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Movimento Regionale per i diritti del territorio

Bisticciano Legambiente e WWF.Ora sono un po' più verdi : si verdi di rabbia !!

Leggi l'intervista a Ermete Realacci sui bisticci tra "ambientalisti"

22 gennaio : Altra vittoria per il movimento Regionale Diritti del territorio che fa litigare anche le "associazioni ambientaliste Legqambiente e WWF.  " GENNARGENTU : Decreto da rivedere mentre il fronte ambientalista si spacca. Il parco non nasce Ronchi ha sospeso i vincoli per un anno." (Unione Sarda 22.01.2000) - Vedi Approfondimenti -

Ronchi ha deciso: rinvierà di un anno l'entrata in vigore delle misure di salvaguardia sul Gennargentu che dovevano scattare da lunedì prossimo. Il ministro ha dato l'annuncio a Montecitorio, rispondendo a un'interpellanza, aggiungendo di voler firmare «una nuova intesa che riveda anche la perimetrazione». Ronchi non ha accolto invece la richiesta del ritiro del decreto, sollecitata ieri nel vertice tra Giunta regionale e sindaci. Polemica in casa ambientalista. Il presidente di Legambiente Ermete Realacci replica al Wwf: siete troppo centralisti. (vedi approfondimenti)

Ora la Regione abbraccia gli antiparco Floris: «Ricorso alla Corte costituzionale sul decreto istitutivo»  (La Nuova Sardegna 14.01.2000)

CAGLIARI. Dopo aver cavalcato le proteste anti-parco durante la scorsa legislatura e la campagna elettorale, la giunta di Centrodestra - come primo atto della sua politica ambientale - ha riunito i comitati del «no». E il presidente Mario Floris ha colto l'occasione per annunciare la volontà di impugnare davanti alla Corte costituzionale il decreto istitutivo del parco nazionale del Gennargentu. Per la Regione, dopo oltre dieci anni, è una svolta radicale, che infatti ha già fatto esplodere molte polemiche. Floris ha dato notizia che la giunta ha dato mandato all'ufficio legale per verificare se ci sono gli estremi per un ricorso di carattere costituzionale. Dopo aver detto che la sua giunta «non è né di destra né di sinistra, né favorevole né contraria», ha spiegato che l'obiettivo è quello di verificare se «l'imposizione romana» ha leso le prerogative della Regione autonoma: «Ci muoviamo nell'esclusivo interesse della Sardegna e non vogliamo che il nostro sviluppo venga deciso fuori». Ma l'Intesa istituzionale firmata a Roma il 21 aprile 1999 da Massimo D'Alema e dall'allora presidente della Regione Federico Palomba non può essere considerata un'opposizione: è stata il frutto di una trattativa e per il parco ha previsto che la materia debba essere regolata da una «commissione paritetica». Più che gli aspetti giuridici, ieri alla giunta interessava il messaggio politico verso chi si oppone alla politica dello sviluppo ambientale. E il messaggio era appunto: le cose sono finalmente cambiate. Lo ha detto con chiarezza l'assessore al Bilancio, Pietro Pittalis, che ospitava la riunione: «Assumeremo una posizione formale di rifiuto dell'Intesa Stato-Regione sul Parco che, dunque, non verrà attuata». Da capogruppo di Forza Italia, aveva partecipato in prima persona alle numerose e rumorose manifestazioni degli anti-parco. Il ricorso è tutto da studiare, ma la volontà politica è più che chiara: rafforzare il fronte del «no». E la svolta della Regione governata dal Centrodestra ha aperto già alcuni interrogativi: quali risposte saranno date ai Comuni (non pochi) che avevano deciso di intervenire. E inoltre: se l'Intesa dovesse saltare come potrebbero essere riottenuti dall'Unione europea i 144 miliardi a favore degli enti locali, che erano stati concessi proprio nella previsione del parco? Alla riunione, oltre a Floris e a Pittalis, ha partecipato l'assessore all'Ambiente Emilio Pani, il quale ha detto che si recherà «in tutti i Comuni per raccogliere i pareri contrari e quelli favorevoli». Alla fine, hanno detto i rappresentanti della giunta, «tireremo le somme e prenderemo autonomamente una decisione, nell'interesse esclusivo delle popolazioni locali». I comitati anti-parco hanno presentato alcune richieste. In particolare ha avanzato alcuni rifiuti, come quello della nuova intesa con lo Stato elaborata dal Coordinamento dei sindaci definita «lesiva della sovranità dei Comuni». Vi è anche il rifiuto «di prevedere l'ennesimo rinvio delle misure di salvaguardia provvisoria previste dal decreto Ronchi» e la richiesta al governo di annullamento del decreto sul parco del Gennargentu. Per il parco nazionale della Maddalena ha chiesto la sostituzione dei componenti del Comitato di gestione.(filippo peretti)

martedì 30 novembre 1999

Si è svolta a La Maddalena l'assemblea generale dell'Associazione Italiana Isole Minori e durante questa importante assise si sono prese decisioni <<storiche>> e sono stati affermati alcuni importantissimi e <<rivoluzionari>> principi.   (articolo della "Nuova Sardegna")

ASSEMBLEA ANCIM «I parchi e le aree protette devono essere gestite dai Comuni»

La tutela delle risorse ambientali deve coniugarsi con lo sviluppo economico e la gestione dei servizi. Per questa ragione i comuni insulari, nel cui territorio insistono parchi o riserve naturali, hanno il diritto di rivendicarne la gestione diretta.

E nel caso in cui l'area posta sotto vincolo superi la dimensione del territorio comunale, dovrà essere costituito un organo di gestione intercomunale. Un messaggio di rottura, rispetto ai canoni usuali, è passato durante l'assemblea nazionale dell'Ancim, che si è tenuta alla Maddalena lo scorso week end. Il nuovo presidente dell'associazione Michele Giacomoantonio (sindaco di Lipari) eletto per acclamazione sabato pomeriggio e successore di Federico Costantino (collega di Capri), ha inserito questo passaggio chiave della piattaforma programmatica e rivendicativa dei comuni delle isole, dando un saggio della futura linea politica dell'Ancim.

E i parchi sono, principalmente, un patrimonio delle genti che abitano nel territorio, che si approvigionano alle fonti di utilità che questo dona, che ci vivono, nel bene e nel male. Un nuovo paradigma che si discosta da quello sinora seguito: non dovrà essere più lo Stato a farsi carico di decidere in quali termini mettere a frutto tutto ciò che l'ambiente offre, ma i comuni. No allo Stato, quindi, al massimo viene consentito a questo di svolgere una funzione di coordinamento.

Viene mandata in soffitta una filosofia, una vera e propria scuola di pensiero.Vengono rivalutate le posizioni degli anti-parco o dei partiti a condizione, alla Maddalena, come nei comuni del Gennargentu. I parchi e le riserve al servizio dell'uomo e non viceversa.

Un passo delle dichiarazioni programmatiche del neo presidente della Regione Mario Floris, richiamano questi atteggiamenti. Non esiste incompatibilità tra sviluppo sostenibile e tutela del territorio, a patto anche che le popolazioni, le categorie socieli, i pastori, gli agricoltori, i pescatori, entrino nel merito della questione.

Qualunque sia il seguito di questa enunciazione, occorre riconoscere che ha del rivoluzionario: era ora di rivendicare un diritto con la dovuta energia, ha sottolineato qualcuno. E siccome il clima si prestava all'espressione dei grandi «desiderata», qualche partecipante all'assemblea ha osato osare. Silvio Ornano, che è l'assessore al Turismo del comune della Maddalena, per esempio, ha fatto votare un emendamento alla mozione finale, nel quale ha chiesto che i comuni insulari rivendicassero la gestione degli specchi acquei e delle aree nell'immediato ridosso della costa dal demanio marittimo. O ancora, che nella rete «Europelago», una struttura di informazione e di documentazione che collega le isole minori direttamente al contesto dell'Unione europea e li rende partecipi della iniziative comunitarie, i comuni possono partecipare ai progetti. La quarta assemblea generale dell'Ancim è stata utile per la Maddalena, è servita se non altro per volare alto, per sprovincializzare il metro di valutazione e tutto quello che si trova oltre «Mezzo Passo». La Maddalena è uno dei luoghi deputati per i vacanzieri che evadono le città e puntano alla natura. La Maddalena, però, è un'isola con tutti i disagi che questa sua natura comporta. (Tore Abate)

Nota del webmaster : L'assemblea dell'Ancim all'unanimità ha recepito quanto da noi sostenuto da sempre. Infatti l'emendamento sulla gegtione dei parchi durante  l'assemblea era stato richiesto ed illustrato dal sottoscritto, presente alla riunione in qualità di rappresentante delle minoranze. Esprimo perciò la mia soddisfazione per l'accogliemento del principio che il territorio appartiene alle popolazioni residenti e mi auguro che, assieme all'Ancim ed alla nuova Giunta Regionale Sarda, presto l'ingerenza dello Stato nella vita dei comuni sia limitata alla mera funzione di controllo amministrativo.

martedì 23 novembre 1999 (La Nuova sardegna)

Gli antiparco contro Soddu e i sindaci Urbanistica, piani provinciali sotto tiro: ignorati i consigli comunali

Fuoco a volontà su Pietrino Soddu e sui sindaci galluresi rei, secondo le accuse, di far pianificare alla Provincia il loro territorio infischiandosene dei consigli comunali. Eccolo qui il succo della conferenza stampa degli antiparco del Movimento per la tutela del territorio che ieri mattina hanno parlato e accusato all'hotel President di Olbia. C'erano l'oschirese Alessio Pasella, l'olbiese Tonino Tognotti, i maddalenini Romeo Armellini e Franco Vittiello, i palaesi Domenico Manna e Agostino Spano. Tutti oppositori di giunte di centrosinistra con l'eccezione di Tognotti che a Olbia combatte contro il Polo di Settimo Nizzi. Gli antiparco ce l'hanno con il Pup, il Piano urbanistico provinciale, e con il Piano di coordinamento territoriale. O meglio, ce l'hanno con l'iter seguito dai due strumenti, che nei giorni scorsi sono stati esaminati in un incontro a Sassari tra il presidente Soddu e i sindaci, o almeno una parte di loro. Chiaro in proposito Tognotti: «Si riempiono la bocca con espressioni come democrazia e programmazione dal basso, poi non coinvolgono i consigli comunali, ovvero i rappresentanti diretti dei cittadini». Insomma, si predicherebbe bene razzolando male: «Ma questo non ci meraviglia - ha aggiunto il consigliere comunale -: Soddu è da sempre un nemico della Gallura e poi il coordinatore dei piani è Vanni Macciocco, che ha progettato anche un Puc di Olbia che adesso è inservibile». Ed ecco le accuse ai sindaci galluresi. Pasella ha definito «inaccettabile» il loro comportamento. Sia di quelli che sono andati a Sassari senza aver sentito i loro Consigli, sia di quelli che non ci sono andati e hanno lasciato che fossero gli altri a decidere per loro. Pasella ha comunque lodato l'idea dei Pup, perché rispondono all'idea del federalismo interno, e ha detto che adesso va cambiata la legge urbanistica regionale che subordina i piani provinciali a quelli regionali. Non poteva mancare un passaggio sui parchi: «C'è un ripensamento di alcuni sindaci, che adesso temono che l'applicazione del decreto per Tavolara possa creare diseconomie. Significa che avevamo ragione noi». Insomma, al fondo di tutto, per i protagonisti della conferenza stampa, c'è un principio del tipo «il territorio è nostro e ce lo gestiamo noi». Si parla di sviluppo ma uno dei punti dolenti, ovviamente, è quello della edificabilità sul mare. Così Manna si è scagliato contro «i Cogodi, i Cugini, gli ambientalisti, le lobby del Pds» ecc. Armellini, Vittiello hanno fatto più o meno lo stesso contestando il parco dell'arcipelago, l'acquisto di villa Weber e dell'Opera pia, la corsa a incarichi e progetti; e Spano, per Palau, è finito a parlare di strade e di cantieri che non gli vanno, anche in questo caso prendendosela con gli amministratori del Pds. Vittiello ha comunque annunciato che a Floris, se farà la giunta regionale, chiederanno di incontrare loro prima degli ambientalisti, che sarebbero «quattro spelacchiati», secondo lui.

 

domenica 10 ottobre 1999 (lA Nuova Sardegna)

La strana coppia contro Nizzi

Vittiello (del Polo maddalenino) e Tognotti alleati nell'attacco al sindaco per le scelte sulla riserva di Tavolara-Coda Cavallo.

ANTIPARCO Conferenza stampa al President

OLBIA. Tornano alla carica gli antiparco della Gallura, sul Limbara con Alessio Pasella, su Tavolara con Tonino Tognotti, sull'arcipelago della Maddalena, con la coppia Armellini-Vittiello.

E ce n'è stato per tutti e tutto nella conferenza stampa che hanno tenuto ieri mattina a Olbia. La sorpresa più grossa la riserva Vittiello.

Il pasdaran del Polo maddalenino, l'irriducibile avversario del centrosinistra dell'arcipelago attacca Settimo Nizzi, sul parco di Tavolara-Capo Coda Cavallo. Dice Vittiello, mostrando il «Bignami» elettorale del Polo per le libertà: «Ecco, sì, Nizzi è venuto meno al programma politico (del Polo per le Libertà n.d.w.), laddove dice che sui parchi la gestione deve essere affidata agli enti locali».

Ossia, ai comuni, enti che sono fuori gioco, come ricorda Tognotti, l'antiparco di Tavolara, seimila firme contro la sua istituzione raccolte tra Olbia, Loiri, San Teodoro. Vittiello non risparmia neanche il suo «uomo», dunque, il sindaco di Olbia. Che «fa gli accordi con Tiana e non cerca chi ha dalla sua seimila persone», ricorda ancora Tognotti.

Ma l'obiettivo del consigliere comunale maddalenino pare il suo «primo cittadino», Mario Birardi, che però a sua volta preme per entrare nell'ente gestione, al posto di Ignazio Camarda, sospinto in questo anche dalla sua maggioranza, che comincia a scricchiolare, mozione dopo mozione.

Su Tavolara, l'assist di Vittiello manda in gol Tognotti. Musica per le sue orecchie, l'attacco dell'esponente di centrodestra: «Il Comune di Olbia è fuori dalla gestione del parco di Tavolara, eppure Nizzi continua imperterrito, in perfetta solitudine, a difendere quella scelta, a ricevere Vincenzo Tiana di Legambiente, a ignorare seimila firme contro il parco». Sì, Settimo Nizzi uomo solo al comando, avverte il consigliere di opposizione. «E non si ferma di fronte a una deliberazione del consiglio comunale di Olbia che dice rivediamo qualcosa, sulla gestione. E non arretra neanche davanti all'evidenza che gli altri due comuni, San Teodoro e Loiri, non hanno terreno nel parco, almeno non quanto quello che ci mette Olbia». Dunque, quei «due piccoli sindaci di piccoli paesi è inutile che discutano, propongano, censurino: inutile». Per chiudere il suo intervento su Tavolara, sui parchi, Tognotti («mettere Edo Ronchi ministro dell'Ambiente è lo stesso che nominare Dracula presidente dell'Avis, chiarisce») chiede una revisione netta, radicale della partecipazione dei comuni.

Una revisione, anzi un azzeramento, un annullamento lo chiede anche Alessio Pasella. E non sul Limbara, il suo terreno congeniale. Invece di arrampicarsi a Punta La Marmora, Pasella si distende sulla spiaggia del parco della Maddalena: «Noi chiediamo che Arzachena, Palau e Santa Teresa ritirino le delibere consiliari con le quali hanno chiesto di entrare nel parco - attacca Pasella -. Lo diciamo perché solo così possiamo aprire un dialogo con quei tre comuni, così come vuole fare il sindaco palaese Sebastiano Pirredda. E' una condizione irrinunciabile, per noi». Rivedere e correggere: ecco i verbi degli antiparco galluresi. (r.g.)

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