INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, Vol. 20, n. 2-3: 678-679, 1988
Rubrica Segnalazioni Floristiche Italiane - Schede n. 574-576

G. GIARDINA. Istituto di Botanica dell'Università, Catania.

574. Cistus clusii Dunal (Cistaceae)
Precisazione sulla presenza della specie in Sicilia.
REPERTI. Contrada Nipitella, pineta a Pinus halepensis rada su calcareniti, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m. 80 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Contrada Cappellaris, pineta rada a P. halepensis su calcareniti, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 60 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Fattoria Castelluccio, pineta a P. halepensis con buona copertura su suolo sabbioso con lettiera, substrato marnoso, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, pendenza lieve, m 50 s.l.m., G. Giardina (CAT, FI); Molino del Riso, gariga sostituente pineta a P. halepensis dopo incendio su suolo sabbioso, confrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 50 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Contrada Anguilla Fossone adiacenze Molino del Riso, pineta a P. halepensis su suolo sabbioso, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 50 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Contrada Anguilla Fossone adiacenze Case Buffa, gariga sostituente pineta a P. halepensis dopo incendio su suolo sabbioso, marne affioranti, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 50 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. La specie era stata segnalata da GUSSONE (Fl. Sic. Prodr. Neapolis, 1828) che la dava per presente a Vittoria, Comiso, Scoglitti e Gela. Successivamente tuttavia now era stata più notata né tantomeno cercata dagli studiosi che si sono recati sul posto. La fitosociologia della specie nella Valle dell'Ippari è stata recentemente analizzata (BARTOLO et al., Boll. Acc. Gioenia Sci. Nat., 20: 330, 141-148, 1987), ma senza aggiornamenti sulla localizzazione stazionale. Una nostra ricerca rivolta a verificare le originarie segnalazioni di Gussone ha dato esito del tutto negativo per Comiso, Gela e Scoglitti. Dagli ultimi due siti la specie è probabilmente scomparsa, dato l'alto grado di antropizzazione. Ulteriori ricerche andrebbero fatte per Comiso. Riguardo a Vittoria le sei stazioni qui riportate si caratterizzano per la netta disgiunzione topologica. Evidenziano tuttavia un'ecologia alquanto omogenea: Cistus clusii predilige suoli arenacei e generalmente decalcificati nonchè stazioni fortemente assolate. La specie si comporta come pirofita a risposta differita: scompare dopo il passaggio del fuoco e riappare massicciamente dopo circa 5/ó anni. Riduce fortemente la sua presenza in comunità da molto tempo non toccate dal fuoco.

575. Astragalus huetii Bunge (Leguminosae)
Seconda segnalazione per il territorio ibleo (Sicilia meridionale).
REPERTO. Contrada Castelluccio (territorio di Vittoria) a 50 m da strada provinciale Vittoria-S. Croce Camerina, m 80 s.l.m., ai margini di pineta a Pinus halepensis, su terreno arato e abbandonato, suolo poco evoluto poggiante su marna, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. Endemismo siciliano, in origine conosciuto solo per Trapani e Agrigento. Recentemente è stato segnalato da MINISSALE e SPAMPINATO (cfr. Inform. Bot. Ital., 18 (1-2-3): 187, 1986), per le pinete del Tellaro (territorio di Noto, Monti Iblei). La nuova stazione, ospitante pochissimi esemplari, è collocata nell'estremo lembo sud-ovest del complesso ibleo, a stretto contatto col territorio ereo. Essa conferma la presenza, sia pure debole della specie nella Sicilia meridionale.

576. Celtis aetnensis (Tornabene) Strobl (Ulmaceae)
Nuove stazioni in Sicilia.
REPERTI. Rocca Rapiti, spuntoni rocciosi del flysch di Monte Soro fortemente fessurati, suolo sabbioso siliceo, m 1230 s.l.m., popolamenti relativamente densi, territorio di Cesarò (Me), 12 Sep 1988, G. Giardina (CAT, FI); Rocca Nadore, id. id., m 1035 s.l.m., id., territorio di Cesarò (Me), 12 Sep 1988, G. Giardina (CAT, FI); Contrada Mercadante SS 120 K. 162, id. id., m 850 s.l.m., id., territorio di Cesarò, 12 Sep 1988 G. Giardina (CAT, FI); Contrada Mercadante SS 120 K. 161, id., id., m 875 s.l.m. id., territorio di Cesarò (Me), 12 Sep 1988 G. Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. Le quattro stazioni sono notevoli perché occupano un territorio vasto (di circa 7 Kmq) completamente al di fuori dell'Etna (locus classicus di Celtis aetnensis). I popolamenti, isolati l'uno dall'altro, sono limitati solo a spuntoni rocciosi emergenti da terreni argillosi inadatti alla colonizzazione. La colonia più numerosa è quella di Rocca Rapiti. Dalla cima della Rocca la specie scende verso valle lungo canaloni rivolti a sud.
Le uniche stazioni non etnee già note per Celtis aetnensis erano quelle di Rocca Busambra (Pa) (Lojacono, Fl. Sic., 2 (2): 354-356, 1904) e di Castel di Bolo, in territorio di Cesarò (Poli et al., Arch. Bot. Biogeogr. Ital., L/4S/19: 27-52, 1974).

INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, Vol. 24, n. 3: 200-201, 1992
Rubrica Segnalazioni Floristiche Italiane - Scheda n. 692

G. GIARDINA. Via Lorenzo Bolano 40, Catania.

692. Eclipta prostrata (L.) L. (Compositae)
Avventizia nuova per la Sicilia.
REPERTO. Contrada Torre Allegra, lungo torrente Buttaceto (entro Riserva naturale orientata «Oasi del Simeto»), su sabbie umide, m. 1 slm, territorio di Catania, ó Sep 1992, G. Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. La specie non era mai stata osservata in Sicilia. Si tratta di un'avventizia di provenienza americana già segnalata per il Napoletano (Bagnoli e Lago d'Averno, PIGNATTI, Fl. Ital., 3: 57, 1982) e per il Lazio (ANZALONE, N. Giorn. Bot. Ital., 65: 878, 1958), di cui si ipotizza la scomparsa (PIGNATTI, op. cit.).
Nota: L’esemplare depositato a Firenze è parassitato da Cuscuta campestris Yuncker.

INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, Vol. 27, n. 2-3: 275, 1995
Rubrica Segnalazioni Floristiche Italiane - Schede n. 799-801

G. GIARDINA, Via Lorenzo Bolano 40, 95122 Catania

799. Erigeron annuus (L.) Pers. (Compositae)
Avventizia nuova per la Sicilia
REPERTO. Via Sabato Martelli Castaldi, entro quartiere detto Cibali, su terreni lavici con abbondanti calcinacci, m. 100 slm, territorio urbano di Catania, 25 Mag 1993, G.Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. Pignatti (Flora Ital., 1982, 3:24) dà per comune questa specie per la Pianura padana, ma la descrive come rara per l'Appennino settentrionale e centrale, nonché avventizia per il Lazio: la nuova stazione di Catania, provvista di un notevole numero di individui, potrebbe essere indizio di una espansione in corso di tale specie nelle regioni meridionali.

800. Euphorbia serrata L. (Euphorbiaceae)
Prima segnalazione per la Sicilia orientale
REPERTO. Piano Tavola, su scarpata fiancheggiante la scorrimento-veloce Catania-Paternò, su terreno lavico arricchito in nitrati, m. 170 slm, territorio di Camporotondo Etneo, 5 Mag 1993, G.Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. La specie era stata considerata come ordinaria componente autoctona della flora di Pantelleria e riportata o per osservazione diretta o per fede in autori precedenti da tutti gli studiosi che avevano scritto sulle piante di tale Isola, ma spesso indicata sinteticamente (e genericamente) dai floristi come presente nella regione Sicilia (vedi Tutin et al., Flora europaea, 2:216-217, 1968). In Sicilia (sensu strictu) invece non era mai stata osservata prima che Di Martino non ne rilevasse (1974) la presenza sulle pendici del Monte Pellegrino (Palermo) (Di Martino A., 1974, Una stazione di Euphorbia serrata L. sul monte Pellegrino - sua distribuzione in Italia, Lav. Ist. Bot. Giardino Colon. Palermo, 25:19-27). Dalla segnalazione di Di Martino in poi non si erano avute più novità circa la localizzazione in Sicilia di tale specie. Nella nuova stazione di Piano Tavola E. serrata si comporta da invadente, estranea alla comunità locale: copre compattamente un pendio ai margini di un agrumeto, essendosi espansa attraverso rigetti dell'apparato radicale e avendo scacciato le entità preesistenti nel sito.

801. Cycloloma atriplicifolia (Sprengel) Coulter (Chenopodiaceae)
Avventizia nuova per la Sicilia
REPERTO. Arena di Catania, tra località Plaja e Aeroporto Fontanarossa, su sabbie umide d'inverno e asciutte d'estate, m. 12 slm, territorio di Catania, 19 Set 1993, G.Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. La specie (a distribuzione Nord-americana) è riportata da Pignatti per Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana (vedi Pignatti S., 1982, Flora ital., 1:165). Nel sito catanese la specie tenta di inserirsi con presenza rada (ma evidente) nelle comunità preesistenti di ambiente salso-umido: nelle aree di elezione è compagna costante di Holoschoenus australis (L.) Rchb., Holoschoenus romanus (L.) Fritsch e altre piante di ecologia similare.

BOLL. ACC. GIOENIA SCI. NAT. Vol. 29 N. 349: 537-545 Catania 1995

PIANTE NUOVE E RARE IN SICILIA*
G. GIARDINA Via Lorenzo Bolano 40, 95122 Catania

RIASSUNTO In questa nota vengono segnalate 10 entità floristiche nuove o interessanti per il territorio della Sicilia: si tratta di Ononis pubescens L. (nuova per l’Italia), Alopecurus myosuroides Hudson (riconferma per la Sicilia di entità rara), Sagina maritima L. (presenza all’Oasi del Simeto), Cytisus aeolicus Guss. (nuove informazioni sulla diffusione a Vulcano),Cerastium tenoreanum Guss (presenza nuova per la Sicilia), Minuartia recurva (All.) Sch. et Th. ssp. juressi (Willd.) Mattf. (stazione non nota a Monte Salvatesta), Allium lehmannii Lojac. (stazione nuova per il Calatino), Velezia rigida L. (stazione nuova per il Calatino), Serratula cichoracea (L.) DC. ssp. cichoracea (seconda segnalazione per la Sicilia), Paronychia capitata (L.) Lam. (nuova stazione nel Catanese a Grotte S. Giorgio). Parole chiave: Floristica, Sicilia.

SUMMARY In this short note 10 floristic taxa new o very interesting from the viewpoint of their distribution in the territory of Sicily and Italy are put under our attention They are Ononis pubescens L. (new to Italy), Alopecurus myosuroides Hudson (riconfermation of a rare entity to Sicily), Sagina maritima L. (present inside the Oasi del Simeto), Cytisus aeolicus Guss. (news on its presence at Vulcano), Cerastium tenoreanum Guss (new presence in Sicily), Minuartia recurva (All.) Sch. et Th. ssp. juressi (Willd.) Mattf. (a new station on Monte Salvatesta), Allium lehmannii Lojac. (a new station in the territory of Calatino), Velezia rigida L. (a new station in the territory of Calatino), Serratula cichoracea (L.) DC. ssp. cichoracea (second evidence of its presence in Sicily), Paronychia capitata (L.) Lam. (a new station in the territory of Catania at Grotte S. Giorgio). Keywords: Floristics, Sicily.

(*) Nota presentata dal socio Prof. F. Furnari nell’adunanza del 18.5.1994. Lavoro eseguito col contributo del MURST.

Nel corso di varie escursioni, protrattesi per gli ultimi due anni e intese a meglio conoscere la distribuzione dei costituenti della flora sicula, abbiamo avuto occasione di trovare piante rare in località inaspettate, come pure incontrare piante mai prima segnalate per la Sicilia. Si tratta di un totale di 10 specie di cui una nuova per l’Isola e una nuova per l’Italia. Diamo qui di seguito l’elenco di tali piante con relative stazioni e habitat, fornendo per ciascuna un breve commento. I reperti si trovano depositati presso l’Herbarium dell’Orto Botanico del Dipartimento di Botanica dell’Università di Catania; e alcuni anche presso l’Herbarium Centrale Italicum di Firenze (indicati dalle sigle CAT e FI rispettivamente).

1. Ononis pubescens L. (Leguminosae)
Segnalazione di specie nuova per l’Italia
REPERTO. Monte Po di Catania, a poca distanza dagli insediamenti abitativi, su terreni ciottolosi alluvionali calcareo-argillosi, entro l’Hyparrenietum hirto-pubescentis, m. 180 slm, territorio urbano di Catania, 12 Mag. 1994, G.Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. Pignatti (Flora Ital., 1982, 1:701) riferisce che tale pianta era stata erroneamente segnalata nel Leccese a Leucaspide, per confusione con O. sieberi Besser. Egli continua asserendo che la sua presenza in Italia e nelle Isole non è impossibile, essendo specie nota per gran parte della restante regione mediterranea. Tutin et al. da parte loro asseriscono su Flora Europaea (vedi Tutin et al., Flora europaea, vol 2, Cambridge, 1968) la pianta essere presente in Francia, Baleari, Grecia, Creta, Spagna, Turchia e dubitativamente in Italia e Sicilia. Dall’esame della comunità del sito di Monte Po sembrerebbe di essere di fronte ad un avventiziato non effimero (pianta presente da alcuni anni). In base a tale considerazione di presenza recente ci sembra che ricerche volte a localizzare altre stazioni dell’entità abbiano alta probabilità di rivelarsi infruttuose.

2. Alopecurus myosuroides L. (Graminaceae)
Conferma della presenza nella Piana di Catania
REPERTO. Piano Meta nella Piana di Catania, su terreni alluvionali calcarei lievemente salsi, m. 100 slm, territorio di Lentini, 26 Mar 1994, G.Giardina (CAT). OSSERVAZIONI. Si tratta di una entità presente in tutta Italia nelle colture di cereali su terreni calcarei. Essa è alquanto comune nell’Italia settentrionale e centrale ma diviene sempre più rara verso il sud, mentre risulta rarissima in Sicilia. Era stata riportata da Lojacono per l’unica località di Messina e indicata come rarissima per l’Isola (Lojacono, Fl. Sic., Palermo 1988-1908, 3:261). Successivamente delle stazioni del Messinese non si sono avute più notizie, mentre veniva rilevata da Maugeri nella Piana di Catania nel 1971 tra Fontanazza e Torremuzza nei prati di sulla (G. Maugeri, Specie nuove o interessanti della Flora siciliana, Arch. Bot. Biogeogr. Ital., 1973, 49:71-84). Anche Sortino e Di Martino ne segnalavano una rada presenza ("pochi esemplari") nel territorio di Licata (vedi M. Sortino e A. Di Martino, La flora del territorio di Licata (Ag), Lav. Ist. Bot. Giardino Colon. Palermo, Palermo 1974). La sua rilevazione a Piano Meta su coltivi molto aridi amplia leggermente lo spettro delle condizioni ecologiche a cui la specie si adatta e indica nuovi habitat del territorio su cui ricercarla ulteriormente.

3. Sagina maritima L. (Caryophyllaceae)
Segnalazione della presenza nell’Oasi del Simeto
REPERTO. Oasi del Simeto, in piccole conche su sabbia, m. 5 slm, territorio di Catania, 5 Mar 1994, G.Giardina (CAT).
OSSERVAZIONI. Si tratta di una entità molto comune presente nel litorale di tutta la Sicilia ma che non era stata segnalata mai per il tratto di costa sabbiosa tra Agnone Bagni e la Plaja di Catania, nonostante vari autori vi avessero erborizzato (Brullo, Pirola, Borruso). La pianta è presente insieme con Sagina apetala Ardoino, ma con minor frequenza. E’ facilmente distinguibile da quest’ultima per il portamento fortemente prostrato. Riteniamo che sia utile dare notizie anche su piante comuni come quella in oggetto, dal momento che, essendo l’Oasi Riserva naturale della Regione, si richiede per essa una conoscenza dettagliata di tutte le entità insediate al suo interno a fini di documentazione delle comunità vegetali presenti.

4. Cytisus aeolicus Guss. (Leguminosae)
Informazioni aggiornate sulla diffusione a Vulcano (Isole Eolie)
REPERTI. Località Vulcano Piano nell’Isola di Vulcano (Comune di Lipari) in coltura, m. 250 slm, 18 Apr. 1995, G.Giardina (CAT); Località Vulcano Porto di Levante, in coltura, m. 5 slm, 18 Apr. 1995, G.Giardina (CAT).
OSSERVAZIONI. Era noto che Cytisus aeolicus è abbondantemente presente a Stromboli, mentre risulta molto raro a Lipari e a Vulcano e del tutto assente dalle altre isole dell’arcipelago eoliano. Già il Lojacono aveva rilevato la specie a Vulcano come presente (rarissima) al vallone delle Molinelle e inoltre al Piano dell’Aria accanto alla Casa Sferlazzi. Nel 1970 Ferro e Furnari (Flora e Vegetazione di Vulcano (Isole Eolie), Pubbl. Ist. Bot. di Catania, Catania, 1970, pg. 16-17) avevano notato che la pianta era scomparsa dal Vallone delle Molinelle mentre era presente in più siti del Piano, comprese le adiacenze della Casa Sferlazzi. Nel nostro sopralluogo a Vulcano Piano abbiamo notato che presso la Casa Sferlazzi non era più presente il grande esemplare citato dal Lojacono, andato distrutto da un incendio nel 1990. La specie tuttavia era diffusa in tutto il Piano in quanto ormai apprezzata come pianta di notevole interesse botanico e ampiamente coltivata anche a scopo ornamentale. Abbiamo così potuto constatare che moltissime case del Piano presentano l’ingresso adornato da C. aeolicus, con esemplari di grandi dimensioni. La specie è stata di recente coltivata anche nei giardini di Vulcano Porto. E’ da notare che la coltivazione presso l’Orto Botanico di Catania ha incontrato delle difficoltà: alberetti che hanno prodotti fiori e anche frutti non sono sopravvissuti, probabilmente a causa della siccità estiva, non compensata dall’elevata umidità atmosferica che si riscontra alle Isole Eolie.

5. Cerastium tenoreanum Guss. (Caryophyllaceae)
Specie nuova per la Sicilia (Monte Scuderi, Peloritani)
REPERTI. Monte Scuderi, tra i ciottoli dei ruscelli, da m. 700 slm fino a m. 1100 slm, territorio di Itala, 8 Mag 1994, G.Giardina (CAT).
OSSERVAZIONI. Cerastium è un genere molto critico che solo recentemente ha ricevuto una adeguata sistemazione. Le vecchie segnalazioni e i vecchi dati spesso sono erronei o insufficienti. Sono ben note le problematiche del gruppo tomentosum-arvense-scaranii, ma anche le specie annue hanno dato parecchi problemi. Fortunatamente con la monografia del Moschl di Graz, inedita nel 1982, ma ripresa integralmente dal Pignatti (Pignatti, Fl. It., Bologna 1982, 1:211) quasi tutti i problemi sono stati risolti. Ai fini pratici occorrerebbe rivedere tutto il materiale d’erbario e/o procedere a nuove rilevazioni di campagna nei casi insoddisfacenti. Per quel che ci riguarda a M. Scuderi siamo stati colpiti da un Cerastium dalle forme insolitamente allungate e con peli rivolti verso il basso negli internodi del fusto. Ad un esame accurato è risultato trattarsi di C. tenoreanum Guss., specie nuova per la Sicilia.

6. Minuartia recurva (All.) Sch. et Th. ssp. juressi (Willd.) Mattf. (Caryophyllaceae)
Stazione nuova per la Sicilia
REPERTO. Monte Salvatesta, su parete calcarea verticale, m. 1100 slm, territorio di Novara di Sicilia, 11 Giu 1995, G.Giardina (CAT).
OSSERVAZIONI. Questa pianta compare come pianta siciliana solo a seguito del lavoro del monografo Mattfeld nel 1922 (Mattfeld J., Feddes Resp. (Beth.) 15: 1-228, 1922). Essa era ignorata dagli autori classici (Bertoloni, Parlatore, Lojacono e anche Nicotra) essendo confusa con la attuale Minuartia verna ssp. grandiflora. Solo col Fiori si comincia ad avere un pò di chiarezza e la specie esce come Alsine verna Whlnb. var. juressi Fenzl (quindi ben altra cosa dalla grandiflora), con riconoscimento da parte del Fiori del valore del lavoro di Mattfeld (il Fiori riporta la propria nomenclatura in sinonimia col nome moderno, adoperato in Pignatti Fl. ital., 1982). Sicuramente dunque dagli anni ‘20 in poi nessun botanico ha raccolto M. recurva sulle pareti di Monte Salvatesta (la raccolta avrebbe portato alla identificazione e alla successiva segnalazione).

7. Allium lehmannii Lojac. (Liliaceae)
Stazione nuova per la Sicilia
REPERTO. Caltagirone, 5 km. dopo lo svincolo per S. Michele sulla strada per Gela, su terreno humoso poggiante su gessi, m. 300 slm, territorio di Caltagirone, 27 Mag. 1995, G.Giardina (CAT).
OSSERVAZIONI. La specie veniva presentata da Pignatti sotto il nome di A. pallens L. ssp. siciliense Stearn e veniva riunita con A. coppoleri Tin., mentre in Lojacono (Fl. Sic., Palermo, 1888-1908) le due entità venivano tenute distinte, presentando anche diversa ecologia (l’una dei coltivi, l’altra degli incolti aridi). Sulla tipificazione di questa specie sono recentemente intervenuti Garbari & Raimondo (vedi F. Garbari, F. M. Raimondo, Sulla tipificazione di Allium lehmannii Lojac., Giornale Botanico Italiano, 121, 1-2: 47-54, 1987) che hanno dimostrato che A. pallens ssp. siciliense coincide con Allium lehmannii di Lojacono. Per questi autori il gruppo A. pallens (con tre sottospecie A. pallens ssp. pallens, A. pallens ssp. tenuiflorum e A. pallens ssp. siciliense) merita ulteriore attenzione onde essere ridefinito dopo lo scorporo della specie in questione (che passa dal rango subspecifico a quello specifico). Comunque sia la pianta è ben tipificata (molto meglio che in passato) in questo lavoro degli autori citati, onde risulta - oggi - relativamente facile l’identificazione. La pianta era stata finora raccolta solo nel Trapanese (Castellammare, Monte Passo del Lupo, S. Vito Lo Capo e M. Cofano), nel Palermitano (Favorita, M. Pellegrino, Gangi, Petralia, Castellana, Alimena, Sferracavallo, Monte Gallo e Monte Catalfano) e nei dintorni di Capo Passero (vedi F. M. Raimondo, L. Gianguzzi, V. Ilardi, Quad. Bot. Ambientale Appl., 3, (1992): 65-132, Palermo). E’ la prima volta che essa viene notata come presente al di fuori di questi luoghi classici. Nel sito di Caltagirone è insediata in prati aridi su substrato gessoso, moderatamente disturbati, con suolo ricco di humus e di discreta potenza (laddove il gesso affiora si afferma la gariga e A. lehmannii risulta del tutto assente).

8. Velezia rigida L. (Caryophyllaceae)
Stazione nuova per la Sicilia
REPERTO. Caltagirone, 5 km. dopo lo svincolo per S. Michele sulla strada per Gela, su gessi, m. 300 slm, territorio di Caltagirone, 27 Mag. 1995, G.Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. La specie è presente in tutta la Sicilia, ma dovunque con localizzazioni puntiformi. Sui gessi di Caltagirone la si ritrova saltuariamente in piccoli popolamenti. In questa località risulta componente di una gariga ricca di Serratula cichoracea (L.) DC., Fumana L. sp. pl., Avenula cincinnata (Ten.) Holub., Rhamnus oleoides L., Rhamnus alaternus L., etc. Sfugge facilmente all’osservazione per causa delle piccole dimensioni.

9. Serratula cichoracea (L.) DC. ssp. cichoracea (Compositae)
Seconda segnalazione per la Sicilia
REPERTO. Caltagirone, 5 km. dopo lo svincolo per S. Michele sulla strada per Gela, su gessi, m. 300 slm, territorio di Caltagirone, 27 Mag 1995, G.Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. La sottospecie, assente dalla Sicilia per gli autori classici (per tutti vedi S. Pignatti, Fl. Ital., 3:170-171, 1982), era stata segnalata da Bartolo et al. nel 1992 come presente a Pietraperzia (CL), Enna e Pergusa (EN) (vedi Bartolo, Minissale, Pulvirenti, Scelsi, Spampinato, Segnalazioni floristiche italiane, 662-672, in Inform. bot. ital., 24; 1-2: 47-50, 1992, Firenze). Con la nuova stazione di Caltagirone (CT) si amplia il suo areale siciliano, che appare come gravitante sulla parte centro-meridionale dell’Isola. La pianta entra a far parte della gariga su gessi già citata (vedi Velezia rigida). Caratteri inconfondibili della sottospecie sono la seghettatura delle foglie (intere in ssp. mucronata) e la presenza di foglie nella parte sommitale dello scapo (lungamente nudo in ssp. mucronata).

10. Paronichya capitata (L.) Lam. (Caryophyllaceae)
Stazione nuova nel Catanese
REPERTO. A Grotte S. Giorgio sui pendìi calcarei che guardano a sud, m. 50 slm, in piccole conche colme d’acqua d’inverno, territorio di Catania, 13 Apr 1994, G.Giardina (CAT).
OSSERVAZIONI. Si tratta di una pianta poco comune in Sicilia, presente sulle rupi calcaree molto aride dell’interno, nonché su rupi vulcaniche. Era già nota per il Catanese per le due località di Palagonia (Gussone et Lojacono collectores) e di Militello Val di Catania (Tineo collector) (vedi Lojacono, Fl. sic., 2-II, Palermo, 1904, pg. 260 sub Paronichya nivea R. Sch.) e per la Sicilia centrale sulle serre e boschi Mimiani (ibidem, pg. 260). Successivamente al lavoro di Lojacono non si sono avute più notizie su questa entità, che comunque dovrebbe continuare a esistere nei vecchi siti, inospitali e pertanto poco soggetti a disturbo di qualsiasi natura. La nuova stazione che va ad ampliare l’areale siciliano della specie si colloca in un habitat degradato ma tuttavia floristicamente ricco, intermedio tra la gariga e il prato arido, impoverito di humus e con roccia affiorante in vasti tratti. Accompagnano questa entità varie altre specie delle garighe come Petrorhagia illyrica (L.) Ball. et Heyw., Petrorhagia prolifera (L.) Ball. et Heyw., Silene nocturna L., Micromeria graeca (L.) Bentham, etc. L’habitat è progressivamente eroso dall’espansione della cava di calcare di Grotte S. Giorgio che potrebbe prima o poi portare alla scomparsa della collinetta con tutto ciò che vi sta sopra.

FLORA MEDITERRANEA 6 - 1996

Girolamo Giardina

DICHANTHIUM ANNULATUM (FORSSK.) STAPF. NEW TO EUROPE

The genus Dichanthium Willemet includes several species mainly spread throughout the Old World tropics and Australia. According to Clayton (1980) in Europe this genus is represented by D. ischaemum (L.) Roberty, occurring throughout the-mainland, and by D. insculptum (A. Rich.) W. D. Clayton being present only in Sicily and Africa. Among the taxa known as occurring in Africa there are also D. bladhii (Retz.) W. D. Clayton and D. annulatum (Forssk.) Stapf.

In September 1996 a population of D. annulatum has been found in a clayish area in the territory of Adrano (E. Sicily). Given the interest of this species which is new to the European flora, a description of its main morphological characters together with a new iconographic plate and some intormation on the location and ecology is provided. Furthermore, a morphological comparison between D. annulatum and D. insculptum is made. This, in order to facilitate other field records at least in other Sicilian localities where D. annulatum is líkely to occur.

The question whether this species is alien or native to Sicily is not considered here. However, as regards its taxonomical identity, the population found in Sicily undoubtfully belongs to D. annulatum since the morphological characters obscrved in both dried specimens and living individuals agree with literature and herbarium data. The following description, referring to the Sicilian population, substantially corresponds to the latin one provided by Boissier (1884) on the basis of the original description (sub Andropogon annulatus) by Forsskal "perennial; caespitose, fibrous root; erected or ascendent culms, simple or branched, in their nodes long-bearded; glaucous, linear, plane leaf-blades, in the lower page sparsely pilose; ligule shortly truncate, with 2-6 digitated and linear spikes; rachis and pedicels pilose; spikelets oblong, obtuse and plane in their back; lower floret reduced to the lemma. Glumes subcoriaceous, oblong-linear in the edge and sometimes ciliate in the back, the lower one obtuse and multi-nerved, the upper acute and almost without nerves. Lemma reduced to the awn alone, twisted in its inferior part and geniculate, six times longer than the spikelet, palea nulla, spikelet pedicelled male or sterile not awned".

Regarding the discrimination among D. annulatum and some other taxa likely occurring together in Italy and in N. Africa, it can be considered that D. annulatum differs from both D. ischaemum and D. bladhi (Retz) W. D. Clayton (distribution: throughout the Old World tropics (Clayton 1977)) because of the long-bearded nodes in the culm, naked and short pilose in D. ischaemum and simply pubescent in D. bladhii. Moreover the species has a fibrous, caespitose roots whereas this is creeping in D. ischaemum; in addition the awns are very long in D. annulatum and short in D. ischaemum. D. bladhii is almost creeping habit whereas the other species is well erected, with a robust culm (but geniculate in lower part). Moreover the glume of the sessile spikelet is clearly tridenticulate in the higher edge in D. bladhii, whereas it is simply obtuse in D. annulatum.

As the morphological differences between D. annulatum and D. insculptum in Sicily are concerned, they are synoptically represented in the Table 1

.Table 1. Morphological comparison between D. annulatum and D. insculptum

In addition, the same discriminant characters are partly put in evidence by comparing the illustrations of D. annulatum (Figs. 1, 3) and D. insculptum (Fig. 2). Other meaningful differences concern the inflorescences which are verticillate racemes in D. annulatum, and assembled in a common axis (primary rachis). As regards the ecology, the two species are different: D. insculptum needs arid habitats, while D. annulatum grows in humid habitats but it is not disturbed by an intense evapo-transpiration of the soil.

Its preferred sites are near little canals and some other artifacts for field irrigation.

Plate 2. Morphological particulars of Dichanthium insculptum (A. Rich.) W. D. Clayton

More detailed ecological information on the Sicilian population of D. annulatum can be assumed from the characteristics where it was found. This site is located in the territory of Adrano (E. Sicily), in "Contrada Garroffo", throughout the edges of the Saja Pignataro, which is a canal about 350 m long at 270 m. s.l.m., (cartographic reference IGM Scale 1:25000, Sheet 269 I N.E. (Adrano) and 269 I N.O. (Centuripe) (Fig. 4)*) that carries water from the Simeto river to some cultivated fields for irrigation purposes. The geology is characterized by clay basement on which the basalts of the volcanic building of Mount Etna rises. The area has a pronounced acclivity and is crossed by some polluted water-courses coming down from some inhabited sites located at a higher level on the slopes, among which there is also the little town of Adrano.

Plate 3. Photo of an inflorescence of Dichanthium annulatum (Forssk.) Stapf.

Along the Saja Pignataro D. annulatum grows among the tufts of Cymbopogon hirtus (L.) Janchen, Inula viscosa (L.) Aiton, and some other synanthropic species whose ecology is somewhat depending on moist soils, as for instance Phragmites australis (Cav.) Trin., Panicum repens L., Cyperus laevigatus L., Juncus acutus L., Verbena officinalis L., Cirsium creticum (Lam.) D'Urv. subsp. triumfetti (Lacaita) Werner, Rumex crispus L., etc. In fact, among the species belonging to the genus Dichanthium, certainly D. annulatum shows a greater aptitude for the anthropized places, that are the typical habitats where it occurs throughout its large distribuion area including Morocco, Egypt. boreal Africa either mediterranean and sub-saharian (Sudan and Etiopia), Iran, Cape Verde, South-Africa, India and Australia.

A specimen of D. annulatum trom the Saja Pignataro is kept in the Herbarium Mediterraneum of Palermo (PAL).

* Curator's note: This plate is not here put.

References

Boissier, P. E. 1884: Flora orientalis 5(2).—Genevae et Basileae.
Clayton, W. D. 1977: New grasses from eastern Africa. Studies on Gramineae: 12.—Kew Bull. 32: 1 -4.
--------------- 1980: Dichanthium Willemet.—P. 266 in: Tutin, T. G., Heywood, V. H., Burges, N. A., Moore, D. M., Valentine, D. H., Walters, S. M. & Webb, D. A. (ed.), Flora Europaea 5.— Cambridge University Press.
Maire, R. 1952: Flore de l'Afrique du Nord 1.—Paris.
Pignatti, S. 1982: Flora d'ltalia 3.—Edagricole Bologna.

Address of the author: Prof. Girolamo Giardina, Via Lorenzo Bolano 4, I-95122 Catania, Italy.

INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, Vol. 29, n. 2-3: 290, 1997
Rubrica Segnalazioni Floristiche Italiane - Scheda n. 884

G. GIARDINA. Via Lorenzo Bolano 40, Catania.

884. Picnomon acarna L. (Compositae)
Reintegrazione della specie nella Flora di Sicilia (segnalata nel 1789 da B. Ucria)
REPERTI. Contrada Nipitella, pineta a Pinus halepensis rada su calcareniti, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m. 80 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Contrada Cappellaris, pineta rada a P. halepensis su calcareniti, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 60 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Fattoria Castelluccio, pineta a P. halepensis con buona copertura su suolo sabbioso con lettiera, substrato marnoso, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, pendenza lieve, m 50 s.l.m., G. Giardina (CAT, FI); Molino del Riso, gariga sostituente pineta a P. halepensis dopo incendio su suolo sabbioso, confrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 50 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Contrada Anguilla Fossone adiacenze Molino del Riso, pineta a P. halepensis su suolo sabbioso, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 50 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI); Contrada Anguilla Fossone adiacenze Case Buffa, gariga sostituente pineta a P. halepensis dopo incendio su suolo sabbioso, marne affioranti, contrafforte delimitante la Valle dell'Ippari, esposizione sud, m 50 s.l.m., territorio di Vittoria, 17 Apr 1989, G. Giardina (CAT, FI).
OSSERVAZIONI. La specie era stata segnalata da GUSSONE (Fl. Sic. Prodr. Neapolis, 1828) che la dava per presente a Vittoria, Comiso, Scoglitti e Gela. Successivamente tuttavia now era stata più notata né tantomeno cercata dagli studiosi che si sono recati sul posto. La fitosociologia della specie nella Valle dell'Ippari è stata recentemente analizzata (BARTOLO et al., Boll. Acc. Gioenia Sci. Nat., 20: 330, 141-148, 1987), ma senza aggiornamenti sulla localizzazione stazionale. Una nostra ricerca rivolta a verificare le originarie segnalazioni di Gussone ha dato esito del tutto negativo per Comiso, Gela e Scoglitti. Dagli ultimi due siti la specie è probabilmente scomparsa, dato l'alto grado di antropizzazione. Ulteriori ricerche andrebbero fatte per Comiso. Riguardo a Vittoria le sei stazioni qui riportate si caratterizzano per la netta disgiunzione topologica. Evidenziano tuttavia un'ecologia alquanto omogenea: Cistus clusii predilige suoli arenacei e generalmente decalcificati nonchè stazioni fortemente assolate. La specie si comporta come pirofita a risposta differita: scompare dopo il passaggio del fuoco e riappare massicciamente dopo circa 5/ó anni. Riduce fortemente la sua presenza in comunità da molto tempo non toccate dal fuoco.

FLORA MEDITERRANEA 9 - 1999

W. De Leonardis, G. Giardina & A. Zizza

Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. humilis (Guss.) De Leonardis, Giardina & Zizza, comb. et stat. nov., a taxon growing in Sicily

Abstract

De Leonardis W, Giardina G., Zizza A., Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. humilis (Guss.) De Leonardis, Giardina & Zizza, comb. et stat. nov., a taxon growing in Sicily. - Fl. Medit. 97-111. 1999 ISSN 1120-4052.

The status of the Linaria growing in southern Sicily and taxonomically near L. multicaulis subsp. multicaulis is discussed. Despite this entity being very distinct from the subspecific type, there has been a tendency to overlook it in recent literature. Previous descriptions of this entity, originally named L. stricta (L.) Miller var. humilis Guss. (b. humilis in the protologue), do not sufficiently reflect its natural variability. We provide a new description better defining its characteristics in its natural populations, and present the new combination Linaria multicaulis subsp. humilis with the lectotypification by a specimen preserved in NAP from Gussone’s original material. We also show that this taxon is distinct from similar ones not described at the time of formulation of the basionym.

Introduction

The entity originally described by Gussone as Linaria stricta var. humilis Guss. (Gussone 1828: 166) has had an unstable taxonomic and nomenclatural history. Recently, the taxon has tended to be forgotten in the current lists of accepted taxa, probably due to its rarity and to its scarcity in the larger herbaria.

A few years after its publication, Gussone gave it the rank of species as L. humilis (Guss.) Guss. (Gussone 1843: 123). Shortly afterwards, Bertoloni (1844: 354) appeared to agree with this opinion, but he considered both the Gussone’s names as synonyms of Antirrhinum supinum Sibth. & Sm. Similarly, Nyman (1878: 538) and Cesati, Passerini, Gibelli (1886: 348) accepted, though doubtfully, Gussone’s new taxonomy. A return to Gussone’s original view was expressed by Caruel, who, however, proposed the new combination, L. heterophylla Desf. var. humilis (Guss.) Caruel (Caruel in Parlatore 1883: 636). This last name was preserved by Fiori (1926: 333), but without mentioning Caruel as the author of the combination. In Pignatti’s Flora (Pignatti 1982: 544), the entity was omitted. Chater et al. (1972) in Flora europaea did not mention this subspecies, or justify the omission of this well-known entity. In 1978, in the monographic work on Linariae with wingless seeds in the western Mediterranean by J. Viano (1978), this entity reappeared as "Linaria heterophylla Desf. subsp. stricta (Guss.) Viano var. humilis (Fiori) Viano comb. nov.", a variety distinct from the one growing in northern Sicily (of equal rank), i.e., according to Viano, "L. heterophylla Desf. subsp. stricta var. stricta". So Viano substancially confirmed Caruel’s choice, though erroneously attributing the priority to the name to Fiori. But Viano’s re-evaluation was based exclusively on literature sources without a critical review of herbarium specimens. In the most recent work by Sutton (1988) on the tribe Antirrhineae the author opted to forget the taxon.

We came across this entity by pure chance at Madonna del Piano in the territory of Grammichele (Sicily) in the summer of 1996. On that occasion one of us (Giardina) discovered a population of individuals characterized by their shortness (30 cm), flowers at anthesis with a short spur (8-9 mm) and loosely distributed along the stem (arranged in raceme) and capsules relatively large.

We believe it is now opportune to re-evaluate this taxon.

Fig. 1. Morphological comparation between Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. humilis (Guss.) De Leonardis, Giardina & Zizza and L. multicaulis (L.) Miller subsp. multicaulis (for each feature L. multicaulis subsp. humilis is on the left, L. multicaulis subsp. multicaulis on the right).
A) Frontal view of the corolla; B) Side view of the corolla; C) Capsule; D) Bract of the flower pedicel; E) Opened calyx; F) Leaves of sterile branches; G) The whole plant of L. multicaulis subsp. humilis in an individual about 57 cm high.
Note: 1. The divergence of the lobes of the corolla in L. multicaulis subsp. multicaulis in opposition to their parallelism in L. multicaulis subsp. humilis, the different distance between the corolla crests, the different base in the central lobe of the abaxial lip; 2. The difference in the opening of the corolla base; 3. The cornered corolla base in L. multicaulis subsp. multicaulis; 4. The different shape of the pedicellar bract with a quasi-spatulate outline in L. multicaulis subsp. humilis; 5. The different shape of the superior right lobe of the capsule; 6. In the part G of the figure, the erect character of the stems (not supino-ascending), as well as the lax distribution of fruits along the high part of the stem.
The part G of the figure was drawn from a specimen collected at Contrada Molara on 04.05.1997 quoted here in Specimens seen.

Based on an accurate analysis of material in the field, comparison of herbarium specimens and a review of the most recent literature, we found Gussone’s original taxonomy correct, but following the recent revison of Sutton (1988), we believe it must be attributed to Linaria multicaulis, as a subordinate taxon.

Individual variability in Linaria multicaulis subsp. humilis

Field-gathered specimens gave rise to a problem of variability. When we returned in April 1997 to the same locality as July 1996 (Madonna del Piano), we found a population of Linaria composed of rather tall individuals (55-60 cm.) mixed with some much shorter ones. After comparing the summer entity with the spring specimens, we concluded that they were identical in seed morphology and were in considerable agreement with various other characters. We suspected that we were observing a single entity which showed variability in height attributable to the ecological conditions of its habitat. Our hypothesis was confirmed by a later discovery at Contrada Molara di Santo Pietro on 4 May 1997, not far from the classic localities of Gussone’s Linaria, where the height of individuals also varied considerably, ranging from 5 to 60 cm with a frequency peak of 15 cm.

 

Fig. 2. On the left side Linaria multicaulis (L) Miller subsp. multicaulis and on the right one Linaria multicaulis (L) Miller subsp. humilis.
Note: the inflorescence very dense in L. multicaulis subsp. multicaulis and lax in L. multicaulis subsp. humilis, the lobes of the corolla more divergent and the spur longer in the first one. Note also the slight curvature of the spur in the latter one.

It is clear that Gussone collected a set of samples that was not truly representative of the variability of the natural populations since he unintentionally selected only short and very short specimens. As a result, the description inserted by the author after the protologue is incomplete and a distorted picture of the natural variability of the populations.

Fig. 3. Photo of the sheet of the original Gussonean material containing the specimen of Linaria multicaulis subsp. humilis lectotypified on Dec. 4th 1997. This sheet is saved at the Herbarium of Naples (section Herbarium Gussone Sicilia) NAP. The original label manu gussonei not showing the complete date of gathering, but only the locality (Comiso) and the month (April) can be seen. The lectotype is the specimen at the bottom on the left.

 

Fig. 4. Left: ripe capsule of Linaria multicaulis ssp. heterophylla.
Right: ripe capsule of Linaria multicaulis ssp. humilis. This figure shows the different lengths of the flower pedicel and calyx-lobes in relation to capsule size.
(Drawings from specimens on 10.10.1886, Herb. Cosson (P) (subsp. heterophylla) and on 04.05.97 collected by Giardina at Contrada Molara (CAT) (subsp. humilis); both are quoted in Specimens seen).

On the contrary, Lojacono Pojero (1904: 129) selected only the tallest individuals from a natural population at Madonna del Piano, assigning them to a new variety of L. stricta, that should have included some populations growing at Capaci and in some other localities around Palermo and Trapani. This variety, which he named L. stricta Sibth. & Sm. var. gussonei, appeared to differ from the type by its narrower leaves, the flowers always yellow (the type has flowers that range from chrome-yellow on Mt. Etna to pale-yellow in the Palermo and Trapani areas) and its lower height. Since only one species of Linaria - which is very variable in height - belonging to sect. Versicolores exists at Madonna del Piano, and this is Gussone’s taxon, it is clear that Lojacono was dealing with an entity already described, at least when referring to populations of Madonna del Piano. We looked for specimens of this in PAL, CAT and FI, in order to find a nomenclatural type. Only in PAL did we find sheets containing specimens gathered in places quoted in the protologue (syntypes). So we have selected a specimen from Madonna del Piano for the lectotype of L. stricta Sibth. et Sm. var. gussonei Lojac.

L. stricta Sibth. & Sm. var. gussonei Lojacono in Fl. Sic., II (2): 129, 1904. – Lectoypus: "Linaria stricta = non reticulata, Madonna del Piano, 13 aprile 1824, s.l." in Fasciculo secundo, folio secundo Linariae strictae, in Herbario Siculo (PAL).

L. stricta Sibth. & Sm. var. gussonei Lojac. is nowdays a synonym of Linaria multicaulis subsp. humilis. The specimens from Catania, Trapani, Palermo, Marsala and Messina, also quoted in Lojacono’s protologue, are a mixture of specimens matching exactily the variation of the subspecific type Linaria multicaulis subsp. multicaulis, and ones resembling a forma little different from the type. In any case we don’t want here to deal with the problem of their taxonomical framing.

Observation. It is singular that in his diagnosis (and in the subsequent description) of Linaria stricta subsp. humilis (protologue in Gussone 1828: 166), Gussone does not give details of the calyx-lobes. Later, however, in Fl. Sic. Syn. Gussone (1843: 123) gives his entity species status and redescribes it adding "calicinis laciniis immarginatis" (this feature was then adopted by all later authors in their descriptions). In contrast, direct observation in the field shows that individuals with calyx-lobes without winged, or quasi-winged, edges are extremely rare and found only in populations that continue to flower until late summer, when the plants are at the end of their annual biological cycle. The Gussone specimens, on the contrary, all collected in April when growth is luxuriant and preserved in NAP, all (!) have calyx-lobes with evident, large winged edges, exactly like our recently collected specimens. Although inexplicable, the incongruity of the phrase "calicinis laciniis immarginatis" is in any case secondary, at least from a formal taxonomic viewpoint, because the author did not apply it to the protologue of our entity but to a later "status novus", which was not acknowledged as sufficiently justified by several subsequent authors (Caruel in Parlatore 1883, Fiori 1926, Viano 1978) and ourselves.

Taxonomy

For the taxonomy of our entity we refer to the recent revision of Sutton (1988) of the tribe Antirrhineae (which includes the genus Linaria). This author demonstrates, on the basis of a publication of Linnaeus in 1737 (Hort. Cliff., 1737 quot. in Sutton, 1988), that the latter used a descriptive phrase that was identical to the one later found in Species Plantarum in 1753 (quot. in Sutton, 1988: 445) in the diagnosis of Antirrhinum multicaule. From this fact one can infer that in these two works he was talking about the same entity. From the datum regarding its distribution "crescit in Sicilia, circa Panormum & alibi" one can deduce that he had in mind the entity of Boccone in Icones Descr. (Boccone, 1674) which Boccone had already described with the phrase Linaria sicula multicaulis, molluginis folio. Therefore, taking into account the revision by Miller in 1768, the correct name for the Linaria currently known as Linaria heterophylla Desf. or Linaria stricta Sibth. & Sm. is Linaria multicaulis (L.) Miller 1768 (Sutton 1988).

This entity, according to Sutton (1988), can be divided into four taxa at the subspecific level:

Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. multicaulis, from Sicily and Calabria;

Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. heterophylla (Desf.) D. A. Sutton, from Algeria, Morocco and Tunisia;

Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. galioides (Ball) D. A. Sutton, from Morocco;

Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. aurasiaca (Pomel) D. A. Sutton, from Algeria and Tunisia.

Our subsp. humilis, despite having some characteristics resembling the latter two subspecies, is clearly a distinct entity due to the different seed morphology (see Sutton 1988: 447). The subsp. galioides has a marked vegetative reproduction, fertile branches often with verticillate leaves and an inflorescence dense in fruit. The subsp. aurasiaca is well differentiated by its small capsule, short pedicels and glabrous calyx-lobes. These latter are noticeably pubescent, even on the interior face, in our entity. Subsp. humilis also differs from both subsp. multicaulis and subsp. heterophylla in several other morphological features, as we report below. It is, therefore, a distinct subspecific entity.

More recently, Dobignard (1997) has published two new subspecific taxa:

L. multicaulis subsp. gigantea (Dobignard & D. Jordan) Dobignard from Morocco;

L. multicaulis subsp. pseudosupina (Ball) Dobignard from Morocco.

The additional data do not change our conclusions because of the strong affinities of the subsp. gigantea with L. multicaulis subsp. heterophylla and subsp. pseudosupina with L. multicaulis subsp. galioides.

The original material of the Gussonean basionym

Our entity was never described at the subspecific level. However, we accept the historical datum represented by the epithet "humilis" contained in the original basionym Linaria stricta Sibth. et Sm. var. humilis Guss. Fl. Sic. Prodr. II, 1828 p. 166. We have therefore assigned it to a stat. nov., so that the new name becomes Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. humilis (Guss.) De Leonardis, Giardina & Zizza.

The protologue of the basionym var. humilis Guss. does not give a nomenclatural type, even in the form of a figure. However the protologue includes a reference to a plate that was never published by the author ("Ic. Fl. Sic. t. 308", ref. Gussone, 1828: 166). The quoted publication (Ic. Fl. Sic.) is probably related to Flora Sicula sive descriptiones et icones plantarum rariorum Siciliae ulterioris Francisci I Borbonii jussu edita, a work being compiled at that time but never finished, of which only the first 16 pages, not including the genus Linaria, were printed in 1829 (quot. in Pasquale 1871: 28) and whose manuscripts were perhaps lost.

In addition, the protologue makes no reference whatsoever to field specimens. It contains only some collection localities (Vittoria, Comiso and Dorillo). A search in the Naples Herbarium (NAP) allowed us to find in the section Erbario Gussone Sicilia some folders containing Linaria multicaulis subsp. humilis (sub Antirrhinum strictum b. humile) from Vittoria and Comiso (there are no specimens collected at Dorillo). Data on the collector and the date of gathering are totally absent on these folders (and on sheets inside) but, since Gussone normally cited the collector when this latter was not himself (La Valva, 1993; Pasquale, 1871), it is logical to presume that he personally collected all these specimens. This hypothesis is corroborated by the absence of labels by other authors and by the autographic handwriting on the existing labels.

The collection date is absent because the specimens were almost certainly collected before 1824 (according to Pasquale (1871), the year in which Gussone began to register the exact collection dates). Examination of two unpublished manuscripts by Gussone, kept in the library of the Facoltà di Agraria of Naples at Portici, revealed that some specimens of an unpublished (new) Linaria were collected on 21 April 1819 in Vallone Scarparello, between Comiso and Vittoria.

It is quite likely that it was the same species we are discussing here. According to Pasquale’s report (cited here and confirmed by the above-mentioned manuscripts), the 1819 field-trip was the only occasion on which Gussone gathered Linariae at Vittoria and Comiso (taking into account that on his next - and last - trip in 1820, mentioned by Trotter (1948), there was no evidence of any further gathering of Linariae). But even in the improbable case of two separate collections, the extreme homogeneity of the collected material is undeniable. This observation forces us to believe that all the specimens known were taken into account by the author when writing his protologue. In conclusion, since this material was collected from the localities cited in the protologue, it is correct to assert that it is the original collection of Gussone’s syntypes, and so can and must be used for the procedure of lectotypification.

The best preserved specimen that most corresponds to the diagnosis of the protologue, collected at Comiso, was selected as the lectotype, being marked to distinguished it from the others on the same sheet, on 4 December 1997, under the new combination of Linaria multicaulis subsp. humilis. We mailed new specimens from our new collections (topotypes) to the herbaria of CAT, PAL, NAP, FI and K, with the aim of giving interested scholars the possibility of examining the morphology of this taxon without having to consult the section Herbarium Gussone Sicilia in NAP. We present a new description of the taxon below, based on our field observations of many specimens, illustrating the natural variability of all important characters ignored or barely mentioned in Gussone’s description.

Tab. 1. Notable character differences between Linaria multicaulis subsp. humilis and Linaria multicaulis subsp. heterophylla.

Linaria multicaulis (L.) Miller subsp. humilis (Guss.) De Leonardis, Giardina & Zizza comb. et stat. nov. (Iconographia: Fig. 1 the whole plant in G and only drawings in the left side of particulars A, B, C, D, F - here).

Basionymus: Linaria stricta Sibth. et Sm. var. humilis Guss., Fl. Sic. Prodr., 1828.

Lectotypus (selected here, label without date – only the month – and without collector – likely Gussone): Comiso, s.d., s.l., "Antirrhinum strictum b. humile, quondam A. supinum, Apr. Comiso". Folium quartum fasciculi Linarie strictae b. humilis Herbarii Gussonei Siciliae (NAP).

Tota collectio Gussone: in Herbarium Gussone Sicilia (NAP) there are five folders containing specimens of Linaria multicaulis subsp. humilis. They are, according to the succession established by Gussone:

a) Vittoria and Comiso, in april, 4 specimens. Manu Gussonei "Vittoria, Comiso, Apr." ; b) A folder which is a copy of the previous (a), without any information about date, locality, collector, with 3 specimens; c) Comiso in april with 2 specimens. Manu Gussonei "Comiso, Apr."; d) Comiso in april, with 5 specimens (this folder contains the lectotypified specimen, already quoted); e) Vittoria in april, with 9 specimens Manu Gussonei "Vittoria, Apr.".

Synonymi:

Linaria humilis Guss., Fl. Sic. Syn., 1843.

Linaria heterophylla Desf. subsp. humilis (Guss.) Caruel in Parlatore, Fl. It., 6, 1883.

Linaria stricta Sibth. & Sm. var. gussonei Lojac., Fl. Sic., II (2), 1904.

Description

Annual, 5-60 cm, with a fusiform root truncated at the top, bearing numerous sterile branches and some fertile stems. Sterile branches lying on ground, up to 25 cm long of various leaf types: with very long, linear and 4-verticillated leaves; with short, large and 4-verticillated leaves; with long and not verticillated leaves. Flowering stems 5-60 cm, little branched, glabrous, with scattered leaves up to 5.4 cm long. Inflorescence a long raceme, 25 cm at anthesis with flowers not compactly but loosely scattered on stem, with flower buds showing long calyx-lobes. Ripe fruits regularly and loosely arranged on the stem, with an average distance between pedicels of 4.5-7 mm. Bracts at the base of flower not growing during ripening, c. 9 mm long with simple and glandular hairs. Pedicels up to 11 mm in ripe fruit, but 9 mm in flower, with simple and glandular hairs. Calyx 6 mm, lobes with herbaceous central part and membranaceous wings, the herbaceous part enlarging towards the top and the winged part contracting, simple and glandular hairs present, also on the internal face of lobes. Corolla yellow, with adiaxal lip surrounded by very large lobes with central parallel axes. Abaxial lip (palato) with two crests spotted orangey-red very close together on the gibbose part. Total length of corolla 20-21 mm, of which 8-9 mm attributable to the spur. The small lobe in the middle part of abaxial lip triangular with a large base. Ripe capsule very large, 9 mm, 20-30 seeds, asymmetric and retuse with two apical convexities, the largest of which slightly curved. Seeds with a furrowed structure in which furrows are circonvoluted, shallowly, forming large mammellar structures compactly faceted with small shining facets dark violet-brown to almost black.

Fig. 5. Seeds of Linaria multicaulis subsp. humilis (A1 and A2) and Linaria multicaulis subsp. multicaulis (B1 and B2) in SEM vision.
On average the seed of the former has less smooth ridges and deeper furrows than the latter. Differences in micromorphology are not appreciable.

Differentiation of L. multicalis subsp. humilis from subsp. multicaulis

L. multicaulis subsp. humilis differs from L. multicaulis subsp. multicaulis by the following characters: sterile branches with flat leaves without a central nerve, lanceolated, (3)-4-(5) verticillated; in the type variant, leaves with elliptical section, slight central nerve, linear and 5-6-(7) verticillated. Sterile branches with frequent leaf-verticils and rare scattered leaves; in the type sterile branches with rare leaf-verticils and frequent scattered leaves. Stem leaves up to 2 mm wide; in the type up to 1.5 mm. Fruit pedicels 9 cm long; in the type 7 mm. Leaf bract 10 mm long, broader at the top, quasi-acute-spatulate; in the type, 8 mm long and with regularly lanceolate outline. Calyx larger (9 mm) with large membranaceous wings of lobes; in the type smaller (8 mm) with narrower membranaceous wings. Ripe capsule large (7 mm), bilobed at the apex with larger lobe slightly curved; in the type capsule smaller (6 mm), bilobed with larger lobe more curved. Corolla with spur about 8 mm; in the type 10 mm. Lobes of the corolla (adaxial lip) with parallel axes; in the type, divergent. Small triangular lobe in the abaxial lip with a narrow base; in the type broad. Crests in the gibbose part of the corolla nearest one another; in the type less so. Seeds with crests less smoothed and more numerous (on average) than in the type.

Differentiation from L. multicaulis (L.) Miller subsp. heterophylla

L. multicaulis subsp. humilis, despite its overall resemblance to Linaria multicaulis subsp. heterophylla, differs from the latter chiefly for the loose character of its fruiting branches (dense in L. multicaulis subsp. heterophylla) and for the considerable length of its fruiting pedicels (sometimes almost non-existent in L. multicaulis subsp. heterophylla). A more detailed comparison between these entities is shown in the synoptic Table 1. Differentiation between the two entities is summarized by the fact that the racemes of L. multicaulis subsp. heterophylla are much more compact and dense than those of L. multicaulis subsp. humilis and the fruits of the former are frequently almost sessile (these differences appear iconographically in Fig. 4). Finally, in Fig. 5 we show some differences between seeds of the three entities from the group L. multicaulis under examination. We note, however, that comparison between the number of ridges or furrows of the seeds of L. multicaulis subsp. multicaulis and L. multicaulis subsp. humilis must be done on a statistical basis.

The problem of Linaria viscosa (L.) Chaz.

In 1972 Chater, Valdes & Webb (1972) suggested the sicilian populations of Linaria (L.) Miller already under Linaria heterophylla Desf. would be better classified if included under L. viscosa (L.) Dum.-Courset (nowadays, also known as L. viscosa (L.) Chaz.). Both Viano (1978) and Sutton (1988) disagreed with this approach. We attempted to verify this problem. We examined a set of specimens of L. viscosa preserved in Spanish and Portuguese herbaria, as reported below. From our analysis, we concluded that Linaria viscosa (L.) Chaz is strongly differentiated from L. multicaulis subsp. humilis for the following characteristics:

Fig. 6. Photo of the inflorescence of Linaria viscosa from specimen P 33242 in LISU. Note the extremely reduced size of the bract of the floral pedicel.

Linaria viscosa (L.) Chaz also supine with considerable branching at the base in all individuals, even when growth is limited by stress, whereas branching in short individuals of L. multicaulis subsp. humilis occurs only at the top of the stem (basal branching is inexistent) and the habitus is erect. In the former, the fruiting pedicels are very long and the bracts very small, whereas in L. multicaulis subsp. humilis pedicels and bracts are of almost equal size (see photo in Fig. 6). From a taxonomic and systematic viewpoint the two entities are well segregated from one another.

Ecology

L. multicaulis subsp. humilis grows on the edge of garrigue and in arid meadows moderately disturbed. It frequently occurs in the ecotone between garrigue and cultivated fields. It is restricted to sandy soils, previously disturbed by ploughing. At Madonna del Piano it is scarcely present in garrigue with Helichrysum siculum (Sprengel) Boiss. and Cymbopogon hirtus (L.) Janchen, but it becomes predominant and almost exclusive along the edge of the garrigue in contact with cultivated fields. Its behaviour is similar at Contrada Molara of Caltagirone and at Dorillo. At the first site it grows on a substrate composed of yellow Pliocene sands, at the second on sands originating from mediterranean "terre rosse". Both these media are siliceous (decalcified).

Distribution

In Fig. 7 we show the distribution of the most important taxa quoted in the text.

Fig. 7. Distribution of the most important taxa quoted in the text.
A. Linaria multicaulis subsp. galioides; B. Linaria multicaulis subsp. heterophylla; C. Linaria multicaulis subsp. aurasiaca; D. Linaria multicaulis subsp. multicaulis; E. Linaria multicaulis subsp. humilis. F. Linaria viscosa.

Specimens seen

(apart from Collectio Gussone, already quoted)

Linaria multicaulis subsp. multicaulis: Italy, Sicily, Giarre, Piazzola di sosta su Autostrada CT-ME, c/o Uscita Giarre, 21.05.91, Giardina (CAT); Italy, Sicily, Paternò, Strada Paternò-Ragalna km 2, 10.04.92, Giardina (CAT); Italy, Sicily, Trapani, Su autostrada TP-PA km 4 da TP, 24.04.95, Giardina (CAT); Italy, Sicily, Adrano, Strada Paternò-Adrano c/o campo di calcio, 10.04.97, Giardina (CAT); Italy, Sicily, Monreale, San Martino delle Scale, 12.05.97, Giardina (CAT).

Linaria multicaulis subsp. humilis: Italy, Sicily, Madonna del Piano, Grammichele, 02.08.96, Giardina (PAL, CAT); Italy, Sicily, Madonna del Piano, Grammichele, 01.04.97, Giardina (PAL, CAT); Italy, Sicily, Madonna del Piano, Grammichele, 15.04.97, Giardina (FI, CAT); Italy, Sicily, Contrada Molara di Caltagirone, 4.05.97, Giardina (PAL, CAT, NAP); Italy, Sicily, Madonna del Piano, Grammichele, 16.05.97, Giardina (K, CAT); Italy, Sicily, Vallata Dirillo, Contrada Dirillo di Acate, 29.09.91, Giardina (CAT).

Linaria multicaulis subsp. heterophylla: Algeria, Ain Sefra: in dumetis et pascuis montis "Djeb. Mekter", alt. 1500-1800 metr., 3.6.1899, L. Chevalier in Herbarium Cosson /Sez. Plantae Saharae Algeriensis, sub Linaria heterophylla (P); Algeria, Blidah: aux glacieres laval, alt. 1200 m, 10.10.1886, Luizet in Herb. Mus. (Herbier D. Luizet) sub Linaria heterophylla (P).

Linaria viscosa (L.) Chaz.: Portugal, Margem do Guardiana, em frente do Pornarao, 06.1913, Parhinha, Navel & Mendes, P33242, Herbario de Portugal (LISU); Portugal, Algarve: Faro (o areias de S. Jsao da Venda) e Tavira (areiaes de S.ta Luzia), 04.1912, Parhinha & Mendes, P33243, Herbario de Portugal (LISU); Portugal, Alto Alemt.: entre Redondo e Reguengos, Herdade de Casa Bianca, 05.1909, Parhinha & Mendes, P33245, Herbario de Portugal (LISU); Portugal, S.ta Anna Serpa, 02.03.1880, Ficalho & Daveau (desumputs ex già Erbario Ficalho & Daveau), P33246, Herbario de Portugal (LISU); Portugal, S. Thiago de Caçem, 04.1886, Daveau (desumputs ex Erbario Lusitanicum - Alemtejo Littoral - Daveau), P33250, Herbario de Portugal (LISU); Portugal, Odemira, 04.1905, Sanpaio, P33252, Herbario de Portugal (LISU); Portugal, Alfeite, 05.1886, Dos Santos, P33256, Herbario de Portugal (LISU); Portugal, Alemtejo - Mara, 05.1914, Dos Santos, P56549, Herbario de Portugal (LISU); Spain, Badajoz: Màrida, Calamonte, 295 DQ 20, cuneta arenosa de la carretera, 09.11.1982, Castroviejo, 6158SC (MA); Spain, en prados secos sobre esquistos de Sierra Nevada, Majada Raspa, pr. Cortijo Haza de la Mora, WG 10.02, 1900 m. a Laujar, Almeria, s.l., (MA); Spain, pr. Malaga, "El Chorro", Vich. Gran., 09.05.1926, s.l., n. 82 (BC); Spain, Sevilla: Gaudul, Vich. Gran., 24.3.1969, s.l. (BC); Spain, Campanario, Pico orient. 1560 m, 03.07.1925, s.l., (BC); Spain, Serrata (Macizo de Màgisca) calcares, 20 julio 1925, Cuatr. (BC); Spain, Granada, Albuñuelas, Los Becardes, 1320 m, in sabulosis dolomiticis, 10.6.1977, VF 3587, Muñoz Garmendia, (BC);

Linaria stricta var. gussonei: Italy, Sicily, Grammichele, Madonna del Piano, s.d., s.l., "Linaria stricta S. et S. = non reticulata", 1st folder 3rd sheet of "Linaria stricta" (PAL); Italy, Sicily, Grammichele, Madonna del Piano, 13.04.1824, s.l., "Linaria stricta S. et S. = non reticulata", 2nd folder 2nd sheet of "Linaria stricta" (PAL).

 

Aknowledgements

We are grateful to Professors F. M. Raimondo and P. Mazzola of the University of Palermo for their help in the preparation of this manuscript; Professors S. Brullo and G. Ferro of the University of Catania for their useful suggestions; the directors of the Madrid (MA), Barcelona (BC), Paris (P) and Lisboa (LISU) herbaria for loaning historical material to facilitate our research. We are also infinitely grateful to Dr. Annalisa Santangelo, curator of the Herbarium of Naples (NAP), for her invaluable assistance. She allowed our visits to the Erbario Gussone Sicilia and guided us in the search of folders containing the specimens of L. multicaulis subsp. humilis and in the interpretation of Gussone’s handwritten manuscripts, in addition to sending us data extracted from his original manuscripts preserved at the Portici library of the Facoltà di Agraria in Naples. We also thanks Dr. G. Fichera for his help in the preparation of seeds for SEM micrography.

References

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Boccone, S. 1674: Icones et Descriptiones rariorum plantarum Siciliae, Melitae, Galliae et Italiae. – Oxford.

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Chater, A. O., Valdés, B. & Webb D. A. 1972: Linaria Miller. – Pp. 226-236 in: Tutin, T. G. et al. (ed.), Flora Europaea, 3. – Cambridge.

Dobignard, A. 1997: Nouvelles observation sur la flore du Maroc. – Candollea 52: 134-136.

Fiori, A. 1926: Nuova Flora Analitica d’Italia, 2 (III). – Firenze.

Gussone, J. 1828: Florae Siculae Prodromus, 2. – Neapolis.

– 1843: Florae Siculae Synopsis, 2. – Neapolis.

La Valva, V. 1993: La Collezione Gussone Sicilia. – Webbia 48: 515-537.

Lojacono Pojero, M. 1904: Flora Sicula, 2(II). – Panormi.

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Pasquale, G. A. 1871: Documenti biografici di Giovanni Gussone - Atti Acc. Pontaniana Napoli: 1-55.

Pignatti, S. 1982: Flora d’Italia, 2. – Bologna.

Sutton, D. 1988: A revision of the tribe Antirrhineae. – Oxford & London.

Trotter, A. 1948: Notizie botaniche, storiche e biografiche intorno a Giovanni Gussone ed al suo tempo desunte dai suoi manoscritti inediti. – Delpinoa 18 -19: 75-108.

Viano, J. 1978, Les linaires à graines aptères du bassin méditerranéen occidental. I. Linaria sect. Versicolores. – Candollea 33(1): 43–88

Address of Authors:

Walter De Leonardis, Dipartimento di Botanica, Via Antonino Longo 19, 95100 CATANIA

Girolamo Giardina, Via Lorenzo Bolano 40, 95122 CATANIA

Antonina Zizza, Dipartimento di Botanica, Via Antonino Longo 19, 95100 CATANIA.

 

 


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