Il sistema delle ferrovie metropolitane (fm)

Introduzione

Nel 1995, con decenni di ritardo rispetto ad altre città europee, anche Roma ha addottato finalmente uno schema di sviluppo della rete di trasporto che si basa sulle linee su ferro, ovvero ferrovie metropolitane (fm), metropolitane e tram. Il programma consiste, per quello che riguarda le ferrovie, non nella costruzione di nuove linee (lunga e costosa), ma nell'adattamento alle esigenze di un trasporto metropolitano dei tracciati ferroviari esistenti che già attraversano la città.

Rete integrata

La ferrovia diventa ora struttura portante per i grandi spostamenti sull'area metropolitana. L'introduzione del metrebus ha abbatuto le barriere tariffarie che ostacolavano la scelta dinamica del mezzo da parte dell'utente. Con le fm, non è più necessario portare le linee autobus regionali fin d'entro alla città. Queste infatti vengono raggruppate da varie direttrici extraurbane e attestati alle stazioni al margine dell'area urbana, in appositi nodi di scambio (per la fm3 Cesano e La Storta: direttrici Cassia, Formellese, Anguillarese, Braccianese), da dove l'utente prende il treno per raggiungere in poco tempo la sua destinazione finale. Si evitano così sprechi di tempo e di risorse e si riduce l'inquinamento atmosferico. L'integrazione della ferrovia necessita anche di buone relazioni di scambio con altri trasporti urbani, le metropolitane (per la fm3: linea A a Valle Aurelia, linea B a Ostiense), i tram (linea 8 a Trastevere, nel futuro, si spera, il tram Piazza dei Giureconsulti (Aurelio) - San Pietro - Piazza Venezia), e le numerose linee autobus urbane. Non ultimo, specialmente nelle aree periferiche, i parcheggi di scambio, che consentono di "lasciare la macchina" e di proseguire con il treno.

Nuova mobilità regionale

L'estensione della rete ferroviaria oltre i confini della città consente di saldare la mobilità fra città e regione.

• Viene facilitato l'accesso ad aree centrali per i pendolari dei paesi intorno a Roma, evitando che questi si recano in automobile in città.
• Si aprono nuove occasioni per gite fuori porta per la popolazione urbana, senza che questa deve fare uso dell'automobile. Nei treni spaziosi è possibile portare anche la bicicletta a seguito, aumentando notevolmente il raggio di azione, con benefici per la salute delle persone e per l'ambiente.

• la copertura dei tracciati ferroviari consente di ricucire parti di città divise da decenni dai binari. In alcuni casi, come avverra p.e. sul tracciato S. Pietro - Monte Mario, si possono sistemare anche aree verdi ricreative e piste ciclabili sullo spazio ricavato.
• la risistemazione delle stazioni e dei nodi di scambio sposta i baricentri dei quartieri e consente l'articolazione di nuovi spazi urbani aggregativi
• Il recupero delle aree dismesse (scali ferroviari non più attivi, aste di manovra ecc.), consente di restituire alla città spazi centrali e ben serviti, da destinare a servizi di quartiere (verde, uffici pubblici, mercati ecc. Queste aree, espropriate oltre cento anni fà con fondi pubblici, nell'ambito della costruzione delle linee ferroviare, non sono proprietà discrezionale delle FS e delle sue società (p.e. metropolis), bensì un bene pubblico, e come tale devono essere sottratte a logiche di speculazione privata.