Editoriale Aprile

Parchi  e  riserve senza senso nella futura "Provincia Gallura".

Una ventata improvvisa di ambientalismo interessato ha scippato, soprattutto durante il malaugurato "sgoverno" Palomba, all'economia della nostra isola, di cui la nautica è sempre stato il principale volano, una buona parte dei posti più belli, di fatto, effettuando una sorta di "privatizzazione" delle coste a favore di una serie di associazioni politiche e veteroambientaliste.

Infatti le norme di accesso a queste aree sono normate in maniera burocratica e nel giro di pochissimi anni, altre esperienze insegnano, si evolveranno in forme clientelari. Tutto ciò accrescerà le già enormi difficoltà di chi sino ad oggi ha navigato o lavorato nel rispetto dell'ambiente e delle leggi che normano le attività nautiche.

La Sardegna, regione che più di ogni altra ha attirato negli ultimi anni grandi flussi di diportisti nautici, grazie anche alla presenza di una serie di "marine" ben organizzate, rischia di vedere, nel giro di due o tre anni, se continuerà la politica di vincoli dissennati ed illogici sin qui seguite dall' amministrazione regionale, scomparire una delle sue maggiori fonti di reddito.

I diportisti preferiranno emigrare all'estero, le ultime stime dicono che oltre 30.000 diportisti si sono già trasferiti nei porti francesi piuttosto che sottostare ad alcune norme demenziali imposte nelle acque dell'ex-bel Paese, dove il primo che si alza comanda, dove non c'e' una norma che vada bene in due posti divers e dove un qualsiasi "sorcio verde", magari venuto da Roma, conta di più di un Amministratore locale sia esso Consigliere Comunale, Assessore o Sindaco.

In questi giorni è stata diffusa, rigorosamente ai membri del Comitato di Gestione del Parco di La Maddalena, la "bozza" del Regolamento a mare del parco e già all'interno del Comitato si sono avuti i primi scontri tra chi quella bozza la considera troppo lassista e chi la considera troppo restrittiva. Chi come me ha avuto modo di leggerla , aiutato da  da un minimo di cultura e di preparazione politica, di tale "bozza" ha capito ben poco........Zone A, Zone B, velocità, corridoi, numero chiuso, obbligo per i noleggiatori di gommoni di avere a bordo uno "Skipper del parco qualificato" e tante altre scemenze simili confortano la tesi  che solo degli incompetenti o persone che hanno interesse ad allontanare la nautica da diporto dalle nostre acque e dai nostri porti potrebbero avallare certe scelte.

A parte l'effettiva difficoltà per chiunque di rendersi conto se il proprio gozzo, magari con un motore di 6 o 15 cavalli, si trova in una zona Ma piuttosto che in una Mb o se si trova nella fascia dei 300 mt "dalle coste", le difficoltà diventano insormontabili quando si prova a dare un interpretazione delle norme di ormeggio o di quelle per calare un'ancora!! Un vero rompicapo anche per gli stessi residenti a La Maddalena. L'essenza di questa "bozza" di regolamento, per stendere il quale si è addirittura fatta una convenzione con un "laureato in scienze nautiche", è che le imbarcazioni da diporto e le imbarcazioni degli stessi armatori professionisti verranno ricacciate in fondali profondi,   senza possibilità, quindi, di dar fondo all'ancora o ormeggiare, magari ad un gavitello che attualmente non c'e' e che forse non ci sarà mai. Questo sarà la vera rovina dell'economia nautica dell'arcipelago di La Maddalena ed in buona sostanza anche dell'intero Nord Sardegna da S.Teodoro a S.Teresa di Gallura, passando per Porto Rotondo e Porto Cervo.

Quanto sopra può accadere solo se gli Amministratori locali, non solo della Maddalena, continueranno a mettere la testa sotto la sabbia come hanno fatto vilmente o magari interessatamente  sino ad oggi. La discussione pubblica nel Consiglio Comunale di La Maddalena del Regolamento per le zone a mare del parco dell'Arcipelago di La Maddalena sarà la prima occasione per "far mettere al polpo il tentacolo fuori dalla tana" .

Dovrà servire, e noi faremo tutto il possibile in questo senso, per smascherare  chi vuole affossare il futuro dell'arcipelago e sarà anche l'occasione per quegli amministratori poco avveduti di altri comuni del Nord Sardegna che stanno permettendo, magari semplicemente rimanendo in silenzio, l'istituzione coatta di altre "riserve" nel territorio e nel mare delle futura "Provincia Gallura" quali quelle di Tavolara-Capo Coda Cavallo e del Limbara.

Francesco Vittiello

Presidente Gruppo Consiliare del Polo per le Libertà "Maddalena 2001"

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