IL TEMPO SULLA SARDEGNA NORD ORIENTALE E LE BOCCHE DI BONIFACIO

di Carlo Bertacchi

 

Chi conosce bene le acque sarde, sa che per poter navigare tranquilli non è sufficiente la conoscenza pur approfondita dei fondali e dei numerosi scogli che possono riservare amare sorprese ai naviganti inesperti: bisogna fare anche molta attenzione al tempo che cambia improvvisamente, manifestandosi talvolta, soprattutto nei venti occidentali, con violenza maggiore che in altre zone e creando difficoltà a coloro che non sanno conoscerlo e prevederlo.

Poi ci sono i trasferimenti: potremo attraversare tranquilli il Tirreno venendo dal Centro-Sud dell'Italia? Venendo dal Nord converrà puntare sull'Elba e procedere lungo la costa orientale della Corsica o potremo fidarci a seguire la bella ma esposta costa occidentale? E se volessimo avventurarci fino alle Baleari, come potrà essere la lunga traversata?

Bastano questi interrogativi per dimostrare quanto sia grande l'influenza sulla nostra vacanza nautica delle condizioni del tempo, che peraltro non è soltanto da temere: in mare, come in montagna, esso è da conoscere, interpretare, capire; e saperlo valutare deve costituire la base delle nostre decisioni che, se prese nel modo giusto e tempestivo, rendono piacevole e sicuro il nostro periodo di riposo. Il tempo infatti va sempre assecondato e non forzato: col Maestrale, ad esempio, è sempre meglio fare i bagni a Cala di Volpe che non restare in porto a Calvi!

Ma come può una persona di normale esperienza arrivare alla tranquillizzante sicurezza che permette di prendere le giuste decisioni? Prima di tutto bisogna conoscere le caratteristiche generali e l'andamento del tempo nella zona di interesse e interpretarlo sulla base degli strumenti a disposizione, dall'andamento della pressione all'osservazione delle nubi e del vento. Poi dobbiamo imparare a farci un'idea generale della sua evoluzione attraverso una sicura lettura delle carte delle isobare e delle visualizzazioni meteosat su schermo televisivo. Infine l'ascolto dei vari meteomar e bollettini italiani e francesi, emessi da apposite stazioni e dalla RAI, oltre che metterci sull'avviso, dovrebbe confermare la nostra valutazione del tempo.

Queste importanti fonti delle conoscenze meteo devono essere supportate da un esame sia pur elementare dell'evolversi dei fenomeni meteorologici. Per evitare di entrare in complesse nozioni teoriche, riportiamo a parte un breve prontuario in cui abbiamo sintetizzato e semplificato i punti base essenziali della meteorologia. Naturalmente, essendo la materia molto vasta, questi elementi potranno essere integrati con l'esame di trattati di meteorologia e di atlanti delle nubi.

Se quest'estate abbiamo un paio di mesi da passare tra Corsica e Sardegna ed è nostra intenzione goderci le isole che si trovano nelle Bocche di Bonifacio, facciamo mente locale agli effetti che produce sul tempo questo stretto che, tra Santa Teresa e Bonifacio, è largo poco più di 8 miglia e si stende nella direttrice W-E tra isole di importante configurazione orografica come la Corsica e la Sardegna. Il primo e più rilevante effetto delle Bocche è quello di incanalare e accelerare i venti occidentali dominanti nella zona: Maestrale, Libeccio e Ponente. Bisogna anche ricordare che le Bocche collegano il mare di Sardegna e di Corsica con il Tirreno centrale, spesso con tempi e caratteristiche differenti: e allora vi potremo trovare correnti prevalentemente occidentali anche forti e, talvolta, venti di direzioni contrastanti.

In generale, ricordiamoci che le Bocche amplificano i fenomeni meteorologici della nostra zona: anche arie di poca consistenza possono diventare venti sostenuti, il mare monta facilmente e scarsi sono i ridossi, soprattutto nella parte occidentale: quante volte si sono viste, anche in giornate di tempo abbastanza stabile, le barche più piccole, che in mattinata si erano avventurate a Cavallo o Lavezzi per un bagno, rientrare verso la costa sarda con vento da W oltre i 20-25 nodi e mare formato al traverso: spruzzi a bordo e un pò di spavento. Da non dimenticare poi che la loro stessa longitudine mette Sardegna e Corsica in una posizione particolare sotto l'aspetto meteorologico: esse difatti risentono direttamente delle variazioni anche estive dell'anticiclone delle Azzorre.

Quando questo è ben sviluppato verso E oppure abbiamo un regime di alta pressione livellata su tutto il Mediterraneo, i nostri problemi saranno relativi, con regimi soprattutto di brezza e i venti non forti, che tenderanno a seguire le modeste variazioni di pressione soffiando da Maestrale o Tramontana se in aumento, da Scirocco o Libeccio se tende a diminuire.

Grafico 1 - Regime anticiclonico stabile

Al largo della costa nord-orientale della Sardegna la brezza di mare si manifesterà spesso con il caratteristico Girasole, che inizia verso le 11 del mattino spirando da NE e seguendo il cammino del sole via via gira verso SSE, direzione cui giunge verso le 15 con una intensità che in regime di brezza piena può arrivare ai 12-15 nodi. Talvolta si potrà far sentire l'influenza delle Bocche, con un vento che in vicinanza dello stretto spira da NW mentre a Sud del parallelo di Porto Cervo l'aria proviene da Scirocco.

Una situazione del genere non riserva particolari sorprese dal tempo: potremo - sempre con le solite precauzioni per le barche più piccole - avventurarci nelle Bocche, dove i venti non dovrebbero superare i 20 nodi, e goderci serene navigazioni lungo le coste occidentali di Corsica e Sardegna. Si potranno effettuare con una certa tranquillità trasferimenti da e per il continente e prendere in considerazione la traversata fino alle Baleari.

Due sole raccomandazioni: occhio al primo accenno della riduzione verso Ovest o dello spostamento verso Nord dell'anticiclone, perché il tempo come diremo in seguito sarà destinato a cambiare. E fare sempre attenzione alla possibilità di temporali soprattutto nella tarda estate, in regimi molto caldi e umidi. In queste situazioni si possono verificare dei vortici veri e propri, che si autoalimentano con l'aria particolarmente labile generando venti locali molto forti, oppure dei temporali tradizionali con le loro nuvole caratteristiche, i cumulonembi, dal notevole sviluppo verticale e dai contorni definiti. Questi fenomeni sono difficilmente prevedibili dai bollettini, e quando si ha qualche dubbio in questo senso è bene rientrare in porto.

Pochi di quelli che si trovavano in barca il 17 agosto 1984 nella zona nord-orientale della Sardegna potranno dimenticare quella mattinata grigia, afosa, sole inizialmente velato e poi scomparso tra gli strati, umidità elevatissima; tantissime le barche per mare a cercare un pò di refrigerio. Verso mezzogiorno si forma improvviso e non previsto un vortice a Sud del golfo di Olbia, che genera un vento fortissimo da E su tutta la Costa Smeralda. Quasi contemporaneamente si inizia una pioggia torrenziale e il vento aumenta via via fino a raggiungere e a superare, in mezz'ora, i 60 nodi. Non si contano le barche che non hanno nemmeno fatto in tempo a salpare l'ancora e sono finite sugli scogli. In quell'occasione si è rivelato pericoloso anche stare in porto alla fonda: le barche cozzavano le une contro le altre arando con le ancore e molti yacht, all'ormeggio a Porto Cervo con prua verso E, si sono ritrovati con la poppa sulla banchina. Le barche della Capitaneria di Olbia hanno avuto il loro bel da fare per i salvataggi; fortunatamente nel primo pomeriggio il temporale, così come era venuto, si è dissolto senza provocare vittime.

Lungo le coste si possono verificare nebbie per convezione o evaporazione, molto fitte talvolta di primo mattino tra Porto Cervo e Porto Rotondo. In questi casi è sempre meglio restare in rada e aspettare che la nebbia si dissolva.

Quando l'anticiclone delle Azzorre si ritira verso W, come spesso accade anche in estate, viene lasciata porta aperta ai flussi di aria fredda marittima di origine atlantica che, provenendo da NW e correndo lungo il bordo dell'alta pressione, giungono in Mediterraneo accelerate dal corridoio Rodano-Saona: è il regime dei venti di Maestrale, caratteristico di queste zone, che sorge spesso improvviso, forte nel golfo del Leone, più forte sulle coste occidentali corse e ulteriormente accelerato dalle Bocche.

Grafico 2 - situazione caratteristica del Maestrale

Talvolta si possono verificare situazioni peggiorative, come quando nel golfo di Genova si viene a creare una "depressione sottovento" dovuta a un brusco abbassamento della pressione sottovento all'arco alpino, oppure se si verifica una situazione di bassa pressione sull'Europa orientale, che concorre con la sua circolazione ciclonica all'accelerazione delle correnti da NW.

Pur essendovi la possibilità che nel periodo estivo si verifichino quei fenomeni violenti più frequenti in inverno, generalmente avviene che il centro dei fronti freddi passi sull'Italia continentale; mentre nelle nostre zone, dopo una rottura dei tempi iniziale che raramente provoca precipitazioni, il Maestrale "si distende" e soffia regolarmente per un certo numero di giorni col sole (Maestrale bianco). Questo Maestrale estivo può raggiungere nelle Bocche anche i 50-55 nodi.

Spesso, quando la bassa pressione in arrivo da NW ha dimensioni consistenti, il vento di Maestrale è preceduto da venti anche forti di Libeccio, che girano poi a Maestrale dopo il passaggio della perturbazione; l'effetto del Libeccio nella zona è analogo a quello del Maestrale, anch'esso è vento violento e pericoloso.

Chiaro che queste condizioni sono avverse alla navigazione per quanto riguarda i trasferimenti da e verso il continente o da e verso le Baleari e ancor più per la navigazione nelle Bocche. Anche se, finché perdura il Maestrale, è sempre sconsigliabile prendere il mare, le sole navigazioni che possono essere effettuate - con prudenza e dalle imbarcazioni maggiori - sono quelle sottovento alle coste orientali della Corsica e della Sardegna, lungo le quali si possono trovare spesso idonei ridossi. L'arrivo del Maestrale viene solitamente segnalato molto tempestivamente dalle stazioni meteo francesi. Ma quante volte le barche vengono colte di sorpresa dal Maestrale o dal Ponente-Libeccio! Regolare assistere alla corsa verso i porti al primo apparire di vento sostenuto.

Si verificano poi anche in estate situazioni diverse, come quando un'alta pressione si sviluppa sul Nord Europa. Questa si accompagna solitamente a una bassa pressione sull'Italia meridionale, che viene ulteriormente alimentata dall'aria fredda proveniente in questo caso da NE, agevolata sia dalla situazione anticiclonica a Nord che da quella ciclonica a Sud. È il regime del vento da NE, il Grecale, che non è mai molto violento nei mesi estivi ma può comportare il passaggio di fronti freddi, che possono essere accompagnati da fenomeni turbolenti e temporaleschi. Col Grecale le coste orientali di Corsica e Sardegna sono poco agevoli, perché battute dal mare che viene da lontano.

Grafico 3 - Situazione favorevole al Grecale

Un giorno di fine settembre ci trovavamo con una piccola barca a vela nell'arcipelago di La Maddalena. Vento leggero da SE, pressione quasi livellata; verso Nord nuvole cumuliformi caratteristiche del fronte freddo. In cinque minuti il vento da SE 10 nodi ha girato a Tramontana e poi a Grecale raggiungendo i 35 nodi, giusto il tempo di rientrare in porto sotto piovaschi; poi il Grecale ha soffiato per tre giorni e il mare ha raggiunto forza 7.

Può anche accadere che l'alta pressione sul Mediterraneo si spezzi restando parte verso le Azzorre e parte verso la Russia: si possono formare allora sul Mediterraneo occidentale depressioni che al loro bordo orientale portano venti caldi sciroccali, della durata anche di svariati giorni data la scarsa velocità delle perturbazioni, e fronti caldi raramente violenti ma spesso accompagnati da precipitazioni. Dopo il loro passaggio, la circolazione ciclonica porta venti di tramontana freddi e secchi che agevolano il ritorno del bel tempo. Raramente lo Scirocco estivo supera nelle nostre zone i 25 nodi.

Grafico 4 - Quando si crea una depressione allo Scirocco segue generalmente la Tramontana

Quelli descritti sono i tempi che ci dobbiamo aspettare. Ma con che probabilità e frequenza?

I dati statistici relativi ai mesi estivi ci dicono che nelle Bocche per quasi il 50% del tempo si hanno venti da W, più probabilmente maneggevoli ma che per il 15% del tempo totale possono arrivare a forza 5-6 e, per il 4%, raggiungere anche i 50- 55 nodi. Le calme sono intorno al 10% del tempo mentre si ha possibilità di venti, raramente forti, da E, SE e NW.

Questi elementi confermano quanto già detto:
le Bocche sono una zona di mare che va guardata sempre con estrema attenzione e con il giusto rispetto;

 

sotto fronte si possono avere venti da W di 50 nodi e oltre anche nel periodo estivo;

 

anche quando altrove le condizioni sono tranquille o quasi, si possono facilmente verificare venti occidentali di 20-25 nodi e mare (che nella zona monta subito) 4-5, che se da un lato impensieriscono poco imbarcazioni di medio-grandi dimensioni, soprattutto se a vela, possono creare problemi anche seri alle imbarcazioni minori.

Mentre i dati fornitici per l'estremità nord-ccidentale della Sardegna sono molto simili a quelli relativi al centro dello stretto pur indicando una minore frequenza del Ponente, che resta comunque il vento dominante, e una maggior possibilità di Maestrale, che ancora deve incanalarsi nelle Bocche, quelli rilevati a Capo Figari - il capo alto e roccioso che chiude a Nord il golfo di Olbia e che in fondo si trova solo poco più di 10 miglia a Sud dello stretto - sono sostanzialmente differenti: il vento dominante diventa il NW, Maestrale, mediamente più debole di quello osservato nelle Bocche, seguito da Grecale (NE) e Scirocco (SE), ciascuno intorno al 15% di frequenza e di solito più deboli dei venti occidentali, e quindi dal Ponente-Libeccio (W-SW) che mantiene percentuali di intensità superiori ai precedenti. Sicuramente più maneggevole quindi il mare della costa nord-orientale e della zona Molara - Tavolara, che resta sottovento alla costa per i venti più violenti, mentre nel periodo estivo si corrono pericoli molto relativi di avere mareggiate da NE o da SE.

Speriamo proprio di non avere spaventato qualcuno con questo scritto o, peggio, averlo dissuaso dal trascorrere una vacanza in Sardegna che sarebbe sicuramente splendida: infatti le statistiche dicono che è molto più probabile trovarvi tempo buono che non cattivo! D'altronde quello che abbiamo voluto evidenziare sono i fenomeni che è possibile incontrare, perché è una migliore conoscenza degli stessi che rende possibile andare per mare con maggior sicurezza.

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