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Consigli e suggerimenti per la migliore navigazione nel sito

Pagine pesanti e pagine leggere

Ho avuto occasione di visitare il sito Il mestiere di scrivere, che fornisce validi suggerimenti sullo stile da usare per un sito internet, tenendo conto del modo in cui siamo solito navigarci. Giustamente, occorre considerare con la massima attenzione la "pesantezza" sia in termini di tempi di caricamento delle pagine che di lunghezza di testo e stile. Autoridursi è necessario, sia per rispetto del visitatore, sia per una maggiore efficacia dei messaggi che si vogliono trasmettere.
Naturalmente, altra esigenza fondamentale è quella di una grafica "accattivante" e, far sposare leggerezza e grafica, è un'arte.

La forma
Da hobbysta, ho cercato di fare del mio meglio per non esagerare, ricorrendo raramente ad "effetti speciali". Devo dire che non è tutto merito mio: mi hanno aiutato molto l'ignoranza e la pigrizia. Dunque, niente frames, perché
Lucio Ros mi ha convinto che è meglio di no, ma anche perché, così, tutto è più semplice.
Perciò mi scuso - se mi devo scusare - della forma un po' dimessa e sempliciotta del sito, spero compensata dai contenuti.

I contenuti
Qui sono meno tranquillo su un giudizio di idoneità.
La mia indole un po' puntigliosa ed il metodo analitico che seguo nei ragionamenti (Flora: da ingegnere), cercando di affrontare le questioni da più punti di vista, tende a far esplodere i testi, a farli diventare complessi e difficili da leggere. Me lo rinfacciano tutti i disgraziati che costringo a darmi un parere; me ne rendo conto quando tento di tradurre i testi in Inglese. Il carattere non si cambia.
Ho approfittato della potenzialità degli hyperlink per sfrondare le divagazioni e gli esempi che rendono la mia comunicazione pesante, pedante e logorroica ma ho il dubbio che questo metodo abbia scatenato la mia abitudine agli incisi e reso ancora più difficile seguire il filo.
Posso solo dire a mia discolpa: lo faccio per fornire la massima completezza e perché ho sempre la preoccupazione che certe frasi possano essere fraintese.
La buona volontà ce la metto. Occasionalmente, munito di sani principi di semplificazione, procedo alla revisione dei testi, ma non mi sembra che i risultati siano eccezionali.
Poi, c'è anche la pesantezza intrinseca della materia. Anche con tutte le buone intenzioni, non è facile ottenere un testo scorrevole e magari piacevole trattando delle norme, con tutte le loro - necessarie - puntualizzazioni, eccezioni, etc. etc.
Allora, nell'ottica dell'utente tipico internet come sono io quando "browso" in giro, frettoloso e impaziente, avrei pensato di introdurre prima o poi un'autovalutazione della pesantezza dell'argomento. Sempre cercando di assimilare i criteri della nuova comunicazione, esprimerei questa valutazione simbolicamente in faccette:

leggerodigeribilemunirsi di bicarbonato

Significato intuitivo: non servono spiegazioni, se non che il giudizio deriva da una valutazione soggettiva e comprensiva di pesantezza contenuto-testo.
Non un'autocritica, ma una segnalazione che sento di dover fare all'amico che viaggia nel sito.
Ideale sarebbe, infine, una
critica esterna, da chi, dopo essersi aggrovigliato le viscere per cercare di interpretare quello che voglio esprimere, mi segnala, usando l'e-mail, insieme con il suo malcontento, una possibile "cura". Magari, anche discernendo le critiche sulla forma da quelle sulla sostanza…
Una critica costruttiva per migliorare il sito, una distruttiva per lasciarlo così com'è o peggiorarlo.
Grazie per la pazienza e l'attenzione.