Editoriale Ottobre

L'estate è finita !

L'estate è terminata oramai e si può fare un bilancio parziale della prima stagione con le cosiddette "regole".Intanto bisogna premettere che quasi nessuno ha osservato o fatto osservare il famigerato regolamento per il traffico a mare e che l'unica norma che è stata  scrupolosamente applicata è stata quella relativa al pagamento del "tiket" sul bagno !

Nelle politiche dell'Ente Parco, troppo impegnato, con la colpevole complicità delle direzioni delle marine della Costa Smeralda, a riscuotere la "tassa sul bagno", la difesa dell'ambiente non esiste : è bastato infatti far pagare un balzello per rendere accessibile a tutto ed a tutti qualsiasi tratto di mare o di costa sul nuovo principio, evidemente "politically correct" che <<chi paga non inquina più>>, che vergogna! .

Alla luce di quanto sopra appare ancora più complice, e quindi colpevole, l'atteggiamento delle direzioni dei porti della costa prospicente l'arcipelago : con la scusa di non generare ulteriori difficoltà ai propri clienti, firmando la convenzione con l'Ente Parco che li nominati sul campo "gabellieri ufficiali" , hanno rimediato all'arroganza ed alla disorganizzazione dello stesso, procurando così un doppio danno ai diportisti. Hanno infatti reso possibile l'esazione di una tassa, peraltro di dubbia costituzionalità, come recentemente hanno affermato vari giuristi tra i quali l'ex Presidente della Corte Costituzionale, Caianiello ed hanno tolto le castagne dal fuoco all'Ente Parco che altrimenti non sarebbe mai riuscito a riscuotere tale "balzello":

I nodi sono venuti al pettine : i diportisti hanno accertato che le zone più belle dell'arcipelago erano diventate a pagamento senza alcun servizio in cambio e che la Spiaggia Rosa, perla dell'arcipelago, era diventata inaccessibile anche da terra, dove che gli unici "bagnanti" ammessi nella stessa erano.....i "guardiani del parco" e gli "ospiti" della casa del "custode"!

Per quanto attiene alla "tassa sulla pesca sportiva", principio per il quale il pescatore sportivo,  che paga ,come nel caso del diportista, diventa improvvisamente "buono" (mentre chi non paga secondo le varie Legambiente,WWf, Italia Nostra e compagnia, è uno sporco predone, inquinatore, nemico della natura ecc.ecc.) nella massa, almeno questa, non l'ha pagata praticamente nessuno. Fatto bene!!!

La chiusura con cavi tarozzati del "Passo degli Asinelli"  tra S.Maria e Razzoli (ed in misura minore anche quella del Passo del Topo tra S.Maria e gli Isolotti Stramanari) ha fatto infuriare migliaia di piccoli diportisti per i quali la circumnavigazione delle isole per arrivare a Cala Muro, in presenza di venti dal 1^ e 4^ quadrante, ha causato notevoli difficoltà, senza voler considerare i problemi di sicurezza legati alla chiusura di due passi di fondamentale importanza per l'accesso in condizioni di sicurezza al Porto della Madonna in caso di improvvisi cambiamenti delle condizioni meteomar.

Meglio non entrare nel merito delle segnalazioni  a mare (le uniche perfettamente comprensibili erano quelle poste   di fronte alla Spiaggia Rosa !) : di altre praticamente non ne esistevano ed hanno generato proteste e arrabbiature ai tanti che, anche con l'aiuto dei più moderni GPS, non riuscivano a determinare con esattezza la loro posizione per evitare eventuali   problemi con le Forze dell'Ordine ( in particolare con gli uomini il Corpo Forestale Regionale e Statale sempre molto ligi a comminare sanzioni salate !). Infatti anche con questi sofisticati strumenti, per il loro costo non accessibili certamente alla maggior parte dei piccoli diportisti, non è possibile determinare esattamente la propria esatta posizione visto che il sistema da, volutamente, degli errori che in mare significani "scarti" di centinaia di metri da una parte o dall'altra!

Che schifo! Non solo i maddalenini (ed in generale  tutti i diportisti) si sono visti calare dall'alto una serie di regole demenziali fatte solo per generare ennesima "sfiducia" verso istituzioni di uno Stato protervo ed arrogante subendo danni ancora non facilmente quantificabili, ma hanno subito anche la beffa di non aver avuto alcun ritorno economico! Altro che  vantaggi del parco, come qualcuno ostinatamente continua ad affermare!

Perchè non sono stati applicati i principi sanciti dalla legge 142/90? Perchè non è stato applicato lo "Statuto" della Regione Sardegna? Perchè il Consiglio Comunale (con la complicità di alcuni uomini dell'amministrazione di sinistra in carica, troppo occupati a spartire potere,poltrone,strapuntini  e prebende tra i propri  "amici") non ha fatto sentire prima la propria voce? Perchè non è stato applicato il principio (di comodo), tanto caro ai "sinistri" uomini di governo nostrani, della "Concertazione" con le altre Istituzioni presenti nel territorio dell'arcipelago?

All'arcipelago di La Maddalena vogliono bene in molti ed il suo territorio è un bene non solo dei maddalenini ma dell'intera Nazione e tutti hanno interesse che rimanga integro e puro : i primi sono quei maddalenini che, come me, lo hanno difeso dalla speculazione edilizia (ricordate i campi da Golf a S.Maria, le trasformazioni di fari ad alberghi a Razzoli), dai campeggi abusivi sulle isole (ricordate i campi per le riforestazioni del WWF a Razzoli o quelli per la pulizia delle spiagge a Spargi?), dalle discariche a cielo aperto per le quali nessuno dei cosiddetti "ambientalisti" spende una parola (andatevi a vedere quella di "Sasso Rosso", ancora aperta nonostante le tante promesse di chiusura) e da noi più volte denunciata ecc.ecc.

La battaglia per la difesa dell'arcipelago non la può certamente fare (vista l'esperienza) un carrozzone come l'Ente parco (appendice istituzionale del PDS regionale e nazionale) ma da tutti i cittadini italiani che amano l'arcipelago. Come? Denunciando  quegli amministratori  inadempienti  che non si preoccupano di far funzionare un depuratore costato 52 miliardi (fatto più volte denunciato alla Magistratura), che non chiudono la discarica a cielo aperto di Sasso Rosso, che erogano acqua inquinata e via discorrendo.  Ancora : che si impedisca veramente lo strascico sui fondali, che si controllino gli scarichi industriali e l'uso di diserbanti in agricoltura,che si impedisca la costruzione di centrali elettriche ed industrie inquinanti, che si combatta veramente l'inquinamento da petroliere, che si disincentivi l'uso di reti derivanti ecc. vere cause dell'impoverimento dei fondali e del depauperamento delle coste.

Si può fare, si deve fare!!! Altro che diportisti uguale delinquenti!

home.gif (2043 byte)

Editoriale Luglio Agosto                             Editoriale Giugno

EDITORIALE APRILE

Editoriale di maggio