Dati tecnici:
Lunghezza: 6 Km a/r
Difficoltà: media
Durata: 4 ore circa a/r
L'itinerario di Castelluccio
si snoda nell'entroterra del comune di Pisciotta
dove alla bellezza dei panorami marini sarà possibile alternare una natura
amena ed incontaminata.
Si parte dagli ulivi
secolari della varietà pisciottana e, passando per una classica macchia
mediterranea fatta di carrubi, mirti,
lentischi, querce...., si
arriva ad una vegetazione di alta collina con vasti castagneti, noci, ontani
della varietà napoletana ed un sottobosco di felci,
ginestre e, se si è più fortunati, more
e fragoline di bosco.
La particolarità più interessante da questo punto di
vista sono alcuni lembi di boschi di
corbezzoli, dimora un tempo di orsi bruni ormai appartenenti solo alle
leggende popolari.
Queste piante, normalmente arbusti di medio-piccola
grandezza, qui raggiungono un'altezza di dodici metri. Nei mesi autunnali e
invernali, poi, sarà possibile anche degustarne
i frutti, famosi per le marmellate che con essi si producono e per il
caratteristico, digestivo liquore.
La splendida passeggiata tra tali e tante particolarità
botaniche sarà piacevolmente inframezzata da inevitabili soste, necessarie per
ammirare gli scorci panoramici che
occasionalmente si aprono nella vegetazione.
Nella prima parte si ammirerà in lontananza il borgo
medievale di Pisciotta, arroccato sullo splendido mare del golfo
velino; nella seconda parte l'attenzione sarà attratta dal promontorio di Palinuro e dall'imponente monte Bulgheria.
Poco prima di arrivare in vetta si potrà fare una
piacevole e necessaria sosta (dopo una scalata che in 3 Km porterà da quota
300slm a quota 650slm) in un ampio spazio
di verde attrezzato: sarà raramente rilassante per la totale assenza di
rumori e per la freschezza dell'aria.
Si arriva dopo un po' ai 701 metri di Castelluccio e lo
scenario che si apre mozzafiato.
E' possibile racchiudere con lo sguardo l'intero Parco
del Cilento trovandosi al centro di un ideale abbraccio
sul mare formato dai massicci del monte
Stella, monte Gelbison e monte
Bulgheria.
Una miriade di piccoli paesini cilentani sono praticamente ai piedi dello spettatore e
quasi passano inosservati allora i resti di un avamposto militare della antica colonia greca di Elea.
Su questa rocca, infatti, i greci di Elea (per i romani Velia)
posero un “Frourion” ovvero un posto di controllo delle valli del Lambro e del Mingardo, così fronteggiando l'avanzata dei Lucani.
Si può scorgere nitidamente dinanzi a noi l'opposta rocca
(detta appunto Roccagloriosa, allora Fistelia)
e allora sembra quasi di sentir riecheggiare quei remoti conflitti.
Il momento migliore per trovarsi sul monte di Castelluccio
è indubbiamente il tramonto ma nel
ritorno, in quel caso, si presti debita attenzione alla numerosa popolazione di cinghiali
che popola questi boschi.
Per quanto può essere piacevole imbattersi nei loro “'mbruscinaturi”,
cioè vasche dove sguazzare a mò di Ippopotami, non altrettanto potrebbe dirsi
per un improvvisato faccia a faccia!