Dati Tecnici:

Lunghezza: 4 Km circa a/r

Difficoltà: Bassa

Dislivello: 400m

 

L'Itinerario del “Bosco di S. Iconio” presenta caratteristiche paesaggistiche e naturalistiche di raro spessore.

La partenza è in uno scenario da favola: ci si trova a 40 metri sul livello del mare con ai propri piedi l'estuario del fiume Mingardo che accarezza, costeggiando il mitico capo Palinuro, la collina fortificata di Molpa, gettandosi poi nel mar Tirreno in corrispondenza del sinuoso scoglio “del Coniglio” ed accanto all'imponente “Arco Naturale”.

Sarà inevitabile una ingiustificata sosta già in partenza!

La passeggiata si snoda alternando pianori affacciati sul mare della “Cala del Cefalo” e tenui salite, immersi dapprima nella verde e odorosa macchia mediterranea dipoi nel vero e proprio Bosco di S. Iconio.

Si tratta di un'emergenza botanica con, purtroppo, pochi eguali: un bosco di pini d'Aleppo; conifere dalle chiome plasmate del vento in forme di particolare e mai identica bellezza.

Tutto il percorso risulta caratterizzato dalla presenza costante del mare, che roboante si infrange sulla costa quasi verticale che si percorre in sommità.

A metà del percorso di andata ci si imbatte in una imponente struttura architettonica che permette di coniugare la ammirazione per la  natura con la percezione della sapiente opera dell'uomo.

Il maestoso “Iazzo” di S.Iconio, ricovero per il bestiame e ampio casolare di campagna, testimonia una cultura contadina che ha preservato, custodendola e vivendola, l'incolumità di questo angolo incontaminato del Parco.

Anche qui una particolarità botanica: un'ampia distesa di piantine di liquirizia, invero gradita importazione dei monaci Basiliani, antichi coloni di queste terre.

In prossimità del giro di boa si scorge il Monte S.Antonio ai cui piedi si può constatare la testimonianza ancora attuale del monachesimo greco, onnipresente in questi territori con numerosi eremi.

La piccola chiesa è dotata di un'ampio spiazzale che ci permette di ammirare un altro scenario da incanto: l'antico borgo marinaro di Marina di Camerota è al centro di una costa frastagliata che forma un ideale abbraccio sul mare tra il promontorio di Porto Infreschi, avvistabile in lontananza, e “Capo Grosso”, braccio di mare adagiato sotto di noi.

Questo piccolo capo è attraversato dal 41° parallelo, cosa che ci accomuna per un istante agli abitanti di Pechino e New York, ed è separato da un breve tratto di mare da un'isola tanto piccola quanto caratteristica, per la rada vegetazione e per la schiuma delle onde che monta sulle secche che la contornano.

In un piacevole degradare verso il mare si può, a questo punto, riprendere il sentiero di ritorno, apprezzando maggiormente, tanto minore è la fatica del procedere, tutte le bellezze di getto percepite all'andata.