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Convegno al teatro Longobardo

'UN  PARCO  PER TUTTI'

di Francesco Nardini

Se ci si aspetta che un Comitato di gestione (per quanto provvisorio) intraprenda delle iniziative tese alla conoscenza delle particolari finalità turistiche del territorio chiamato a gestire, allora occorrerà dire che il convegno promosso nelle giornate dal 19 al 22 marzo scorso, ha centrato almeno l'obbiettivo principe della manifestazione: interessare un gran numero di relatori e convegnisti alla fruibilità del neonato Parco Nazionale de La Maddalena.

La fruibilità di cui si è discusso è stata esaminata esclusivamente sotto uno dei molteplici aspetti possibili, quella destinata - o destinabile - in futuro ai disabili, a coloro cioè che una mancata capacità motoria 'normale' inficia in parte un'appropriazione più piena e completa, ovverosia autonoma. La molteplicità degli invitati al tavolo di relazione, per altro moltissime le autorità 'portatori di saluti' contro un numero sparuto ed insufficiente di tecnici e programmatori - questi sono in ultima analisi i recettori del messaggio e gli attuatori delle misure concrete - ha fatto pensare ad un bisogno di santificazione' attraverso l'attività congressista, per un Ente che sino ad ora a distribuito piuttosto cariche e buoni propositi con pochi riverberi pratici sull'attività economica.

Solo nella serata del 19 sono iniziate a scorrere le parole degli esperti in sperimentazione turistica nei parchi e nelle zone protette. Ed allora è iniziato a prendere forma il fantasma dell'impreparazione materiale e teleologica dell'organizzazione turistica 'alternativa' dell'Italia, della Sardegna e, ovviamente, delle nostre isole classificate unanimemente 'fra le più belle del mondo'. E non è un fantasma lontano e futuribile, è qualcosa di molto più prossimo a noi, che la vastità e l'autorevolezza degli interventi a getto continuo ha sfocato, ma che rimbalzava di tanto in tanto nell'uditorio (a proposito, è scandaloso che non si riesca a riempire nemmeno il 'parterre' del teatro Longobardo, nemmeno con gli invitati).

La sensazione di una 'gita di piacere' a tempo determinato si è lungamente agitata nel teatro, eppure il tema del convegno era interessantissimo) faceva scuotere teste e affiorare sorrisi ben comprensibili. La nostra mappa antidisabilità è paurosamente carente, e non da oggi, considerato che la legge antibarriere architettoniche è anziana di parecchi lustri, le nostre spiagge sono letteralmente inaccessibili, per mancanza di strade, di scivoli, di spiazzi adeguati, di servizi igienici e ristorativi.

Un disabile potrebbe mai raggiungere la spiaggia del Relitto così com'è oggi? o Bassa Trinita? o Cala Lunga? o la Spiaggia Rosa? Immaginiamo proprio di no. E dove si andrebbe a fare la pipì, o a cambiarsi d'abito, o a prendere un bicchiere d'acqua? Quante delle cosiddette barche da traffico possiede requisiti antidisabilità, o potrebbe rendere accessibile le piagge che si visitano durante l'estate?

Questo tanto per stare nel ventaglio delle evenienze comuni, figurarsi un intervento eccezionale! Centinaia e centinaia di parole per sotterrare una realtà: da noi per i disabili manca veramente tutto, non solo strutture turistiche accessibili. Accettare questo rilievo è verificare lo stato medioevale del nostro turismo normale, figurarsi quello 'speciale', per i meno fortunati.

Parlare di 'posto più bello del mondo' in questa situazione è pura sicumera non correlata dai fatti. Se però la dottoressa Nieves Sanchiz Pons, nel suo svolazzante spagnolo, ci informa che nell'Europa vivono almeno 143 milioni di potenziali turisti fra disabili, e loro accompagnatori, allora la sicumera diventa stupidità, incensamento di se stessi. Niente di più.

Se l'architetto Dario Motti si spertica a riferire di fronte a zero professionisti isolani e ancor meno rappresentanti degli uffici tecnici comunali (*) -come si potrebbero attivare percorsi accessibili per visitare le beltà di Caprera, ci si sente risollevati, perché immaginiamo che qualcuno di fuori vede qualcosa oltre le frasi di circostanze sulle nostre (per ora) inutili e invidiate bellezze ambientali, e magari trasmetterà anche agli amministratori isolani parte di quell'entusiasmo cristallino.

E anche Alessandro Gaoso, che si aspetta che La Maddalena, isola nel vento, non ignori i suoi sforzi leonardiani per approdare alla realizzazione di una 'vela autonoma' per non vedenti come lo ha saputo fare lui sui laghi del nord Italia in acque ben più viscide e oscure, ci appare in fin dei conti un progettista che va oltre la serietà stessa delle cose che abbiamo sentito dire.

Perché tutto sommato durante il saluto finale, il presidente dell'associazione "Ampha" non è potuto salire con il suo carrozzino sul palco, e nessuno ha pensato che sarebbe stato giusto farcelo salire, solo qualche minuto non di più, perché era il padrone di casa e ne valeva la pena per quello che ha detto. Ma in queste isole solo gli stranieri fanno storia. I locali, specie se disabili, riescono a mala pena a raggiungere il primo piano del palazzo comunale. Quando non scompare la chiave per mettere in moto il servoscala.

Francesco Nardini

(*) Avremmo voluto pubblicare la relazione dell'architetto Dario Morti, ritenendola di effettivo interesse generale (sia per i tecnici, sia per tutti i maddalenini), ma non siamo riusciti ad ottenerla (a 15 giorni dal convegno). In avevamo chiesta al relatore ma. "mi è stato detto di non darla"; ci siamo rivolti agli organizzatori del convegno ( leggesi Parco ), ma dopo una settimana, al momento di andare in stampa, siamo stati avvertiti (dopo averla sollecitata) che 'erano spiacenti, ma non la avevano ancora ricevuta dal relatore. Ci scusiamo con i lettori. Se nei pmssimi giorni le 'difficoltà' di ottenere la relazione dell 'architetto Motti cadranno, saremo lieti di pubblicarla sul numero di maggio.

A.Z.

 

Questo articolo invece è il "commento" del nostro gruppo sull' <<evento>> (!).

(apparso su "La Nuova Sardegna" il 20 marzo 1999)

IL Polo <<Ai disabili si può dare di più>> 

Il modo in cui è stato organizzato il convegno "Un parco per tutti" non piace a quelli di Maddalena 2001. Per l'occasione il capogruppo Francesco Vittiello e gli altri esponenti del Polo esprimono il proprio convinto compiacimento nell'apprendere l'iniziativa del "Comitato di gestione del parco" di aprire l'arcipelago al diversamente abili e di rendere quindi accessibile a tutti le nostre splendide isole. <<Avrebbe potuto rappresentare- sostiene il gruppo consiliare -certamente un momento di cooperazione il coinvolgimento diretto nella gestione della manifestazione dei membri del nostro gruppo, ma questo non è stato possibile perché, forse, sarebbe stato troppo puntuale il controllo sullo svolgimento della manifestazione a salvaguardia degli interessi generali dei disabili.

A scanso di equivoci chiariamo che non riteniamo esagerata la cifra di circa 60 milioni destinati all'organizzazione logistica ed alla kermesse gastronomica di Stagnali, ma avremmo preferito impegnare una somma maggiore per rendere accessibili ai diversamente abili gli uffici del parco, ubicati ad un primo piano e con due rampe di scale, o gli stessi uffici comunali, ove un servo scala non funzionante e comunque limitato al solo primo piano impedisce la fruizione della casa comunale.

<<Certamente - prosegue Maddalena 2001 - avremmo preferito investire qualche decina di milioni nell'assunzione, come da noi più volte richiesto, di personale destinato all'assistenza scolastica dei numerosi alunni portatori di handicap, piuttosto che assistere ad una passerella preelettorale>>. (A.N)

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