Questo albero è uno dei più tipici delle coste più calde del Mediterraneo, dal Marocco alla Turchia, dalla Spagna alla Siria in Sardegna ed in Sicilia come nelle isole baleari. Dalla città siriana di Aleppo prende il nome. Il pino d'Aleppo si può trovare generalmente nei terreni più aridi, poveri e calcarei, dove neanche il leccio, albero notoriamente resistente, riesce ad attecchire. Nella gariga (la formazione di bassi e radi cespugli caratteristica di molte nostre aree costiere) la sua caratteristica forma a ombrello che può raggiungere anche i 15-20 metri di altezza, è una presenza familiare.
Nel suo sottobosco sono spesso presenti il rosmarino, il timo e l'oleastro, tutti arbusti particolarmente ben adattati alla mancanza d'acqua. Proprio nelle aree a gariga, secondo alcuni studiosi, sorgevano una volta foreste di pino d'Aleppo, poi andate distrutte.
Oggi il pino d'Aleppo viene usato per i rimboschimenti, sia perché è in grado di colonizzare gli ambienti più difficili, sia perché cresce molto velocemente. Nel passato è stato piantato anche in regioni nelle quali non era mai cresciuto, al punto che è diventato difficile riconoscere le formazioni naturali di pino d'Aleppo da quelle importate. In Italia il pino d'Aleppo si trova lungo le coste e sulle isole, e nel Meridione si spinge fino a 600-800 metri d'altitudine.