di varo del Joker.

Domenica mattina

I pensieri si rincorrono già nella fase del risveglio ed in quelle del dormiveglia.... ma sarà vero ? ...sì ...dovrei avere ormeggiato un nuovo gommone...

Sono di nuovo a Pozzuoli, purtroppo il sabato non c'era proprio stato né il tempo né la fantasia di mettere il telo sotto quel temporale e quindi trovo il battello bello lavato ed un po' allagato, anche se con la comoda sentina sarà un gioco svuotarlo in pochi minuti. Una sistematina alle dotazioni e ad altro, carico la borsa sub che previdentemente mi ero portato dietro e finalmente sono fuori del porto. Non c'è molto vento, ma il mare di libeccio con onde continue e quasi regolari di oltre mezzo metro frontali è un ottima occasione per testare il battello. L'estrema silenziosità del nuovo Yamaha 100 4T mi costringe a voltarmi subito e guardare lo zampillo per verificarne il funzionamento ... che abisso rispetto al vecchio 737! E rispetto ad altri 4 T assaggiati , qui è ancora più evidente la possibilità di confrontoAttenzione però! I giudizi su di un motore sono sempre legati anche al battello...! Non v'è garanzia pertanto di uguale rendimento con altri battelli...... alla pari anche come spunto e ripresa con i cugini 2 T ad iniezione diretta e non.

Appena su con la manetta 2,700 / 3,000 giri, vedo la prua alzarsi, proprio come il carattere di un purosangue che non esita a portarmi in planata .....uauuu......che adrenalina! Neanche 10 secondi dopo avverto le prime vibrazioni trasmessemi dalla carena e dai tubolari. Riaffiorano nella mia mente i ricordi della passata stagione , quando ebbi il piacere di navigare col Marco 64 Altura + Optimax 150 2 T iniezione diretta del mio amico. E tale sensazione, dopo un attimo di smarrimento e riflessione, mi provoca letteralmente i brividi e la pelle d'oca. Caspita, ho "soltanto" un Clubman da 5,60 con un 100 4 T e il mare è bello tostarello. Confesso che non avevo mai navigato prima col Joker 5,60 e la cosa non può che farmi un enorme piacere. Un paragone di istinto riflessivo con una categoria decisamente superiore non può che lusingarmi immediatamente e farmi arrossire.

Trimmo un po' per prendere subito confidenza col nuovo propulsore e do di manetta nonostante il mare per saggiare i limiti. Incredibile, 4-4.200 giri, volo e la carena garantisce, ciononostante, una morbidezza che mi consente di navigare ad una andatura più che discreta ed impensabile col vecchio 4,70 o altri mezzi. Dopo pochi minuti di goduria pura e traiettorie varie sono a ridosso del Capo di Miseno e qui il mare comincia davvero a sembrare minaccioso. Col Callegari in altri tempi non tanto lontani avrei subito abbassato la manetta, procedendo a passo d'uomo e pensando di fare dietro front. Ora capisco subito di potercela fare e non solo, ma anche di testare un attimino più seriamente il battello e anche me stesso alla guida! Le onde sono confuse e belle alte, forse anche pericolose. La carena mi trasmette comunque attraverso le gambe vibrazioni di sicurezza, quasi a volermi dire "non temere...non ci faremo buttar giù, vai tranquillo!"

Proseguo con una sensazione mai avvertita prima mista tra l'orgoglio, la potenza e la sicurezza, col 4 T che altresì mi infonde un ritmo di giri grintoso e molto costante, senza quelle défaillance sui giri tipiche dei 2 T in tali condizioni.

Mi avvio verso il Monte di Procida, e dopo neanche 1/2 miglio con lo sguardo mi rendo conto che è inutile andare oltre: la risacca è talmente forte sotto costa che mi sarà impossibile pescare nelle mie solite zone. Dietro front, quindi, e noto subito che l'unico battello nei paraggi è un grosso peschereccio che sta rientrando e che a tratti scompare addirittura alla mia vista tra le onde che si sviluppano alte ....insomma, forse meglio non sfidare il mare più di tanto....

Rocco Cimmino