Dati tecnici:
Lunghezza: 4 Km solo andata
Difficoltà: Media
Durata: 3 ore solo andata
L'itinerario “Torri
costiere” costituisce una splendida passeggiata in riva al mare tra i
paesi di Marina di Pisciotta e Marina
di Ascea.
La configurazione
proposta è destinata a coloro che, armati di una minima dose di spirito
d'avventura, intendono affrontarlo nella sua intera bellezza e difficoltà.
Si parte dal Borgo
marinaro di Marina di Pisciotta e in particolare dalla località “acquabianca”
(nome indicativo della nitidezza del mare), dove si incontra subito una torre
costiera diroccata accoccolata su di un piccolo promontorio.
Adiacente ad essa una
fresca fontana che permette un
rifornimento quanto mai opportuno e previdente!
L'escursione comincia
allorchè ci si incammina lungo la costa caratterizzata dalle tipiche “agliaredde”ovvero
pietre levigate dal mare.
Questi sassi,
generalmente di non grandi dimensioni, scandiranno il nostro passo lungo tutto
il percorso, costituendo la maggiore insidia.
Si incontra subito lo scoglio
di “meza calera” cioè di mezza cala, ad indicare, già nel nome, la
configurazione semicircolare del tracciato, che si snoda, ad arco, esattamente
di fronte al mitico capo Palinuro, costituendo un vero anfiteatro sul golfo omonimo.
Da contraltare alla
bellezza dello scenario marino funge la particolarità
della costa: talvolta degradante e densa di imponenti uliveti, talaltra
impervia e fonte di ammirazione per le ondulazioni disegnate nella roccia dal
mare.
La inusuale varietà
geologica costituisce sicuramente, per il profano e soprattutto per
l'esperto visitatore, uno dei motivi di maggiore interesse.
Sarà inevitabile, se la
stagione lo consente, cedere alla tentazione di percorrere un tratto a nuoto,
anche per la bellezza dei fondali,
chiaramente visibili ed apprezzabili.
La prima parte
dell'itinerario si conclude alla torre di
“Fiumicello” dove si dovrà guadare un torrente al suo estuario e si potrà ammirare la struttura
architettonica della fortificazione, molto meglio conservata rispetto alla
precedente.
Giova ricordare che
queste torri, di origine cinquecentesca, costituivano delle roccaforti contro le
invasioni saracene.
Da qui in avanti lo
scenario muta profondamente: la spiaggia ampia e ciottolosa è stata erosa dal
mare nella sua quasi totalità (quindi si percorreranno alcuni tratti in mare)
ma ciò ha determinato un susseguirsi di rade,
grotte ed insenature di straordinaria bellezza.
Ciò per 1 Km circa
ovvero quanto basta per arrivare all'ultimo tratto, dulcis in fundo, del
percorso.
Siamo agli
“scogli” ovvero una serie di promontori e insenature.
I primi sono
attraversabili tramite stretti cunicoli,
mentre le seconde si caratterizzano per veri e propri trampolini naturali dai quali ci si può tuffare.
Si arriva così,
sbucando dalla più grande di queste gallerie, a Marina di Ascea, con la
possibilità di un ultimo soddisfatto bagno.
Lo scenario è
fantastico con la torre “del
Telegrafo” sopra di noi e un piccolo isolotto
dinanzi.
Quest'ultima pare sia
l'isola Isacìa menzionata da
Strabone nel suo “Geografia”.
Da essa deriverebbe il
nome del paese: Ascea.
Più lontano, verso
nord, si intravede il grande parco archeologico di Velia, colonia greca e patria di Parmenide e Zenone.
Più su della torre “u
telefono” ovvero il posto telegrafico di un tempo che dà il nome alla
torre.
Punto di presidio
inglese nell'ultima guerra mondiale ora è diroccato, ma ugualmente
imponente, giusto al centro del golfo velino.
Resta il ritorno:
facendo dietro-front se si è in condizione “da giro d'Italia” oppure in
treno, grazie alla vicina stazione F.S.