Ecco a voi l'intervista a Ermete Realacci,Presidente di legambiente dopo le recenti polemiche tra la sua associazione ed il WWF. Come mai adesso bisticciano?Che non si siano messi daccordo su qualcosa di importante? Mha!!! Leggete e meditate gente...meditate !

Braccio di ferro tra gli ambientalisti

Realacci (Legambiente) replica a Pratesi: «Prima il consenso»

Ermete Realacci, non siete più ambientalisti? Chiedete, anche duramente, a Ronchi di ritirare il decreto, il presidente del Wwf Fulco Pratesi vi accusa di non essere più ecologisti. Che succede?

«Credo che Pratesi abbia il difetto di guardare alle questioni ambientaliste lontano dai problemi del territorio. Non so quali siano i meccanismi, però a volte sopravvive una vecchia impostazione centralistica e un po' autoritaria delle politiche ambientali, ma non dobbiamo dimenticarci che in mezzo ci sono gli uomini».

I segnali che l'arcipelago verde camminasse su strade diverse erano già arrivati. Tema principale: i parchi. Più centralistica e indirizzata alla conservazione la politica del Wwf, più attenta alle esigenze delle popolazioni e delle amministrazioni locali (per esempio sulla gestione) quella di Legambiente, di cui Realacci è presidente nazionale. Ora il dissenso è esploso apertamente con le accuse di Pratesi. Tanto che i dirigenti nazionali (Fabio Renzi) e regionali (Vincenzo Tiana e Gavino Diana) replicano («drammatizzazioni, forzature e anatemi non sono mai serviti nel lungo e travagliato cammino del parco del Gennargentu») e propongono una riflessione comune «alle forze sociali e al mondo ambientalista per far riprendere il cammino dell'area protetta che oltre gli obiettivi di protezione può perseguire uno sviluppo economico nuovo».

Realacci, Pratesi dice che difendete interessi di parte.

«Interessi di parte? E quali sarebbero? Legambiente ha chiesto di ritirare o sospendere il decreto perché un progetto così importante va portato avanti col consenso delle popolazioni e con la collaborazione tra le istituzioni. Condizioni che sono venute a mancare. Non potevamo far finta che ci fosse una realtà da libro Cuore. Abbiamo preferito dire: fermiamoci, guardiamo ai problemi, ricostruiamo le condizioni del consenso».

Quindi avete ancora un'anima ambientalista?

«La politica ambientale incrocia una realtà viva, la carne di questo Paese. Credo che i parchi siano per la Sardegna una grande occasione. Credo che il futuro per l'Isola si giochi nell'incrocio tra un'intelligente promozione delle aree protette e alcune produzioni avanzate, da Tiscali di Renato Soru agli abiti di Modolo. Ma questa partita non può cominciare quando il campo è invaso da facinorosi o impraticabile per neve, oppure inquinato da diffidenze o strumentalizzazioni politiche. Questa partita si deve giocare con chiarezza, in una bella giornata di sole, proprio perché è una partita importante». (L.C. L'Unione Sarda del 22.1.2000)

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